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«Parchi e giardini storici in Trentino: tra arte, natura e memoria»

Presentato oggi a Palazzo delle Albere il doppio volume della Soprintendenza per i beni culturali

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Giardini Rovereto giardino Bridi - Foto Clamer.

Al Palazzo delle Albere, in una sala con 80 posti ci saranno state 120 persone. Lo diciamo per dare il senso dell’interesse che la pubblicazione ha suscitato presso la gente.
Il lavoro, che è durato anni e anni di pazienza certosina a tutti i livelli, si occupa di una cinquantina di gradini di rilevanza storica, architettonica e floristica, su una quantità censita di 150 siti di una certa importanza.
Ovviamente è stato necessario operare una scelta, altrimenti sarebbero state necessarie più di mille pagine. E già adesso che le pagine sono «solo» 484, raccolte in due tomi, costa 56 euro.
Per la stessa ragione non è stata realizzata un’opera di grandi dimensioni. Un peccato perché le foto avrebbero avuto tutt’altra dignità. Ma già adesso l’opera editoriale è di assoluto rilievo, certamente unica.
Ci riserviamo a produrre una approfondita recensione quando avremo completato la lettura.
Il libro, editato dalla Sovrintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, è acquistabile presso il book shop del Castello del Buonconsiglio di Trento.



Un primo contributo multidisciplinare per la conoscenza d'insieme di un patrimonio ancora poco conosciuto, fragile e a rischio: così si presenta il doppio volume Parchi e giardini storici in Trentino: tra arte, natura e memoria, edito della Soprintendenza per i beni culturali a conclusione di un'ampia campagna di censimento e catalogazione.
L'opera, presentata oggi a Trento presso Palazzo delle Albere, restituisce la complessità di aspetti – storici, storico-artistici, architettonici, botanici, forestali – che caratterizza queste architetture vegetali in equilibrio dinamico tra natura e artificio.
Reale o immaginario, incantato o stregato, sacro o profano, privato oppure pubblico, il giardino, in forma scritta o figurata, si presta a interpretazioni discordanti in termini estetici, poetici, figurativi, esistenziali e comunicativi.
 

Avio S.Leonardo Villa de Gresti Guerrieri Gonzaga - Foto Clamer.
 
Se da un lato si offre al risveglio dei sensi nei giochi di luci e ombre, profumi, brezze e calura, dall'altro si propone, in chiave mistica e spirituale, anche come luogo di pace e contemplazione.
Beni «superflui» carichi di valenze simboliche, distintivi sul piano dello status sociale, parchi e giardini storici si presentano agli studi specialistici come composizioni architettoniche di materia principalmente vivente in cui la cultura, le mode, la volontà d'arte e di artificio si compenetrano, nell'andamento ciclico delle stagioni, con la realtà naturale, che solo in parte si lascia piegare ai desideri e alle ambizioni degli uomini.
Conoscere è dunque condizione essenziale per conservare e valorizzare, anche in rapporto al nuovo turismo culturale, siti particolarmente esposti a trasformazioni e interventi inappropriati.
 

Levico Avancini Belvedere (ph Campolongo) - Riva Villa Angelica e Nogaredo Palazzo Lodron (ph Sandri).
 
Lo ha ricordato Franco Marzatico, Soprintendente per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, in apertura della presentazione del doppio volume Parchi e giardini storici in Trentino: tra arte, natura e memoria, organizzata presso Palazzo delle Albere in ragione della storia illustre dell'edificio, già al centro di un ameno tessuto di campi, orti e giardini.
All'appuntamento, organizzato in collaborazione con il Servizio attività culturali, sono intervenuti i curatori e l'architetto Wolfgang von Klebelsberg, presidente regionale ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane).
L'opera, edita dalla Soprintendenza a conclusione di un'ampia campagna di censimento e catalogazione condotta con la fondamentale collaborazione di tanti privati proprietari, che hanno aperto i propri archivi e fornito informazioni spesso determinanti, è infatti dedicata alla memoria di Antonia Marzani, per lunghi anni presidente regionale e anima dell'ADSI, in ricordo della sua difesa tenace di ville, palazzi, castelli della regione.
 

Giardini Terlago Castel Terlago - Foto Clamer.
 
Il primo volume, a cura di Alessandro Pasetti Medin, con la collaborazione di Katia Malatesta, raccoglie 13 saggi che concorrono a mettere a fuoco diversi aspetti di un tema squisitamente interdisciplinare: dalla tutela dei «paesaggi culturali» in Italia e in Europa alla rappresentazione del giardino in fotografia, passando per le realtà scomparse o in pericolo, il rapporto con la città e il paesaggio, la vegetazione, la presenza dell'acqua e la gestione degli spazi verdi trentini, con approfondimenti verticali su casi di particolare importanza come i giardini del Castello del Buonconsiglio o lo stesso prato delle Albere.
Vengono inoltre illustrati di prima mano i recenti restauri del giardino Garbari di Trento, del parco delle Terme di Levico, dei giardini dei Ciucioi a Lavis e di Villa de Mersi a Villazzano; in questo senso l'opera, a fronte di gravi perdite, documenta anche gli interventi virtuosi delle pubbliche amministrazioni che hanno restituito alla collettività meravigliosi spazi verdi sottratti al rischio di abbandono e degrado.
 

Giardini Lavis giardino dei Ciucioi - Foto Sandri.
 
Il secondo volume di «Schede», a cura di Giuseppe Bagnoli, Francesca Bertamini e Nicoletta Boccardi, presenta 50 siti di particolare rilievo, selezionati tra i circa 150 precedentemente oggetto di censimento e catalogazione su tutto il territorio trentino.
Allo spoglio della bibliografia e delle fonti archivistiche di riferimento si è intrecciata la rilevazione dell'esistente e delle tracce di ciò che è andato perduto, per una prima sistematica ricognizione che ha permesso di mettere in risalto diverse tipologie di beni pubblici e privati (parchi cittadini e giardini del Kurort, di castello, di villa suburbana, di palazzo signorile).
Accanto agli spazi verdi più conosciuti o documentati, sono stati presentati in volume anche alcuni giardini «da scoprire» (finora poco noti) o «da ricordare» (storicamente importanti ma solo parzialmente conservati).
La varietà e ricchezza delle componenti architettoniche e vegetali del giardino storico (fontane, padiglioni, serre, voliere, impianti formali o romantici, ecc.) ha condotto inoltre all’elaborazione di un glossario ad hoc, corredato di illustrazioni e riferimenti alle attestazioni più significative, per un'articolata introduzione alla geografia e alla «grammatica» dei monumenti verdi del Trentino.

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