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La Festa della Fratellanza per costruire ponti di pace tra i popoli

Oggi a Passo Paradiso la 39esima edizione che ha visto centinaia di partecipanti

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Centinaia di persone hanno partecipato oggi a Passo Paradiso alla 39ª Festa della Fratellanza che, in ricordo dei caduti sul fronte della Grande Guerra, vuole proporre i valori dell'incontro fra popoli e della costruzione della pace fra le genti, al di là delle differenze culturali e di nazionalità.
L'assessore provinciale alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss, di fronte a rappresentanti di quelli che cento anni fa appartenevano ad opposti schieramenti, ha ricordato che la Festa della Fratellanza è un momento che obbliga a riflettere.
«Il futuro – ha detto – lo si affronta se si hanno solide radici e una prospettiva. Nuovi muri e nuove frontiere non sono il fondamento della sicurezza: è lo stare assieme e condividere speranze e valori forti che può generare un futuro di attenzione e tranquillità.»
Ha poi ricordato la grande opera di Emilio Serra, ideatore della manifestazione assieme a Kurt Steiner, che concepirono la Festa della Fratellanza non solo per onorare doverosamente la memoria dei caduti, ma soprattutto per accrescere la consapevolezza della pace nelle nuove generazioni.
«Per questi motivi – ha aggiunto l'assessore Daldoss, – è la personale sensibilità che deve crescere. Parlare di fratellanza con coraggio come fece Emilio Serra è quanto serve a costruire un futuro di pace per noi e i nostri figli.»
 

 
Alla manifestazione erano presenti altre personalità istituzionali, che hanno portato il loro saluto: il vicepresidente della Regione Trentino Alto Adige Lorenzo Ossanna, il senatore Franco Panizza, la sindaca di Vermiglio Anna Panizza, il console generale d'Austria Wolfgang Spadinger, il presedente della Croce Nera del Vorarlberg colonnello Erwin Fitz.
Nel suo intervento il vicepresidente regionale Lorenzo Ossanna ha voluto ricordare che la guerra non è un evento astratto e lontano, ma un male presente purtroppo nel cuore stesso dell'Europa.
«La festa della Fratellanza è un simbolo – ha aggiunto, – un'occasione per ribadire la vicinanza tra popoli che deve vivere di ideali come amicizia, pace e fratellanza, la chiave per progredire insieme.»
 

 
Il console Spadinger ha invece esortato a lodare lo sforzo europeo di unità e lo sguardo a valori comuni, al di là delle differenze di opinione e soprattutto dei rischi transnazionali che minano la concordia tra i popoli, come le guerre attuali e il terrorismo.
Alla manifestazione hanno partecipato numerosissimi rappresentanti dei Gruppi Kaiserschützen, Kaiserjäger e Standschützen, della Compagnia Schützen della Val di Sole, dei Gruppi Alpini del Trentino, dell'Alto Adige e della Lombardia con centinaia di gagliardetti e i membri in uniforme storica appartenenti all'associazione Carabinieri di Milano.
Molte anche le presenze di semplici cittadini e famiglie e delle associazioni di volontariato. La cerimonia ha avuto inizio al ghiacciaio Presena, con una sfilata aperta dal corpo bandistico Ossana-Vermiglio, che si è snodata attraverso i luoghi che un secolo fa furono teatro di tragici combattimenti, fino al monumento della Fratellanza di Passo Paradiso.
Qui padre Giorgio Valentini, già cappellano militare della Regione Trentino Alto Adige, ha celebrato la messa, seguita poi dalla deposizione delle corone accompagnate da una salva d'onore.

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