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A Trento il fumettista autore di Mussolini... con la pelle nera

Stefano Antonucci giovedì 3 novembre alla Libroteka e a seguire al Fiorentina

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Ghiotto appuntamento per gli appassionati del fumetto.
Giovedì 3 novembre sarà infatti a Trento uno dei protagonisti della nuova scena fumettistica italiana, Stefano Antonucci, classe 1987, creatore con Daniele Fabbri della trilogia «Gesù» e di «V for Vangelo».
A Trento - alle ore 16, alla Libroteka di via Mazzini e a seguire al bar ristorante Fiorentina di via Calepina - Antonucci presenterà la sua ultima creatura, quel «Quando c’era LVI» che è uno dei casi editoriali di questo 2016.
A ruba finora le copie della mini serie - quattro le uscite previste, tre quelle già disponibili - pubblicata da Shockdom e che Antonucci (disegni) ha realizzato ancora con Fabbri (sceneggiatura) e con Mario Perrotta (colori).
 
Ha già fatto discutere «Quando c’era LVI» e non poteva essere altrimenti: in un corrosivo mix di politica, storia e satira antifascista si racconta di come un gruppo di nostalgici del terzo millennio riporti in vita Benito Mussolini per affidargli di nuovo le sorti di un Paese che, in fondo, lo ama ancora.
Con l’aiuto di un ex ufficiale nazista esperto di genetica, Mussolini torna in vita, ma qualcosa va storto: il Dvce è sì ritornato, ma non è più lo stesso.
Per cominciare, ha la pelle nera. È bastato questo, più la copertina del primo numero che ritrae Mussolini impegnato nel saluto fascista, ma a testa in giù, a scatenare le ire dei veri nostalgici.
 
Dice Antonucci: «Vogliamo tornare ad un tipo di fumetto che in Italia ha avuto una grande tradizione, partita da Frigidaire, passando per Cannibale, il Male e tutta la controcultura degli anni Settanta, che si scagliava ferocemente sui tabù sociali, colpendo i nervi scoperti della società contemporanea.
«Il ruolo politico della satira e del fumetto è proprio quello di scandalizzare, altrimenti non è efficace, e dev’essere satira di qualità, che non si ferma alla superficie delle cose ma va al nocciolo del problema.»
E così il Mussolini dei tempi moderni nel fumetto diventa Youtuber, chatta e come i politici di oggi va a caccia di like sui social.
E le rubriche che accompagnano il fumetto sono altrettanto corrosive: disimpara l’inglese col Duce, l’oroscopo di Benny, moschettolibro (la versione nera e italica di facebook).
 
«Eppure le persone – dice Antonucci (foto) – non dovrebbero prendersela per la copertina, ma per quello che c’è dentro.
«Anche se non parliamo direttamente di Mussolini, ma lo utilizziamo come pretesto per fare satira sui temi attuali.
«La nostra ispirazione: usare il linguaggio accessibile del fumetto per comunicare idee satiriche, feroci e sovversive.»
Sembrano esserci riusciti. Giovedì 3 novembre a Trento grazie alla Libroteka, mecca del fumetto a Trento, e al bar Fiorentina, l’occasione di un incontro ravvicinato - firma delle copie compresa - con il disegnatore che della corrosività ha fatto bandiera.

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