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«Credenti inquieti, esempio di fraternità nel quotidiano»

Grande partecipazione all’Auditorium S. Chiara di Trento all’Assemblea diocesana, momento d’avvio dell’anno pastorale della Chiesa trentina


 
Ottima partecipazione - nella mattinata di sabato 24 settembre all’auditorium S. Chiara - all’Assemblea diocesana, momento d’avvio dell’anno pastorale della Chiesa trentina.
Sotto la croce di Lampedusa, collocata sul palco, circa seicento fra preti, religiose/i e laici da tutto il territorio trentino hanno vissuto un incontro aperto dalla preghiera e proseguito con un’ampia riflessione a più voci, in un clima di famiglia, provando a confrontarsi sulle sfide future.
Con una consapevolezza, per dirla con papa Francesco, citato da Matteo Truffelli, presidente nazionale di Azione Cattolica e relatore ospite.
«Non siamo di fronte, semplicemente, a un’epoca di cambiamenti ma a un cambiamento d’epoca.»
Truffelli ha parlato dell’«inquietudine» come atteggiamento di stupore dei cristiani nei confronti di un Dio che continua ad amare per primo. Ed ha invitato a vivere la fede pienamente dentro una realtà che pure, per altri versi, appare inquietante.
«Qui sta la sfida: avere una fede inquieta, vissuta però nella quotidianità, alla scuola della vita», – ha precisato il presidente di AC, anche in risposta alle numerose domande emerse dalla platea.
 

 
Con la consueta carica d’entusiasmo, l’arcivescovo Lauro Tisi, alla prima Assemblea diocesana del suo episcopato, ha fatto eco alle parole di Truffelli rilanciando il valore di una fede nel e del quotidiano, capace di generare comunità dove allenarsi gradualmente alla vita fraterna.
«Trasformare – ha auspicato ancora – le comunità da costellazioni di singoli a spazi di fraternità vissuta. È questo il segno del Regno, il servizio da rendere agli uomini e alle donne del nostro tempo. Questa l’urgenza del nostro lavoro pastorale.»
Lo sguardo della Chiesa trentina è puntato a domenica 20 novembre, giorno delle elezioni per il rinnovo di Consigli parrocchiali e delle Unità pastorali (sono 34 le realtà che uniscono più parrocchie), come hanno ricordato nel dettaglio il vicario don Marco Saiani e Cecilia Niccolini, delegata per i laici.
«Voi, giustamente, – ha concluso l’arcivescovo Tisi rivolto al suo popolo – mi domandate indicazioni pastorali: cercherò di trovarle insieme a voi.
«Per ora vi affido un compito: provare a far diventare fraterne le nostre comunità, così come le nostre strutture organizzative.
«Provate a pensare, aiutatevi e aiutateci a pensare da dove potremmo iniziare.»
 
Preghiera finale, l’Angelus, affidato da monsignor Tisi alla guida dell’arcivescovo emerito Luigi Bressan, seduto in platea in prima fila: «Bello far parte di una comunità, soprattutto – ha scherzato – quando non se ha più la responsabilità diretta».

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