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La «Carbonera» di Condino vince Festival polenta 2016 di Storo

A Cimego il voto popolare: grande successo di pubblico nel Chiese

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Vincitore Giuria Tecnica Festival della Polenta 2016 - Foto Mattia Bonavida.
 
Nemmeno il tempo uggioso, con la leggera pioggia che a tratti è caduta su Storo, ha limitato il grande successo di pubblico al secondo Festival della Polenta della valle del Chiese.
Migliaia le presenze registrate, soprattutto di ospiti di fuori Provincia, a conferma dell’ottimo lavoro di promozione svolto nelle ultime settimane.
E sono state 1.500 le tesserine vendute dagli organizzatori della Pro Loco M2 per consentire gli assaggi delle otto polente in gara.
«Dati lusinghieri perché nettamente superiori a quelli della prima edizione», – commentano con soddisfazione Nicola Zontini e Matteo Bonomini, anima e cuore della Pro Loco di Storo M2, promotrice dell’evento con l’amministrazione Comunale, il Consorzio Turistico Valle del Chiese e la Coop Agri90.
 
L’accesa competizione all’ultima Trisa ha premiato quest’anno la polenta Carbonera di Condino riuscita a prevalere sulle due regine dell’edizione 2015: la Macafana di Cimego e la Carbonera di Storo.
Ed è stata una vittoria conquistata sul filo di lana, con un solo punto di scarto. Sono stati 72 per Condino e 71 per Cimego (63 per Storo) i punti assegnati dalla giuria tecnica composta dai giornalisti gastronomi Edoardo Raspelli (presidente), Angelo Carrillo, Giuseppe Casagrande, Gianmichele Portieri e Sara Colonna, dall’imprenditore Giampietro Comolli, dal sindaco di Storo Luca Turinelli e dal vicepresidente del Consiglio provinciale di Trento Walter Viola.
 
Serrato anche il confronto nel voto popolare, espresso cioè da chi ha assaggiato le otto polente in gara.
Stavolta si è invertito il voto dello scorso anno: a prevalere è stata la Macafana di Cimego sulla Carbonera di casa, ovvero dei polenter di Storo.
Al terzo posto – a conferma della sua piacevolezza – c’è la Carbonera di Condino.
Novità voluta quest’anno dagli organizzatori è stato il riconoscimento per la migliore polenta di patate. Anche in questo caso la vittoria è stata assegnata dalla giuria tecnica con uno scarto minimo.
Il Trofeo è andato ai polenter di Strada (61 punti) davanti alla Valle di Ledro (59,5) e a Praso (57).
 

Vincitore Giuria popolare Festival della Polenta Storo 2016.
 
In gara nel secondo Festival della Polenta di Storo vi erano anche le polente Carbonera di Brione e Cucia di Bondo, che come prevede il regolamento sono state classificate a ex equo ai piedi del podio.
È stata grande festa animata dalle presenze anche di Giorgio Butterini (presidente della Comunità di Valle e promotore del contenitore Trentino Food Festival che raggruppa i principali otto eventi gastronomici del Chiese e delle Giudicarie), del vicepresidente del Bim Luca Mezzi, dell’assessore Tiziano Mellarini, del sen. Franco Panizza, dei consiglieri provinciali Mario Tonina, Chiara Avanzo e Luca Giuliani, e gli assessori Loretta Cavalli e Stefania Giacometti, quest’ultima impegnata in prima linea nel Comitato organizzatore.
E poi migliaia di persone che nel tardo pomeriggio hanno potuto assaggiare la castagne della valle.
 
A Condino è stato consegnato il Trofeo in legno ideato da Giovanni Moneghini e realizzato dallo scultore locale Mario Brugnoni di Storo. Propone in maniera simbolico le pannocchie del nostrano di Storo e il classico paiolo per la cottura della polenta.
È un trofeo perenne che anno dopo anno - come avviene con i grandi trofei internazionali - recherà sul basamento i nomi dei paesi vincitori che avranno diritto a custodirlo sino all’edizione successiva.
Il gruppo missionario ha vinto il Concorso degli spaventapasseri con il lavoro «Spaventapasseri missionario custode del Cibo».
 
Con il pubblico ad animare l’evento ospitato nel Trentino occidentale, tra il Lago d’Idro e le Dolomiti di Brenta, sono state quattro differenti polente della valle del Chiese: Carbonera (cucinata tradizionalmente con Salame e Burro), Macafana (Burro, Spressa e Cicoria selvatica), Cucia (Burro e Formaggio di monte fuso) e di patate (con Cipolla e Formaggio).
Fuori gara vi erano poi altre due polente: quella con la farina gialla di Storo Agri 90 e il formaggio Gorgonzola cucinata dal Circolo pensionati del Voi in e la Concepì (farina gialla di Storo più panna e salame) preparata dal Gruppo Missionario in piazza dell’Unità d’Italia.
Non è stata proposta la nuovissima Polenta delle Strie che sarà il piatto forte del Mercatino di Natale che si aprirà il prossimo tre dicembre a Cimego.
Ad aprire il secondo Festival della Polenta è stato il convegno «L’Oro di Storo, recupero della Storia. Un’esperienza nazionale» che nel tardo pomeriggio di sabato ha riunito nella sala conferenze di Agri90 la docente universitaria di Padova Margherita Lucchin, la rappresentante della Fondazione Mach Mina Venturelli, il presidente del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina Giovanni Kezich e l’assessore alla Cultura e Cooperazione Tiziano Mellarini.
 
Un incontro molto partecipato che ha fornito alcune precise indicazioni sulla genesi del Nostrano di Storo sia in tempi antichi (si valuta che l’arrivo del granoturco nella Valle del Chiese risalga al 1657) sia più recenti con l’avvio dell’utilizzo dell’attuale Nostrano verso la fine dell’800.
Poi momenti bui con l’arrivo del granoturco di produzione ibrida. Solo negli ultimi 25 anni l’inizio del percorso anche culturale che ha portato al ritorno del Nostrano di Storo grazie al lavoro di pungolo, di stimolo e di ricerca, promosso dalla Famiglia Cooperativa, da Esat, dall’Università di Padova e da Agri90 (con Vigilio Giovanelli).
Sino ai fasti di oggi, con la produzione passata da 300 a 11.000 quintali e una redditività che pone l’Oro di Storo ai vertici nazionali.
Un aspetto capace di garantire occupazione e un interessante integrazione del reddito come ha sottolineato l’assessore Mellarini.

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