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Nei primi sei mesi dai rifiuti riciclabili ricavi per 972mila euro

Con queste risorse il Comune di Trento riduce il costo del servizio per i cittadini

Nei primi sei mesi di quest'anno i ricavi dalla vendita dei rifiuti riciclabili, vetro, imballaggi leggeri, carta e cartone, metalli e batteri, olio vegetale, fino agli abiti usati, superano i 972mila euro.
Un valore da cui sono già stati dedotti i costi per il trasporto dei rifiuti differenziati nei diversi centri di lavorazione.
Discorso a parte merita, almeno per il momento, l'organico con erba e ramaglie.
Il trattamento di questi rifiuti, infatti, attualmente incide in maniera consistente sui costi di gestione, per un valore complessivo che nei primi sei mesi di quest'anno è pari a 574mila euro.
A tale costo devono essere aggiunti circa 110mila euro per il trasporto agli impianti di trattamento, parte del quale fuori provincia.
 
Effettuare una corretta raccolta differenziata, sia da parte dei cittadini che del gestore del servizio, non ha solo una forte valenza ambientale, ma anche economica.
Da un lato infatti, i materiali riciclati diventano base per la creazione di nuovi prodotti, riducendo al minimo l'impatto sull'ambiente, la produzione e l'utilizzo di nuovi materiali, dall'altro il guadagno della vendita di materiali riciclabili libera risorse utili a coprire parte del costo della gestione del servizio di igiene urbana, che per legge deve essere interamente coperto dalla tariffa pagata dagli utenti.
Dunque riciclando si attiva un circolo virtuoso che permette di ridurre il costo del servizio a carico di cittadini e imprese, che altrimenti si troverebbero a pagare bollette più elevate.
Un aspetto fondamentale della raccolta differenziata è la qualità del materiale raccolto, che, se elevata, garantisce il miglior trattamento e la maggior quantità di recupero effettivo.
In questo senso, ad esempio, l'accordo stipulato tra Anci e Conai per la valorizzazione degli imballaggi in plastica ha previsto un abbassamento delle soglie di impurità tollerate, stabilendo una penalizzazione economica in caso di supero delle stesse e la possibilità di respingere i carichi che presentano una frazione estranea superiore al 22%.
 
La raccolta differenziata effettuata oggi nel Comune di Trento presenta elevati standard di qualità per le seguenti frazioni:
- cartone: le analisi effettuate dal Comieco hanno sempre evidenziato valori di impurità molto bassi, normalmente inferiori a 1%;
- carta: l'ottima qualità consente alla ditta recuperatrice di vendere il materiale di Trento anche a recuperatori del nord Europa che provvedono alla selezione per ottenere materiale da indirizzare a cartiere produttrici di carta da quotidiano, più pregiata rispetto all’impiego tradizionale per la produzione di imballaggi in cartone;
- organico: le impurità sono di norma inferiori alla soglia del 3% considerata dagli impiantisti quale fascia di prima qualità, e dal 2001 ad oggi non è mai stato respinto alcun carico dagli impianti di compostaggio;
- verde: le quantità prevalenti sono raccolte nei CRM e al CRZ, con un sistema di controllo che consente di avere un’ottima qualità del materiale.
 
Si riscontrano invece presenze non trascurabili di impurità nelle seguenti frazioni:
- vetro: l’accordo Anci-CO.RE.VE. prevede soglie molto basse di impurità, e recentemente sono state definite ben 13 fasce di qualità, cui corrispondono ovviamente diversi corrispettivi unitari.
La prima fascia, che consentirebbe di ricevere ben 51,87 €/t accetta però un limite massimo di impurità(fra le quali rientrano anche imballaggi di altri materiali) non superiori all’1,0% e di infusibili (porcellana delle stoviglie di cucina) non superiore allo 0,3%; l’ultima fascia ammette impurità pari al massimo del 6,5% e infusibili al 1,5%, ma con tali valori garantisce un corrispettivo di soli 5,82 €/t.
Recentemente sono state eseguite quattro serie di analisi merceologiche per verificare in quale classe normalmente si collocano i rifiuti raccolti a Trento e purtroppo si è dovuto constatare una presenza eccessiva in particolare di infusibili (pezzi di piati e tazzine in porcellana) che ha portato a declassare il materiale due volte in 9ª classe, una in 4ª e una in 3ª per un corrispettivo medio di €/t 24,5 pari al 47% di quello massimo ricavabile.
- imballaggi leggeri: anche in questo caso la qualità del materiale raccolto non rispetta i limiti dell’accordo ANCI – CO.RE.PLA., e a fronte del 21,97% di presenza di impurità mediamente riscontrate nel 2014, si è registrato un incremento importante nel 2015, con un valore medio finale di 28,03%, in leggero miglioramento nel 1° semestre del 2016 essendo sceso al 26,20%.
Le impurità riscontrate sono: carta, organico, giocattoli, vetro, pannolini, plastica non di imballaggio, ceramica.
 
Le ragioni delle impurità riscontrate nella raccolta degli imballaggi leggeri, confrontate con la qualità complessivamente molto buona delle altre raccolte differenziate, evidenziano la difficoltà per gli utenti di distinguere prioritariamente la funzione del bene che si vuole gettare, rispetto al materiale di cui è costituito.
Per fare qualche esempio, un giocattolo in plastica non può essere inserito nel sacco azzurro perché non è e non ha mai avuto la funzione di imballaggio; potrà essere recuperato, ma solo portandolo al CRM, dove è disponibile un container per la «plastica», mentre potrà invece essere inserita nel sacco azzurro la confezione in materiale plastico in cui quel giocattolo era imballato nel punto vendita.
 
 Ricavi per cessione materiali (2012 → 30/6/'16). Importi in euro 

 
 
 

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