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Un no deciso all’abolizione del Tribunale per i Minorenni

CNCA Trentino- Alto Adige/Südtirol: «C’è il rischio molto concreto e grave che la giustizia finisca per trattare ragazzi e bambini come se fossero adulti»

Anche Cnca, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza Trentino-Alto Adige/Südtirol, si unisce a quanti guardano con preoccupazione agli effetti che la Riforma della Giustizia proposta dal Ministro Orlando potrebbe determinare per il Tribunale per i Minorenni.
Il testo presentato dal Ministro prefigurava una sorta di passaggio dal Tribunale per i Minorenni al nuovo Tribunale per la famiglia, soluzione fortemente condivisibile.
L’inaspettata approvazione di un emendamento presentato in Commissione Giustizia alla Camera ha stravolto tale impostazione, portando ad un’abolizione tout court del Tribunale per i Minorenni, a favore di non meglio definite sezioni specializzate del Tribunale ordinario.
In realtà gli effetti sarebbero quelli di una drastica riduzione della specializzazione dei Magistrati, giudicanti ed inquirenti, che si occupano di minori; nella maggior parte delle sedi si avrebbe una situazione in cui ad occuparsi di questioni delicatissime (penale minorile, abusi sessuali su minori, separazioni ad alta conflittualità, maltrattamenti all’infanzia, controlli sulla responsabilità genitoriale, decadenze a di responsabilità genitoriale e adottabilità, adozioni nazionali ed internazionali, attivazione di interventi educativi a favore di adolescenti in difficoltà…) sarebbero Magistrati privi di specifiche specializzazioni, impegnati ad occuparsi di incidenti stradali, fallimenti…
Si evidenzia una certa approssimazione di parlamentari e politica nell’affrontare questa materia, mentre le rappresentanze degli «operatori del settore» (Magistrati, Avvocati minorili, Ordine degli Assistenti sociali e degli Psicologi, organizzazioni del terzo settore impegnate in quest’ambito, Gruppo Crc – Children’s Rights Convention…) esprimono con determinazione forte preoccupazione e netta contrarietà verso la soppressione dei Tribunali per i Minorenni.
 
Tali preoccupazioni sono condivise anche a livello regionale dove il Tribunale per i Minorenni è presente ed opera positivamente con due sedi, a Trento e a Bolzano. Nella sua relazione all’inaugurazione dell’Anno giudiziario lo scorso 30 gennaio l’allora Presidente reggente della Corte d’appello di Trento, Domenico Taglialatela, aveva evidenziato per i Tribunali per i Minorenni di Trento e Bolzano tempi molto contenuti di definizione dei procedimenti civili e un incremento dei procedimenti di responsabilità genitoriale saliti a Trento nell’Anno giudiziario 2014-15 da 174 a 245.
Richiamava inoltre «la notevole complessità delle situazioni sottoposte all’esame dei giudici minorili, a testimonianza della sempre maggiore criticità delle relazioni familiari in senso lato e del malessere dei singoli componenti di nuclei, spesso caratterizzati dalla presenza di più minori, anche in tenera età».
Ancora sottolineava «la criticità delle situazioni a rischio, che riguardano minori in età adolescenziale con problematiche di natura psicologica o psichiatrica, rimane estrema sia per le carenze del servizio sanitario pubblico in tale settore, sia per la mancanza di strutture residenziali qualificate sul territorio provinciale.»
 
Sul fronte del penale minorile, sempre affrontato in logica rieducativa, sono prevalenti situazioni di micro-criminaità ad opera di ragazzi con condizioni di vita socio-familiare disagiate: in termini quantitativi si registra una sostanziale stabilità in Trentino ed una crescita dei reati in provincia di Bolzano.
La Procura per i Minorenni di Trento ha iscritto a registro 949 notizie di reato; 690 sono stati i procedimenti iscritti in carico al Giudice delle Indagini Preliminari (GIP) e 323 al Giudice dell’Udienza Preliminare (GUP).
A Bolzano stati definiti invece 585 procedimenti penali. Rilevante nelle due province il ricorso all’istituto della messa alla prova che porta in genere all’estinzione del reato per il coinvolgimento del minore in percorsi riabilitativi che coinvolgono anche il servizio sociale minorile (USSM) e realtà socio-educative del territorio.
In rete, proprio per iniziativa del Cnca nazionale, è stata attivata su Change.org una petizione (No all’abolizione del Tribunale per i Minorenni) per chiedere al Parlamento un ripensamento su questa inopportuna e dannosa scelta.
 
Fonte: CNCA Trentino- Alto Adige/Südtirol
Fanno parte del Cnca Trentino: l'associazione Volontarius onlus, la cooperativa Punto di Incontro SCS, la cooperativa sociale La Rete, la cooperativa Progetto 92, la cooperativa Villa Sant'Ignazio onlus, l'associazione A.M.A., APAS, la cooperativa Arianna SCS, la cooperativa Samuele SCS, l'associazione Volontari in Strada.

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