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Traffico di carburanti: accertato danno erariale per € 3 milioni

Tre persone arrestate in Italia e quattro in Germania al termine di una complessa indagine svolta da Carabinieri e Agenzia delle Dogane italiana e germanica

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Alle prime luci dell’alba di oggi, la Procura della Repubblica di Bolzano ha dato esecuzione a tre misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale di Bolzano, su richiesta del Procuratore Aggiunto, Dr. Markus Mayr.
Contestualmente sono state eseguite 24 perquisizioni domiciliari.
I provvedimenti sono stati emessi a carico di soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere transnazionale finalizzata alla sottrazione all’accertamento dei prodotti soggetti ad accisa (art 416 c.p. e art. 40 d.lgs. 504/95).
 
L’operazione di polizia è stata condotta su diversi obiettivi localizzati nelle province di Milano, Monza e Brianza, Verona, Napoli, Roma e Lecce, ove hanno operato oltre 80 agenti dell’Agenzia delle Dogane - Nucleo Interprovinciale di Bolzano, con la collaborazione dei Servizi Antifrode delle Dogane territorialmente competenti e coordinati dall’Antifrode Centrale, e circa 50 Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Bolzano e dei Comandi Provinciali competenti sulle diverse aree di interesse.
Analoghi provvedimenti sono stati eseguiti, frattanto, anche in Germania, dove l’autorità giudiziaria di Rostok ha disposto l’esecuzione di 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite dall’Agenzia delle Dogane di Amburgo oltre a numerose perquisizioni che si effettueranno anche in Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Ungheria.
I diversi paesi europei hanno infatti cooperato nelle attività di indagine costituendo un J.I.T. (joint investigation team) in ambito EUROJUST, operando così in stretta sinergia, sino all’esecuzione delle odierne misure cautelari.
 
L’attività di indagine, iniziata nel 2015, ha per oggetto ingenti movimentazioni di prodotti energetici di contrabbando dal nord Europa all'Italia. Nel corso dell’attività di indagine, gli investigatori hanno monitorato diversi trasporti dal nord Europa nelle città di Verona, Milano, Napoli, Lecce e Caserta.
Attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti, analisi dei tracciati GPS di alcuni autoveicoli e lo studio comparato di informazioni, alcune delle quali provenienti dagli stati esteri cooperanti nell’attività di indagine, è stato possibile ricostruire i dettagli di una frode transnazionale concernente l’introduzione in territorio italiano di carburanti in totale evasione dell’accisa e dell’IVA, in quanto «camuffati» da merce non sottoposta ad accise e, dunque, trasportata su autocisterne scortate da semplice lettera di vettura.
Nel dettaglio, nella frode oggetto d’indagine, i soggetti indagati hanno organizzato un traffico illecito per cui i prodotti che erano classificati come «additivi» e/o «anticorrosivi» provenienti da Paesi UE, venivano introdotti in Italia.
 
Questi liquidi venivano, poi, trasbordati, di notte ed in luoghi nascosti, su autocisterne italiane, mescolandoli a scarsi quantitativi di carburante e fatti circolare su territorio nazionale con documentazione falsa.
In questo modo gli additivi venivano «camuffati» da «carburante con accisa assolta» e scaricati presso depositi commerciali o presumibilmente anche a distributori stradali (c.d. gasolio di contrabbando).
Venivano infatti miscelati con gasolio e/o venduti a scopo di carburazione o combustione: in tale modo risultava completamente evasa l’accisa relativa e l’IVA afferente, poiché risultante già pagata.
Il danno erariale sino ad ora accertato è di circa 3 milioni di euro, ma è stata stimata un’evasione complessiva superiore a 6 milioni di euro.
Le indagini sono ancora in corso e, considerata la diffusione capillare del traffico illecito, l’importo della frode accertata potrebbe essere anche superiore.
 
Nel corso della mattinata sono stati perquisiti depositi di carburanti, distributori, uffici e abitazioni, con il conseguente sequestro di serbatoi contenenti gasolio ritenuto di contrabbando.
Nel corso delle operazioni è stato possibile, altresì, procedere al sequestro di diversa documentazione di interesse investigativo che verrà ora rimessa all’analisi dell’Autorità Giudiziaria di Bolzano.

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