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Cassa del Trentino nel «Public Sector Purchase Programme»

Importante riconoscimento che valorizza le quotazione e favorisce risparmi

Dal 2 giugno la Spa della Provincia figura nella lista degli ammessi al programma QE della Banca Centrale Europea. La Banca Centrale Europea (BCE), con decisione del Consiglio Direttivo del 2 giugno 2016 (vedi sito), ha integrato la lista dei soggetti (Amministrazioni centrali e Agenzie situate nell’area dell’euro) inclusi nel programma di acquisto di attività del settore pubblico sui mercati secondari (c.d. Public Sector Purchase Programme - PSPP).
Tra i nuovi soggetti emittenti obbligazioni ammessi al programma di acquisto della BCE si aggiunge, in Italia, Cassa del Trentino S.p.A..
 
La società interamente controllata dalla Provincia autonoma di Trento è, dunque, compresa nell’elenco ove risultavano già presenti la Banca europea degli investimenti, Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., Caisse des Dépôts et Consignations ed un ristretto numero di agenzie pubbliche.
Per Cassa del Trentino, che vanta un rating superiore a quello dello Stato sovrano (due livelli in più, caso difficilmente riscontrabile nel panorama internazionale, al pari della Provincia autonoma di Trento, socia di controllo) e che quindi già ora nel processo di funding può spuntare condizioni di tasso molto competitive, si tratta di un nuovo prestigioso riconoscimento della bontà del modello: l’acquisto dei titoli emessi da Cassa del Trentino da parte della BCE nell’ambito del programma di quantitative easing - ricorda il Presidente di Cassa - rappresenta un ulteriore «bollino di garanzia» sulla qualità del proprio debito che va ad aggiungersi ai lusinghieri giudizi espressi dalle agenzie sui costi dell'indebitamento internazionale di rating (non esiste emittente italiano – bancario o corporate – che possa vantare il medesimo rating di Cassa del Trentino) e avrà il duplice effetto di favorire lo sviluppo di un mercato secondario e di ridurre il premio di liquidità che attualmente gli investitori richiedono rispetto ai titoli di Stato italiani, valorizzandone le quotazioni.
 
Nella sostanza, la decisione presa il 2 giugno scorso dalla BCE non farà che accrescere il contributo che Cassa del Trentino garantisce alla comunità della provincia, in termini di risparmio annuo sui costi dell'indebitamento, attualmente stimato in circa 8 €/mln annui.

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