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Golf Rio 2016: ha dominato Inbee Park con -16 (66-66-70-66)

Le azzurre hanno concluso in bassa classifica: Giulia Molinaro 53ª e Giulia Sergas 55ª


Lydia Ko, Inbee Park e Shanshan Feng.
 
La coreana Inbee Park (268 – 66-66-70-66, -16), numero cinque mondiale, è stata l’autentica dominatrice del torneo femminile di golf e ha conquistato una meritatissima medaglia d’oro all’Olympic Golf Course (par 71) nella Reserva de Marapendi a Rio de Janeiro.
È stata una gara di altissimo livello nella quale le candidate al titolo si sono date battaglia sin dalle prime battute con previsioni praticamente rispettate.
Infatti la medaglia d’argento è andata alla neozelandese Lydia Ko (273, -11), numero uno del Rolex Ranking, che con un birdie sul filo di lana l’ha strappata alla cinese Shanshan Feng (274, -10), lasciandole il bronzo.
Le azzurre sono rimaste quasi sempre in bassa classifica e nel giro finale Giulia Molinaro, 53ª con 300 colpi (78-78-74-70, +16) con un buon 70 (-1), ha sorpassato Giulia Sergas, 55ª con 302 (77-74-77-74, +18).
Indipendentemente dal risultato resterà loro il gradevolissimo ricordo di aver preso parte a una manifestazione unica.
A fine torneo Giulia Sergas ha dichiarato che d’ora in avanti la sua carriera si svolgerà solo sul circuito europeo, perché lascia il LPGA Tour statunitense dove ha giocato per quindici anni.
 
Sono state in lotta per una medaglia fino alle ultime battute la statunitense Stacy Lewis, la giapponese Haru Nomura e la coreana Hee Young Yang, quarte con 275 (-9), mentre la canadese Brooke M. Henderson (276, -8) numero tre mondiale, non è certo rimasta soddisfatta della settima posizione condivisa con altre due giovani di qualità quali l’australiana Minjee Lee e l’inglese Charlie Hull.
Inbee Park, leader dopo tre giri con due colpi di vantaggio su Lydia Ko e su Gerina Piller, ha praticamente messo un punto fermo sulla medaglia d’oro con quattro birdie sulle prime otto buche.
Con le avversarie incapaci di produrre una reazione efficace il suo margine è arrivato fino a sei colpi e poi è rimasto fluttuante tra i quattro e i cinque perché nelle buche di rientro, con l’oro in tasca, si è concessa qualche distrazione.
Tre birdie e due bogey hanno completato comunque un ottimo 66 (-5).
Dopo la gran rimonta del terzo turno è mancata alle attese Lydia Ko, che solo nelle battute conclusive è riuscita a rinvenire su Shanshan Feng.
Determinanti i tre birdie nelle ultime cinque buche (69, -2 con quattro birdie e due bogey).
Shanshan Feng si è proposta per l’argento con quattro birdie nella fase centrale, anticipati e seguiti da un bogey (69), ma le è mancata l’accelerazione necessaria nel momento topico.
 
Il percorso, anche se ridotto a 5.711 metri (6.516 metri per gli uomini), ha creato parecchie difficoltà alle concorrenti specie nei momenti in cui il vento ha superato i 40 kmh.
In campo, insieme alle azzurre, altri due italiani: gli arbitri Sveva Greco e Davide Lantos, che ha fatto parte del Competition Committee.
«Hole in one» e giro «record». La russa Maria Verchenova, 16ª con 280 (-4), ha avuto il suo momento di gloria quando ha realizzato una hole in one alla buca 4 (par 3, metri 142) nel contesto di un 62 (-9), nuovo record del campo.
È stata la terza buca in uno dell’evento dopo quelle conseguite nel terzo turno da Lydia Ko e dalla coreana Xi Yu Lin, entrambe all’8ª (par 3, metri 141).

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