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I lavoratori del porfido approvano il nuovo contratto nazionale

L'ipotesi di rinnovo prevede un aumento di 103 euro e importanti novità sul piano normativo e della tutela della salute

I lavoratori del porfido trentino hanno approvato nei giorni scorsi l'ipotesi di rinnovo del contratto nazionale di settore.
L'accordo prevede un aumento medio lordo di 103 euro e introduce importanti novità sul piano normativo a tutela della salute degli addetti.
Il nuovo contratto riguarda 500 lavoratori in provincia, 30 mila in tutta Italia.
L'ipotesi, siglata dalla parti sociali unitariamente il 28 giugno scorso, in queste settimane è all'esame dei lavoratori su tutto il territorio nazionale.
 
Se la maggioranza degli addetti nelle assemblee, come avvenuto in Trentino, si esprimerà a favore il rinnovo avrà efficacia.
«Si tratta di una buona intesa – ammettono Moreno Marighetti di Fillea Cgil del Trentino e Fabrizio Bignotti di Filca Cisl del Trentino -. In questo contesto economico, in un settore in difficoltà, ottenere questo aumento salariale è un risultato più che soddisfacente. Tra i punti qualificanti del rinnovo c'è anche l'accento posto sul piano della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro, aspetti particolarmente significativi in un comparto che purtroppo paga un prezzo molto alto in termini di infortuni e malattie professionali.»
L'incremento salariale verrà corrisposto in tre tranches, la prima a giugno 2016, la seconda il 1° dicembre 2017 e l'ultima a gennaio 2019.
Sul piano normativo il nuovo contratto prevede la costituzione di una commissione paritetica per salute e sicurezza, che opererà con il Comitato Paritetico nazionale lapideo, l’Inail e le Asl.
 
Prima dell’inizio dell’attività lavorativa diverrà obbligatorio seguire un corso di formazione di 16 ore, mentre per i neo assunti sono previste 4 ore ulteriori aggiunta a quanto previsto dall'accordo Stato/Regioni.
Verrà, inoltre, costituita una commissione per una nuova classificazione del personale e per l’istituzione di un tavolo di confronto per individuare comportamenti e buone prassi per la legalità e per il contrasto alla illegalità e al lavoro nero.
Tra gli altri provvedimenti il rafforzamento dell’articolo sulla formazione professionale, l’adozione dell'accordo quadro interconfederale sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro, l’adeguamento al Testo Unico del 10 gennaio 2014 dell’articolo sulle Rsu, ed il welfare contrattuale.
Intanto a livello locale prosegue il confronto sul nuovo contratto provinciale; l'ultimo rinnovo è stato firmato nel 2004.
 
Sindacati e imprese si stanno concentrando sull'aggiornamento della parte normativa e sulle misure da introdurre per favorire il ricambio generazionale in un settore che ha un'età media degli addetti che supera i 50 anni.
A breve, invece, dovrebbe aprirsi il confronto tra le parti sociali, la Provincia e i comuni su livelli occupazionali, tutela della salute e riforma della legge provinciale.
«Abbiamo chiesto all'assessore Olivi di convocare un incontro urgente con tutte le parti – ammettono Marighetti e Bignotti -. Auspichiamo la costituzione di un tavolo di lavoro trasversale per affrontare i problemi urgenti del settore. A cominciare dalla drammatica situazione occupazionale, ma anche i problemi legati alla salute e alle polveri che i lavoratori hanno più volte rimarcato anche in assemblea.»
Nei prossimi giorni partirà una richiesta ufficiale all'assessorato all'Industria.

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