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La Cassa Centrale Banca incontra le BCC di Puglia e Basilicata

A Bari, in una terra ricca di storia per il movimento delle Banche di Credito Cooperativo, presentato il progetto del gruppo bancario cooperativo nazionale

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«È una sfida – ha ricordato il direttore Sartori – che affronta una complessità importante. Il credito cooperativo fa parte di un sistema bancario, quello italiano, che è sotto attenta osservazione da parte dalla BCE. D’altra parte un sistema di piccole banche di territorio come il nostro rappresenta per l’Italia un valore prezioso, da salvaguardare assolutamente.»
Sarà una vera riforma se rimarrà la centralità delle BCC.
Cassa Centrale Banca sta costruendo un progetto che dia vita a un gruppo moderno, efficiente, non autoreferenziale che sia reale presupposto per l’evoluzione.
Il credito cooperativo deve evolvere. Le banche chiedono risposte e impegni concreti.
La riforma, approvata dal governo e resa operativa da Banca d’Italia, mira a rafforzare il settore.
 
Si tratta di un passaggio epocale, che evolverà un sistema integrato a Rete in un Gruppo bancario cooperativo.
Per Cassa Centrale ciascuna BCC deve continuare a svolgere in modo autonomo il ruolo di banca della comunità inserendosi in un gruppo che ne promuova la redditività, l’efficienza e la crescita.
La storia di successo e di centralità del servizio alle Banche di credito cooperativo sono gli elementi di base e di garanzia per il futuro del progetto di CCB.
Un percorso articolato quello tracciato a Bari, che nelle prossime settimane porterà le singole BCC a formalizzare l’impegno di adesione, premessa per presentare alla BCE – entro l’estate – istanza autorizzativa per costituire il nuovo gruppo.
La riforma spinge verso un nuovo modo di fare banca.
 
Per le BCC si tratta di coniugare la propria diversità e il proprio patrimonio anche valoriale, in un gruppo bancario evitando il rischio di omologazione.
Per il direttore di Phoenix Giorgio Crosina «dobbiamo mettere al centro il cliente della BCC.
È lui il vero driver dello sviluppo tecnologico. Salvaguardare la relazione umana è importante quanto far evolvere la relazione operativa condizionata soprattutto dall’uso dello smartphone.
Lo sviluppo dei sistemi su piattaforme open è un altro must per contenere l’impatto dei costi.»
«Siamo tutti coinvolti per progettare il nostro futuro, – ha concluso Mario Sartori – siamo chiamati a metterci in discussione e al massimo impegno. Le spinte, le sollecitazioni e gli incoraggiamenti che in queste settimane abbiamo raccolto anche in Puglia e in Basilicata sono superiori alle aspettative. Siamo convinti che la riforma libererà nuove energie capaci di aprire concrete prospettive di sviluppo e di crescita. Per tutti.»
 
Hanno partecipato all’incontro Giovanni Vianello e Mauro Serena Presidente e direttore di CESVE.

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