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Giochi paralimpici di Rio: le medaglie per l’Italia sono sette

Federico Morlacchi (nuoto) argento – Michele Ferrarin (Triathlon) argento e Giovanni Achenza bronzo – Giulia Ghiretti (nuoto) bronzo – Martina Caironi (salto) argento



Federico Morlacchi (foto sopra) ha conquistato la seconda medaglia d’argenti per l’Italia al Giochi paralimpici di Rio 2016.
Se n'era andato da Londra con tre medaglie di bronzo. Nel frattempo è cresciuto, ha conquistato due titoli mondiali, per arrivare a Rio 2016 con ambizioni d'oro.
E la sua avventura a Rio è cominciata con una medaglia d'argento nei 400 stile libero S9.
Un secondo posto conquistato dopo i primi 100 metri e mai messo in discussione fino alla fine della gara.
 

 
Michele Ferrarin (foto sopra) ha portato a tre il numero di medaglie per l'Italia ai Giochi di Rio.
Il veronese ha conquistato l'argento nel paratriathlon, categoria Pt2, grazie al tempo di 1:12:30.
L'azzurro è giunto alle spalle del britannico Lewis (1:11:49) e davanti al marocchino Lahna (1:12:35).
«È il coronamento di cinque anni di sacrifici – ammette Ferrarin – in un'ora di gara ho dato tutto.
«Gara strepitosa, la più bella che abbia fatto. Già essere qui era una soddisfazione enorme.»
«Nonostante gli avversari giovani, che son cresciuti molto, ho portato a casa un risultato straordinario.»
 

 
Dopo l'argento di Michele Ferrarin tra i PT2, si è messa al collo anche un bronzo nella categoria PT1 con Giovanni Achenza (nel podio qui sopra).
Il sardo si è piazzato terzo, completando la sua fatica in 1h 01’ 45” alle spalle del tandem olandese composto da Jetze Plat (59’31”) e Geet Schipper (1h 01’30”), dedicato alla sua regione di provenienza, la Sardegna. Due medaglie in un solo giorno per il triathlon azzurro, un battesimo difficile da dimenticare.
«Abbiamo lavorato tanto, abbiamo fatto una grande cosa con tutto il team tecnico e medico, – ammette Achenza riferendosi subito al lavoro di squadra. – Una grande impresa portare a casa il bronzo: quante volte mi sono ritrovato con la medaglia di legno e invece oggi è metallo vero!
«L’impegno ci ha pagato: sono partito bene con il nuoto uscendo con i migliori, ho fatto un’ottima frazione ciclistica, spalla a spalla e sempre in lotta per il podio, sorpasso dopo sorpasso con l’olandese Schipper che mi ha sempre battuto in passato… anche oggi è arrivato davanti a me, ma l’ho usato come riferimento per non farmi raggiungere dagli altri avversari e non l’ho mollato un secondo.
«Qui ci sono tutti, la mia famiglia, lo staff, tutti quelli che hanno tifato per me e che si godono questa bella medaglia!
«E poi? – Conclude Achenza. – Beh, poi quasi quasi faccio un pensierino per la prossima olimpiade.» 



Una strepitosa Giulia Ghiretti ha agguantato il bronzo nella finale dei 50 farfalla S5.
Una gioia insperata per l'allieva di Max Tosin, entrata in finale col 4° tempo, è riuscita a risalire un'altra posizione per ottenere il primo podio della sua carriera in una Paralimpiade. E ora sogna il bis nei 100 rana SB4 di domani.
Pochi minuti dopo era già tempo di trattenere il fiato per un'altra finale, quella di Vincenzo Boni (foto sopra) nei 50 dorso S3. 
Lo scugnizzo napoletano non ha tradito e si è messo al collo anche lui un bronzo (46"67), anche lui centrando la prima medaglia all'esordio paralimpico dopo appena due anni di attività agonistica di alto livello.


 
A salire sul secondo gradino del podio è stata Martina Caironi (foto sopra). La bergamasca, portabandiera dell'Italia in Brasile, ha saltato 4.66, misura che, oltre a valerle l'argento, vuol dire anche nuovo primato italiano. 
L'oro è andato alla rivale di sempre, la tedesca Vanessa Low. Abissale il distacco che le due atlete hanno messo tra loro e le altre atlete in gara. 
La Low ha fissato il nuovo record del mondo a 4.93. 
 Il bronzo è andato alla cubana Malu Iser Perez che, con 3.92, ha stabilito il nuovo record panamericano.

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