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Terremoto: al momento i morti sono 290 e i feriti sono 388

Protezione civile trentina: «Stiamo già lavorando alla fase successiva alla prima emergenza, si pianificano gli interventi a infrastrutture e servizi»

L’ultima a partire, in ordine di tempo, colonna mobile è stata nella notte quella della Campania. Il via libera è stato dato dalla Protezione civile del Trentino, a cui spetta il coordinamento tecnico degli aiuti delle Regioni e Province autonome.
In allerta rimangono quelle del Veneto e della Calabria. Ma gli sforzi si stanno via via spostando alla fase successiva alla prima emergenza, ovvero agli interventi che permetteranno alle zone del Centro Italia colpite dal sisma di riprendere la vita in condizioni di sicurezza e decoro.
Ecco perché nelle prossime ore incominceranno a rientrare alla base le 90 unità cinofile (e sono quelle trentine nel retino) impegnate nella ricerca dei dispersi, sostituite sul campo da squadre di tecnici ed ingegneri che avranno il compito di valutare i danni alle infrastrutture e fissare le priorità degli interventi.
Ne partiranno alcuni da Trento così come dalla nostra provincia partiranno probabilmente sempre nei prossimi giorni le squadre del Dipartimento della Protezione civile e dei vigili del fuoco specializzate nel puntellamento di edifici e strutture.
Domani a Rieti si insedierà la Direzione comando e controllo (Dicomac), ovvero il centro di coordinamento nazionale delle componenti e delle strutture operative del sistema nazionale.
 
«La prima fase emergenziale – spiega Stefano De Vigili, capo della Protezione civile del Trentino – si va esaurendo con il passare dei giorni. Il conto dei morti ha raggiunto i 290 mentre quello dei feriti è di 388.
«All’appello mancano circa una quindicina di persone. Affrontata questa fase il nostro impegno si sposta ora sulle infrastrutture lesionate e sulle condizioni della popolazione locale che deve essere messa nelle condizioni di riprendere la vita in sicurezza.»
La protezione civile del Trentino parteciperà domani a Rieti ai lavori della Direzione comando e controllo, in sinergia con la presidenza del Consiglio dei ministri, per decidere proprio gli interventi da mettere in campo.
 
Secondo De Vigili le attività dei prossimi giorni riguarderanno la messa in sicurezza degli edifici e delle opere, con priorità a quelle che potrebbero mettere a rischio il sistema infrastrutturale, ovvero le strade.
«Ci sono migliaia di edifici e strutture da puntellare – continua De Vigili – e per questo servono tecnici e persone preparate. Anche in questo caso il Trentino farà la sua parte.»
Per quanto riguarda gli aiuti, la Protezione civile del Trentino ribadisce l’invito a non recarsi sui luoghi del disastro e a non inviare generi di prima necessità.
«Sono stati preziosi nelle prime ore, ora la situazione è sotto controllo. Tra Amatrice, Accumoli, Montegallo e Musicchio e le altre località interessate dal sisma sono state allestite strutture da campo in grado di accogliere oltre 3.600 persone a fronte di una attuale richiesta di circa 1.600.»
Rimane aperto invece il canale della solidarietà che passa attraverso l’invio di somme di denaro da devolvere ai terremotati, ad incominciare dal numero 45500 attivabile con un sms solidale.

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