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Terremoto, rientrata a Bolzano la Protezione civile dell’Alto Adige

Hanno concluso il loro intervento anche le unità cinofile impegnate ad Amatrice

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È rientrato in Alto Adige il contingente di 28 operatori, con 13 unità cinofile, inviato dall'Agenzia per la protezione civile ad Amatrice, il comune più colpito dal drammatico terremoto che ha provocato oltre 250 morti nell'Italia centrale.
«Ringraziamo tutti i volontari che in Alto Adige sono sempre disponibili per intervenire in caso di catastrofi in ogni luogo», – sottolinea l'assessore alla protezione civile Anrold Schuler, mentre il direttore dell'Agenzia, Rudolf Pollinger, precisa che «l'opera dell'unità di perlustrazione è stato fondamentale per valutare l'effettiva necessità di uomini e mezzi nella zona colpita dal sisma.»
 
La delegazione della Protezione civile altoatesina, coordinata da Matteo Vischi, ha dunque fatto rientro a Bolzano nella notte fra venerdì e sabato, dopo aver trascorso due giorni impegnandosi principalmente nella ricerca di persone sotto le macerie.
La Protezione civile nazionale ha inoltre comunicato che non è ufficialmente più richiesta la presenza della colonna mobile di aiuti messa a disposizione dall'Alto Adige, mentre rimangono in allerta, pronte per intervenire immediatamente su specifica richiesta, le colonne mobili di Campania, Veneto e Calabria.
 
«Siamo comunque pronti ad intervenire in ogni momento – conclude Pollinger – e garantiamo la presenza di una colonna mobile entro 12 ore da un'eventuale richiesta.
«Il centro situazioni della Protezione civile provinciale, nonostante i nostri uomini siano rientrati alla base, tiene sempre sotto osservazione la zona colpita da sisma, anche perché l'esperienza maturata resta utile al fine di affinare e migliorare la macchina dei soccorsi locali.»

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