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«Delicate forze»: l'arte nel ferro di Luciano e Ivan Zanoni

A Torre Mirana in via Belenzani a Trento l’esposizione delle opere create da padre e figlio nella fucina di Caldes

Nell'ambito del calendario di eventi proposto da Trento, città del Natale, è in allestimento in questi giorni nella Sala Thun a Torre Mirana la mostra Delicate Forze, un'esposizione delle opere create da Luciano e Ivan Zanoni, padre e figlio che lavorano il ferro nella loro fucina-atelier di Caldes, in Val di Sole, ispirandosi l'uno al mondo vegetale, l'altro al mondo animale, in una fusione armonica di opposti ben rappresentata anche nel titolo dell'esposizione: lavorare insieme e rappresentare regni diversi, usare linguaggi che colpiscono per astratta capacità evocativa o per fedele riproduzione realistica, rappresentare forme vive del quotidiano o di mondi lontani, l'atto del forgiare le sculture, che richiede colpi decisi sulla materia, ma capaci di imprimere poesia.
L'allestimento raccoglie una selezione di opere che è un viaggio nell'evoluzione della loro arte nel tempo, frutto di creatività e maestria, perché bisogna essere forti come il ferro per lavorare il ferro, ma delicati come la poesia per creare forme d'arte.
 
L'arte degli Zanoni attinge a secoli di tradizione nella lavorazione del ferro in Trentino, tecnica antica che procede per regole rigorose. Al disegno preparatorio segue la forgiatura del ferro di pezzi di metallo tagliati e scaldati fino a diventare incandescenti, quando vengono lavorati a mano con incudine e martello.
Forme del ferro che nel Trentino dell'artigianato sono stati e sono codici iconografici per alari, candelabri, leggii, portabacili, cancelli, letti, grate, ringhiere, griglie, lanterne, campanelle. Il confine tra funzione decorativa e funzione d'uso è sempre labile.
Questa terra, come altri luoghi isolati che racchiudono in sé una complessità culturale e linguistica, ha finito per radicalizzare la valorizzazione delle particolarità locali nelle produzioni dell'artigianato artistico che ha abbellito chiese, castelli e luoghi dell'abitare in Trentino.
La mostra sarà inaugurata ufficialmente venerdì 25 novembre alle 17.30 e rimarrà poi aperta al pubblico con ingresso libero fino all'8 gennaio, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 (chiuso il lunedì, Natale e Capodanno).
 
 Luciano Zanoni 
Nasce a Caldes, Val di Sole (TN) nel 1943, dove vive e lavora.
È fabbro sin dall'adolescenza; l'acquisita maestria nella lavorazione del ferro e il sentito rapporto con la natura lo stimolano a cimentarsi con la scultura, incoraggiato dall'amico pittore Paolo Vallorz.
L'incontro con il critico e poeta Giovanni Testori nel 1979 avvia l'artista ad esposizioni di successo in importanti Gallerie d’arte di Milano (Compagnia del Disegno), Torino, Parigi, Strasburgo, Innsbruck, Beirut, Mykonos.
Le sue opere d'arte vengono apprezzate da pubblico e critici noti, come Jean Clair, Raffaele De Grada, Gian Alberto Dell’Acqua.
Popolarità e prestigio arrivano nel 1995 quando Luciano Zanoni crea un albero di ulivo per la villa di Bill Gates a Seattle; realizza in seguito opere monumentali di grande bellezza entrate a far parte di importanti collezioni private e pubbliche: del Comune di Milano, di Francoise Mitterand, di Marco Vitale.
Con il pittore Antonio Stagnoli espone nel 2009 al museo di Pamparane a Odolo (BS), antica fucina del più importante polo siderurgico italiano.
L'attività artigianale continua ad affiancarsi alla produzione artistica.
Espone alla Biennale di Venezia nel 2011 in rappresentanza della regione Trentino Alto Adige e al Padiglione Italia dell'EXPO 2015 segnalato dalla Galleria Salamon di Milano, con due monumentali opere: l'ulivo e la vigna.
Nella primavera del 2016 è selezionato per l’evento culturale Selvatica 2016 nella città di Biella.
 
 Ivan Zanoni 
Nasce a Caldes, Val di Sole (TN) nel 1971, dove vive e lavora.
Frequenta l’Istituto d’Arte Alessandro Vittoria a Trento. Dal padre Luciano apprende l’arte del ferro battuto, maturando però una personale espressione artistica totalmente autonoma. Tra i maestri che lo hanno incoraggiato: Paolo Vallorz, Jean Clair, Marco Vallora, Raffaele De Grada.
Dal 1996 espone in mostre personali e collettive. Nel 2002 entra a far parte di Gemine Muse, organizzato dal G.A.I. (Giovani Artisti Italiani). Partecipa al Premio d’Arte Città di Bozzolo dedicato a Don Primo Mazzolari, rappresenta il Trentino in Giappone in una selezione di Artigiani - Artisti ed espone a Euroflora di Genova. Realizza il monumento dedicato a Fabbro Alberto da Cimego, personaggio storico seguace di Fra’ Dulcino; l'opera si erge all’ingresso del paese di Cimego (TN).
Con il pittore Antonio Stagnoli espone nel 2009 al museo di Pamparane a Odolo (BS), antica fucina del più importante polo siderurgico italiano.
Collabora con Gallerie d'arte a Parigi, Strasburgo, Beirut, Milano; nel 2012 realizza una insegna-scultura per la Galleria Civica di Bolzano.
Al Padiglione Italia dell'EXPO 2015, è presentato dalla Galleria Salamon di Milano  con la scultura di un coccodrillo. Presso la stessa Galleria allestisce una mostra personale ispirata alle fiabe di Jean de La Fontaine.
Nella primavera del 2016 è selezionato per l'evento culturale Selvatica nella città di Biella.

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