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Presentato il Rapporto Italiani (e Trentini) nel mondo 2016

I Trentini all’estero iscritti all’AIRE sono 49.783, quelli dell’Alto Adige 39.285 – Il 24.8% ha tra i 18 e i 34 anni

Quanti sono gli italiani all'estero? Cosa fanno? Queste sono alcune delle domande al centro del Rapporto Italiani nel mondo 2016 realizzato dalla Fondazione Migrantes presentato oggi al Vigilianum, il Polo culturale diocesano, in occasione dell'evento organizzato dall'Ufficio emigrazione della Provincia autonoma di Trento.
Presenti l'assessora provinciale alla ricerca e all'università, i relatori Delfina Licata, curatrice del Rapporto della Fondazione Migrantes, e Federica Oradini, trentina, docente all'università di Westminster.
È emerso che al primo gennaio 2016 sono 89.068 i residenti di Trentino Alto Adige iscritti all'AIRE, ovvero l'8,4% della popolazione residente: 39.285 della provincia di Bolzano, 49.783 della provincia di Trento.
Il 24.8% ha tra i 18 e i 34 anni. Nel 2015 sono state 2.875 le partenze dal Trentino Alto Adige.
E' stata proiettata la videointervista ad un'altra trentina, Edith Pichler, docente all'università di Postdam e membro del Consiglio Generale degli Italiani all´Estero, che ha approfondito in particolare il tema della presenza italiana a Berlino.
Quello di oggi è stato l'evento introduttivo alla Giornata della mobilità. Domani, dalle 9.30 alle 18, nella sede della Fondazione Caritro in via Calepina ci sarà la settima edizione della giornata informativa «In partenza per l'Europa», dedicata alla presentazione delle opportunità di studio, lavoro, volontariato o stage all'estero offerte dall'Unione europea e da varie istituzioni trentine.
 
Ha preso il via oggi con la presentazione del Rapporto Italiani nel mondo 2016 la Giornata della mobilità. Lo studio, realizzato dalla Fondazione Migrantes, è importante per capire l'entità del fenomeno delle «nuove migrazioni», anche se necessariamente parziale, non essendoci oggi un obbligo per un cittadino europeo che risiede in un altro paese della Ue di registrarsi, se non per le necessità connesse al lavoro, all'accesso a welfare e quant'altro.
I numeri sono dunque necessariamente incompleti; ma servono comunque ad illuminare un fenomeno in evoluzione, che ha all'origine fattori e motivazioni diverse (necessità di lavoro, desiderio di acquisire nuove competenze o di spendere al meglio quelle già acquisite in patria, autorealizzazione e così via).
Gli italiani, giovani e meno giovani, guardano sempre più all’estero per soddisfare i propri desideri lavorativi, in particolare in Europa.
Molti iniziano a conoscere le opportunità che il mercato del lavoro internazionale offre già durante gli anni della laurea mentre altri decidono di emigrare dopo essersi formati in Italia sia perché non trovano offerte di lavoro che possano soddisfare le loro aspettative sia perché convinti che un periodo di studio e/o lavoro all’estero possa migliorare la loro situazione.
 
 I dati 
Dal 2006 al 2016 la mobilità italiana è aumentata del 54,9% passando da poco più di 3 milioni di iscritti all’AIRE a oltre 4,8 milioni.
Al 1° gennaio del 2016 sono 4.811.163 i cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE). L’aumento, in valore assoluto, rispetto al 2015 è di 174.516 iscrizioni (+3,8% di crescita).
La maggior parte delle iscrizioni sono per espatrio (oltre 2,5 milioni) e per nascita (1.888.223). Pur restando indiscutibilmente primaria l’origine meridionale dei flussi, si sta progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del Sud a favore di quelli del Nord del Paese.
Ciò consegue dal fatto che, negli ultimi anni, pur restando la Sicilia con 730.189 residenti la prima regione di origine degli italiani residenti all’estero seguita dalla Campania, dal Lazio e dalla Calabria, il confronto tra i dati degli ultimi anni, pone in evidenza una marcata dinamicità delle regioni settentrionali, in particolare della Lombardia e del Veneto.
 
Da gennaio a dicembre 2015, hanno trasferito la loro residenza all’estero per espatrio 107.529. Rispetto all’anno precedente si registrano 6.232 partenze in più (+6,2% di crescita).
Il 69,2% (quasi 75 mila italiani) si è trasferito nel Vecchio Continente: l’Europa, quindi, si conferma essere l’area continentale maggiormente presa in considerazione dai trasferimenti degli italiani che vanno oltre confine.
La Lombardia, con 20.088 partenze, è la prima regione in valore assoluto seguita dal Veneto (10.374), dalla Sicilia (9.823), dal Lazio (8.436), dal Piemonte (8.199) e dall’Emilia Romagna (7.644).
La Germania (16.568) è stata, lungo il corso del 2015, la meta preferita dagli italiani andati oltreconfine: a seguire, con una minima differenza, il Regno Unito (16.503) e poi, più distaccate la Svizzera (11.441) e la Francia (10.728).
Su 107.529 espatriati nell’anno 2015, i maschi sono oltre 60 mila (56,1%).
L’analisi per classi di età mostra che la fascia 18-34 anni e la più rappresentativa (36,7%) seguita dai 35-49 anni (25,8%).
I minori sono il 20,7% (di cui 13.807 mila hanno meno di 10 anni) mentre il 6,2% ha più di 65 anni (di questi 637 hanno più di 85 anni e 1.999 sono tra i 75 e gli 84 anni).
 
 I dati trentini 
Al primo gennaio 2016 sono 89.068 i residenti di Trentino Alto Adige iscritti all'AIRE, ovvero l'8,4% della popolazione residente: 39.285 della provincia di Bolzano, 49.783 della provincia di Trento.
Il 24.8% ha tra i 18 e i 34 anni. Sono state 2.875 le partenze nel 2015 dal Trentino Alto Adige. Il tasso di crescita è del 20,6%, tra i più alti delle regioni italiane.
Erano 943 a fine 2013, 1.013 a fine 2014. 1.350 hanno tra i 18 e 34 anni, 490 meno di 18 anni, 163 più di 65 anni.
L’Europa si conferma essere anche per i trentini l’area continentale maggiormente presa in considerazione. I primi 5 paesi di residenza sono Austria, Germania, Svizzera, Regno Unito e Francia.
 
 In partenza per l'Europa: martedì 15 novembre 
Il secondo appuntamento con «In partenza per l'Europa» è domani, dalle ore 9.30 alle 18, nella sede della Fondazione Caritro in via Calepina.
Oltre ad accedere ai diversi punti informativi e a confrontarsi con il personale specializzato degli enti coinvolti, si potrà assistere agli incontri di approfondimento «Molte opportunità, tante esperienze...ma poi come riconoscerle?», dedicati al tema delle competenze e del loro riconoscimento, che si svolgeranno in sala Rosmini: si parlerà sia delle competenze di cui è meglio essere in possesso prima di andare all'estero, sia di quelle che si maturano nel corso dell'esperienza, e che possono essere utilmente spese anche una volta rientrati in patria.
Il tema va letto alla luce della Nuova Agenda delle competenze per l'Europa, «Lavorare insieme per promuovere il capitale umano, l'occupabilità e la competitività», adottata lo scorso giugno 2016  dalla Commissione europea, iniziativa che rientra nella strategia globale Europa 2020, con un obiettivo preciso in materia di occupazione: far sì che entro il 2020 il 75% della popolazione in età lavorativa (fascia di età compresa tra i 20 e 64 anni) abbia un impiego.
La giornata di martedì 15 si concluderà alle ore 18 con la proiezione del documentario «I capitali italiani. Un'indagine sulla nuova emigrazione», realizzato dal progetto Altrove Reporter (Comune di Riva del Garda e Servizio civile provinciale, in collaborazione con l'Ufficio emigrazione della Provincia e l'associazione Lakeside).
Il documentario raccoglie una serie di interviste a giovani trentini emigrati in diverse capitali europee.

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