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«Bye bye butterfly», farfalle in mostra al Museo

Farfalle locali e ospiti tropicali alla nuova mostra temporanea del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige a Bolzano

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Foto di Hugo Wassermann, Kantioler Georg, Foto Peter Buchner, 
 
Le farfalle e la loro straordinaria metamorfosi da sempre colpiscono l’immaginario dell’uomo, tanto che la parola «psychè» in greco antico significa sia farfalla che anima.
A questi colorati geni del volo – uno dei gruppi di insetti più studiati in assoluto – il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige dedica ora la sua nuova mostra temporanea, inaugurata mercoledì 26 ottobre 2016, dal titolo «bye bye butterfly. Farfalle locali e ospiti tropicali».
L’esposizione, allestita nel parterre del museo, permette di osservare questi stupendi esseri, il loro ciclo vitale e il loro ambiente davvero da vicino, con le crisalidi viventi della serra tropicale a dare un’idea dell’enorme varietà di forme e colori che li caratterizza.
Come spiega la direttrice della Ripartizione provinciale Musei e dei Musei provinciali, Karin Dalla Torre, «un tema accattivante e di sicuro impatto divulgativo – le farfalle – diviene l’occasione per veicolare i positivi esiti dell’impegno del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige nella ricerca e nella conservazione di collezioni naturalistiche».
 

 
Una mostra speciale e variopinta anche nell’allestimento, «bye bye butterfly», dove tubi colorati attraversano lo spazio espositivo simulando le traiettorie di volo delle farfalle.
Nel percorso, il volo è tra i temi portanti: leggere ed eteree, le loro ali sono veri e propri capolavori e anche la loro tecnica nel librarsi in aria è sopraffina.
E nonostante l’apertura alare della farfalla più grande al mondo (l’atlante o farfalla cobra, diffusa nel sud-est asiatico e presente viva in esposizione) raggiunga quasi i 30 centimetri, la maggior parte di questi insetti è di piccole dimensioni.
Grazie a fotografie a forte ingrandimento, a modelli di uova e ad elementi osservati al microscopio, chi visita la mostra può scoprire fantastici dettagli come ad esempio le squame monocolore che formano, insieme, il disegno delle ali.
 

 
E ancora: il modello di un bruco e di una crisalide lasciano intuire quanto raffinati possano essere i loro meccanismi di difesa e mimetizzazione.
Immagini, filmati ed esemplari preparati illustrano poi la gran varietà di forme delle farfalle e delle strategie da esse adottate.
La mostra non poteva non concentrarsi, naturalmente, sui bruchi.
È noto infatti che le farfalle durante la loro esistenza attraversano diversi stadi, e quello del bruco suscita normalmente presso il pubblico molto meno successo dell’animale adulto.
 

 
Durante la visita è così possibile osservare il ciclo vitale delle farfalle gettando lo sguardo sulle larve della tignola fasciata del grano (nota anche come tarma del cibo o farfallina della farina).
Contestualmente si scoprirà che questi animaletti escono dalle uova in quantità assai minori a temperature inferiori ai 15 gradi centigradi.
Neppure l’agricoltura ama i bruchi. Eppure il percorso espositivo di bye bye butterfly spiega che, senza di essi, non sarebbe possibile l’esistenza di vari animali utili all’uomo.
Per esempio, da quando i bruchi sono stati fortemente decimati, stanno via via scomparendo molte specie di uccelli canori che si nutrono di insetti e, naturalmente, numerose varietà di farfalle.
 

 
Infine, la proiezione di alcuni filmati offre uno sguardo nella metamorfosi della farfalla, la sua trasformazione da bruco in adulto – un evento che, con la sua valenza simbolica, ha sempre stupito e affascinato l’essere umano.
Con un po’ di fortuna e pazienza, è possibile assistere dal vivo al prezioso momento, quando dalle crisalidi di farfalle del terrario tropicale escono dei magnifici esemplari: proprio in tempo per l’apertura della mostra si schiuderanno le prime atlanti.
La mostra è visitabile fino a fine aprile 2017 tutti i giorni, tranne il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio, dalle ore 10 alle 18.
Erano presenti all’inaugurazione della mostra «bye bye butterfly» al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige la direttrice della Ripartizione provinciale Musei e dei Musei provinciali Karin Dalla Torre, il direttore del museo Vito Zingerle e le curatrici Monika Lintner e Petra Kranebitter.

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