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Mattarella visita Amatrice e Accumoli colpite dal terremoto

Ad Ascoli Piceno partecipa ai funerali solenni per le vittime di Arquata del Tronto

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha visitato le zone colpite dal terremoto di Amatrice e Accumoli, accompagnato dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dal prefetto di Rieti, Valter Crudo, dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e dai Sindaci di Amatrice, Sergio Pirozzi, e di Accumoli, Stefano Petrucci. Mattarella ha incontrato i cittadini, e i Vigili del Fuoco e i volontari impegnati nei soccorsi.
Successivamente il Presidente Mattarella si è recato ad Ascoli Piceno per partecipare ai funerali solenni delle vittime del terremoto del Comune di Arquata del Tronto.
Alle esequie, celebrate dal Vescovo Monsignor Giovanni D'Ercole nella palestra adiacente all'ospedale Mazzoni, hanno preso parte i Presidenti di Senato e Camera, e il Presidente del Consiglio dei Ministri.
Oggi è stata proclamata giornata di lutto nazionale con l'esposizione di bandiere a mezz'asta sugli edifici pubblici dell'intero territorio italiano.
 
Il Capo dello Stato, appresa la notizia del grave sisma che ha colpito le regioni del Centro Italia, aveva rilasciato la seguente dichiarazione: «È un momento di dolore e di appello alla comune responsabilità. Tutto il Paese deve stringersi con solidarietà attorno alle popolazioni colpite.
«Il mio primo pensiero va alle tante vittime di questo devastante sisma che ha colpito una parte così ampia di territorio nazionale.
«Voglio ringraziare le autorità locali, la protezione civile, i vigili del fuoco, le forze di polizia, le forze armate, i volontari, per l'impegno e la dedizione nell'opera di soccorso.
«Nell'immediato occorre impegnare tutte le forze per salvare vite umane, curare i feriti e assicurare le migliori condizioni agli sfollati.
«Sarà subito dopo necessario un rapido sforzo corale per garantire la ricostruzione dei centri distrutti, la ripresa delle attività produttive e il recupero della normalità di vita.»

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