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L’intervista all’autore, l’artista Bruno Lucchi – Di Daniela Larentis

È sua l'imponente statua in bronzo del vescovo Antonio Santin che ha trovato dimora a Trieste sul sagrato di Monte Grisa

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L’altro ieri abbiamo pubblicato le foto dell’evento, oggi pubblichiamo l’intervista che siamo riusciti a fare all’autore dell’imponente statua in bronzo di mons. Antonio Santin che domina lo splendido golfo e la città di Trieste.
La straordinaria opera di Bruno Lucchi, dedicata al vescovo tanto amato dai triestini, ha trovato finalmente dimora presso il belvedere del santuario mariano progettato dall’ing. Antonio Guacci.
La cerimonia di inaugurazione si è tenuta il 12 ottobre scorso di fronte alle massime autorità politiche e religiose e alla presenza di un folto pubblico. La cerimonia è stata celebrata dal vescovo Giampaolo Crepaldi.
Due parole sul maestro Bruno Lucchi, un artista molto apprezzato sia in Italia che all’estero. Le sue opere hanno un fascino essenziale, minimale, invitano ad aprirsi a una dimensione dell’ascolto interiore, diventano mezzo di ricerca spirituale.
Dall’inizio della sua carriera vanta al suo attivo più di 200 esposizioni personali e oltre 600 collettive, tutte realizzate nelle più importanti sedi pubbliche e private e in prestigiose gallerie d’arte italiane ed estere (ha esposto in Francia, Belgio, Germania, Lussemburgo, Olanda, Stati Uniti, Cina e Canada). Alcune sue sculture, ventotto installazioni e complessive sessantaquattro opere, sono state esposte nel prestigioso quartiere delle Albere e presso lo spettacolare Museo delle Scienze di Trento, il Muse.
Lo scorso 10 febbraio ha inaugurato a Milano un’importante mostra, «Via Crucis», curata dal Centro Pastorale.
Ci piace ricordare anche una prestigiosa esposizione di qualche anno fa, intitolata «Picasso in time e Bruno Lucchi», organizzata a Gap, in Francia, ospitata nella sala espositiva della città, la Grange.
La grande opera di Bruni Lucchi svetta ora solenne sul sagrato di Monte Grisa.
Cogliendo l’occasione, abbiamo avuto il privilegio di porgere all’artista trentino alcune domande.
 

 
L’imponente bronzo dedicato a mons. Santin ha trovato finalmente dimora. Ci può raccontare di che opera si tratta?
«Si tratta della statua raffigurante il vescovo Antonio Santin, un bronzo realizzato con la tecnica a fusione a cera persa, di 600 chili di peso, 550 chili di basamento in corten e pietra d’Istria, per un’altezza di cm. 310.
«Quest’opera ha partecipato e vinto al concorso nazionale nel 2012, indetto per conto della regione Friuli dall’Istituto di cultura marittimo portuale di Trieste. Ci è voluto più di un anno di lavoro fra documentazione, progettazione, esecuzione dell’originale e trasformazione in bronzo.»
 
Chi era il vescovo Antonio Santin?
«Antonio Santin è stato vescovo di Trieste e Capodistria in un tempo storico drammatico. Considerato dai triestini il difensore della città, aveva una grande attenzione e una grande sensibilità nei confronti di chi soffriva».
 
La cerimonia di inaugurazione si è svolta il 12 ottobre: chi era presente alla benedizione della statua?
«Il vescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il presidente della regione Debora Serrachiani, e tanti amici di Santin sia italiani e istriani.»
 
Come mai è stata scelta questa data?
«È la vigilia dell’anniversario della sesta e ultima apparizione della Madonna di Fatima.»
 
Quali sono state le maggiori difficoltà tecniche affrontate?
«Sicuramente l’iter burocratico.»
 
Qual è stato il momento più emozionante?
«Il momento della patinatura del bronzo e il giorno della collocazione al santuario di Monte Grisa, con la felicità di tutti i presenti (stampa e tv).»
 
Progetti futuri?
«Sto ultimando la preparazione della mostra che realizzerò per la cripta più antica del duomo di Trento, tema l’Avvento, con opere inedite create appositamente per questa esposizione. Rimarrà aperta dal 25 novembre fino all’8 febbraio 2017.»
 
Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it


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