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Cooperazione: Ponte tra mercato e democrazia

L'organizzazione multi stakeholders come esempio di impresa democratica

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Nelle giornate del Festival, il mondo della cooperazione incontra il popolo dello scoiattolo con un primo incontro dedicato a «Impresa cooperativa e democrazia economica».
Lorenzo Caselli, professore ordinario di economia e gestione delle imprese presso la facoltà di Economia dell'università di Genova, Victor Pestoff, ideatore del concetto di multi- stakeholder e Diego Schelfi, presidente della Federazione Trentina della Cooperazione, hanno discusso su tre concetti chiave: cooperazione, democrazia e concorrenza. A moderare il dibattito Mariangela Franch, professore ordinario di Marketing presso la Facoltà di Economia dell'Università di Trento.
Il professor Caselli ha evidenziato le potenzialità dell'impresa cooperativa, che si pone come ponte tra lo Stato ed il mercato, tra la dimensione pubblica e quella privata.
«L'impresa cooperativa - ha spiegato Lorenzo Caselli - può contribuire alla realizzazione di un'economia di mercato coerente con la rimozione dell'ingiustizia sociale e con la promozione di condizioni in grado di valorizzare le capacità e le potenzialità delle persone e dei gruppi sociali.» Sempre secondo il professore, infatti, l'impresa cooperativa presenta alcuni punti di forza: è dotata di stabilità ovvero radicata nella comunità; poggia sull'affidabilità, su relazioni di fiducia e di mutualità tra i soci; contribuisce all'aumento del capitale sociale e non ultimo genera processi partecipativi.

Concorde con questa tesi, anche Diego Schelfi.
«Quotidianamente la cooperazione applica i principi della democrazia, primo fra tutti quello della partecipazione: ogni anno 60.000 persone in Trentino si riuniscono e si confrontano in assemblee.»
Un esempio tangibile di cooperazione arriva da un paese di 400 abitanti della Valsugana, una valle, dove le associazioni ed i vari soggetti sociali hanno messo a disposizione l'un l'altro i propri servizi, riuscendo a motivare le persone e soprattutto a rilanciare l'economia locale.
Secondo Pestoff, non è detto però che la democrazia porti allo sviluppo economico, ma allora come si può rendere il mercato più democratico?
Un aiuto in tal senso può venire dall'organizzazione multi-stakeholders, dove i portatori di interesse vengono tutti rappresentati e prendono parte ai processi decisionali. Infatti, parlando di welfare state, alcuni sostengono che sia inefficiente ma se noi possiamo coinvolgere i cittadini nello stato sociale che fornisce i servizi possiamo renderli migliori.
Per quanto riguarda la partecipazione, l'attenzione del professore è rivolta alle nuove generazioni. A loro il compito (non facile) di ringiovanire la democrazia.

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