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Si è spento Giorgio Grigolli, aveva quasi 90 anni

È stato uno dei presidenti storici della Provincia autonoma di Trento – Il cordoglio del presidente Rossi, del Vescovo Tisi e della Presidenza di Regione e Provincia

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La storica stretta di mano tra Grigolli e Kessler - Foto Wikipedia.
 
Giorgio Grigolli era nato a Mori il 21 dicembre 1927.
Ha studiato al Liceo classico Giovanni Prati di Trento, dov'è stato compagno di classe di Beniamino Andreatta.
Si è laureato in giurisprudenza all'Università di Bologna nel 1952.
Nel 1952 è diventato redattore de L'Adige. Dal 17 ottobre 1961 al 1º dicembre 1967 ne è stato vicedirettore responsabile.
Nel 1958 è diventato segretario provinciale della Democrazia Cristiana. Dal 1973 al 1993 ne è stato segretario regionale.
È stato consigliere provinciale dal 1964 al 1983, per quattro legislature.
Durante la quinta legislatura (dal 1965 al 1968) è stato capogruppo della Dc.
Il 20 novembre 1967 venne eletto presidente della Giunta regionale e successe a Luigi Dalvit. Nel febbraio 1969 Grigolli venne confermato alla guida dell’ente e vi restò fino al marzo 1974, con Bruno Kessler al timone della Provincia di Trento e Silvius Magnago guida della Provincia di Bolzano.
Dal 13 marzo 1974 al 15 marzo 1979 è stato presidente della Giunta provinciale, per due diversi mandati.
 
La sua vicenda politica infiammò gli anni Settanta, perché si trovò a essere antagonista di Bruno Kessler, lo storico presidente della Provincia.
Entrambi appartenevano alla Democrazia Cristiana. Ma Bruno Kessler era un Moroteo e per questo Piccoli, Doroteo, volle insediare Grigolli al suo posto, nonostante la maggioranza dei Trentini fossero contrari.
Ci riuscì e Kessler andò a Roma come senatore, dove concluse la sua carriera politica.
Allora questo antagonismo aveva appassionato i politici e la popolazione trentina in un mondo in cui la DC la faceva da padrona.
In tutti i casi Giorgio Grigolli è stato un buon presidente ed è considerabile anche lui uno dei padri fondatori dell’autonomia provinciale.
Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ha trovato in lui una cultura e una sensibilità che solo nei politici di quel periodo si poteva trovare.
Alla famiglia e in particolare alla moglie Maria Elena e alle figlie Alessandra ed Elisabetta, vanno le condoglianze del nostro giornale.
Anche il presidente Rossi e il vescovo Lauro hanno inviato alle redazioni una nota per esprimere il proprio cordoglio.
 

 
 Ugo Rossi 
Con la scomparsa di Giorgio Grigolli se ne va un protagonista di assoluta importanza di una fase politica che è stata fondamentale per la costruzione di un Trentino moderno ed autonomo, inserito nel mondo, che oggi è unanimemente riconosciuto come un modello di sistema territoriale virtuoso, in cui convivono tradizione e modernità.
In un periodo storico di forti tensioni si impegnò con grande passione civile, attraverso una politica ragionata, basata sempre sul confronto e mai sulla chiusura.
Lo ricorderemo, indubbiamente, come uno degli artefici dell'ampliamento e dello sviluppo della nostra Autonomia.
Anche negli ultimi anni è sempre stato un prezioso interlocutore, capace di produrre stimoli ed idee estremamente interessanti, che dimostravano la sua profonda conoscenza delle dinamiche della nostra specialità.
 
 Vescovo Tisi 
Ricordo con affetto anzitutto la maturità cristiana di Giorgio Grigolli, protagonista di una fede responsabile e creativa, mai subalterna, vissuta anzitutto dentro la sua famiglia.
Colpiva la sua coerenza di pensiero, l’essere pungolo per costruire, insieme, una Chiesa frutto non dell’iniziativa della gerarchia ma del cammino del popolo di Dio, nella piena fedeltà al Concilio Vaticano II.
Dal punto di vista politico e associativo, Grigolli ha vissuto da protagonista, con competenza, una stagione determinante della nostra storia regionale e provinciale, sinceramente innamorato di questa terra e del suo destino.
Una visione pienamente riflessa anche nella sua attività giornalistica, dove ha operato da cattolico vero, senza mai perdere di vista la fatica della ricerca della verità, nel profondo rispetto della dignità altrui. Un testimone autentico, di cui il Trentino avvertirà grande nostalgia.
 
 Presidente e vicepresidente della Regione Thomas Widmann e Lorenzo Ossanna 
Giorgio Grigolli è stato un protagonista della storia della nostra terra in anni importanti per l'Autonomia, anni difficili, dove ha saputo costruire ponti attraverso il dialogo e il confronto.
Ha contribuito, grazie alla sua profonda conoscenza della storia della Regione, ha consolidare e rafforzare la specialità di cui oggi godiamo.
Abbiamo perso un uomo di straordinaria sensibilità e competenza.
Siamo addolorati per la sua scomparsa e esprimiamo ai suoi cari il cordoglio personale e dell'intero Consiglio regionale.
 
 Il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti 
Giorgio Grigolli è storia delle istituzioni dell’autonomia speciale trentina.
Alla guida dei governi regionale prima e provinciale poi, fu uno dei primattori sulla scena di un Trentino che seppe affrontare le fasi calde del cambiamento economico e sociale, le sfide poste dalle lotte sindacali e del movimento studentesco, nonché le problematiche legate alla corretta declinazione dello Statuto di autonomia e quindi al rapporto tra Trento e Bolzano.
La nostra terra ne uscì imboccando il sentiero della crescita e Grigolli fu parte importante di questo risultato.
Doroteo dentro il grande partito dei democratici cristiani, fu molto legato a Flaminio Piccoli.
Di specchiata onestà, da tutti riconosciuta, interpretò con grande coerenza l’impegno del cristiano in politica e l’esercizio della politica come servizio, secondo la migliore lezione degasperiana.

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