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«Lavoriamo insieme per mantenere il grande sogno europeo»

Euregio: il messaggio di Rossi a Juncker al convegno europeo sull’Autonomia

«La grande idea europea, che per milioni di cittadini del vecchio continente significa speranza di pace durevole ed è sinonimo di sicurezza, un'idea che l’Euregio coltiva con convinzione e passione, merita un impegno corale e risoluto da parte delle istituzioni europee e di tutti gli Stati membri.»
E' questo il messaggio che il presidente dell'Euregio Ugo Rossi ha voluto affidare al presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ospite oggi a Bolzano per il convegno «autonomie e federalismo in Europa».
Il presidente Rossi, nel suo intervento, ha sottolineato in particolare le quattro sfide sulle quali l'Euregio è impegnata: la conoscenza del passato, la promozione di una classe dirigente trilingue euroregionale, lo sviluppo dello spazio alpino e l'Euregio come «casa delle opportunità» per i giovani.
Infine l'invito al presidente Juncker ad una prossima visita in Trentino, manifestando l'interesse dell'economia provinciale nei confronti del piano di investimenti europeo, il cosiddetto «Fondo Juncker».
 
A settant'anni dall'Accordo Degasperi-Gruber, l'Euregio è oggi una piccola Europa nell’Europa, che sostiene una stretta collaborazione sulla base della libertà di circolazione nei termini sanciti dall’Accordo di Schengen e vuole anche superare le ingiustizie e le sofferenze che le nostre comunità hanno sofferto nel XX secolo – prima a causa della guerra, poi a causa del fascismo e del nazismo – e di cui il confine del Brennero è un simbolo significativo.
Nel suo intervento il presidente Rossi ha proposto l'Euregio come "terza via" per trovare risposte alle preoccupazioni destate dalle migrazioni in Europa.
«Anche sulla questione dei profughi si dovrebbe avere il coraggio di percorrere una terza via. Qui c’è un ulteriore spazio d’azione per la nostra euroregione.
«Non da ultimo, proprio grazie agli sforzi compiuti insieme dai tre territori dell’Euregio è stato possibile evitare quella che dall’opinione pubblica europea è stata percepita come il rischio di una chiusura del Brennero, il che sarebbe trasformato in un simbolo del fallimento dell’Europa.»
 
Sono in particolare quattro le sfide sulle quali l'Euregio è impegnata ha sottolineato il presidente Rossi.
«La prima è quella di conoscere meglio la storia passata, anche per combattere ogni forma di risorgente nazionalismo; la seconda è quella di promuovere una classe dirigente trilingue euroregionale e non solo, in grado di cogliere la complessità dell’azione politica, economica e sociale in una prospettiva europea; la terza è la promozione di una concezione integrale, non solo economica, di benessere, secondo una lungimirante azione di modernizzazione all’interno di un quadro strategico per lo sviluppo dello spazio alpino.
«Infine la vera sfida è quella rivolta ai giovani. Dobbiamo fare dell’Euregio anche la “Casa delle opportunità” e del merito per le nuove generazioni, a cominciare dal tempo della scuola e dell’università.
«L'Euregio vuole diventare quindi un punto di riferimento, non solo per le nostre comunità – ha concluso Rossi – ma anche per un’Europa esposta sempre più alla tentazione della paura e della chiusura su se stessa.»

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