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«Chiarezza sulla valorizzazione del Lago di Cei»

La sindaca Baroni replica alle prese di posizione delle ultime settimane

Il tema dell'accessibilità «circumlacuale» del Lago di Cei è stato rilanciato, lo scorso 13 agosto, dal fotografo naturalistico Andrea Frapporti.
Da quel giorno si sono susseguiti interventi di amministratori e cittadini.
Oggi Romina Baroni, sindaca di Villa Lagarina, vicepresidente della Rete di Riserve del Monte Bondone e conoscitrice dell'area, fa chiarezza su alcuni punti, tracciati forse in maniera semplicistica.
«Anzitutto - spiega - ho intuito che alcuni di coloro che sono intervenuti non sanno che il Lago di Cei è inserito nella Rete di Riserve del Monte Bondone, cui il Comune di Villa Lagarina ha aderito a fine 2014 e che è operativa dal 2015.
 
Questo come punto di partenza, ma la considerazione è anche politica: «Alcuni contributi che ho letto sono propositivi, altri  tesi a dipingere il Lago di Cei come il posto più dimenticato dall'ente pubblico. Non è così: la Rete ha messo in atto percorsi partecipati che coinvolgono enti locali, amministratori, proprietari e in generale tutti i portatori di interesse. Un percorso partecipato è necessariamente lungo e, purtroppo, chi è intervenuto sui giornali non si è mai visto nei momenti di confronto pubblico.»
Sul tema specifico: «Certo che serve un rilancio turistico, ma è altrettanto certo che va tutelato l'equilibrio naturalistico del lago e dell'intera riserva naturale, che un turismo di massa comprometterebbe. Tutto va affrontato con la dovuta sensibilità e flessibilità.»
Nel breve periodo: «Il Comune sta facendo la sua parte mentre la Rete predisporrà il Piano di gestione. Sono previsti altri incontri pubblici per i quali auspico un'attiva partecipazione. In generale, serve collaborazione e concertazione tra pubblico, privato e cittadini col fine di dare gambe a un progetto che valorizzi al meglio un'area tanto bella quanto delicata qual è la valle di Cei.»
C'è chi invoca la demanializzazione di tutte le sponde. «Da decenni le amministrazioni di Villa Lagarina inseguono questo obiettivo. Il lavoro si è interrotto a causa di numerosi ricorsi presentati dai proprietari dei fondi a confine con il lago. A breve riaprirà l'iter e la mia amministrazione coadiuverà la Provincia affinché si giunga alla definizione del perimetro del lago, della relativa fascia di rispetto e del limite della proprietà privata. È però chiaro che anche un solo nuovo ricorso potrà ribloccare l'intero processo.»
 
Baroni contesta anche il presunto degrado.
«Una parte del lago è riserva integrale e non ne è pertanto possibile la libera fruizione. Ad esclusione di questa parte, ogni anno la Provincia interviene pulendo il lago dalle alghe e contenendo l'espansione della vegetazione acquatica.»
Ancora: il capofila della Rete di Riserve è il Comune di Trento, ma sono coinvolti anche i comuni di Cimone, Garniga Terme, Terlago e Villa Lagarina oltre al Consorzio Bim dell'Adige, la Comunità della Valle dei Laghi, la Comunità della Vallagarina e le amministrazioni separate dei beni di uso civico territorialmente interessate.
«Dunque un percorso già in atto e non certo improvvisato, in cui ho voluto il coinvolgimento delle Asuc, che necessita tuttavia di tempo per maturare e sviluppare un'adeguata pianificazione i cui frutti, per ovvie ragioni, non si avranno nell'immediato. Anch'io - al pari di chi scrive ai giornali e sui social - ho a cuore il futuro di Cei, è per questo che sono sicura che ci sarà l'interesse a prender parte al percorso partecipativo che la Rete di Riserve del Bondone riattiverà nei prossimi mesi.»

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