Home | Rubriche | Pensieri, parole, arte | Laura Giorgi e la sua «Lulù» – Di Daniela Larentis

Laura Giorgi e la sua «Lulù» – Di Daniela Larentis

L’artista trentina, mamma e imprenditrice, ha dato vita a Lulù, un «idealtipo» di donna contemporanea che la rappresenta

image

>
Laura Giorgi è un’artista trentina che ama dipingere e scolpire.
Mamma, imprenditrice, rincorre con entusiasmo le proprie passioni e i propri sogni. Lulù è una sua creazione artistica, è un idealtipo di donna contemporanea che vive diversi ruoli nella quotidianità, riuscendo comunque a trovare spazio per esprimere la propria femminilità.
Lulù è il modello di donna che lei propone attraverso le sue opere, una donna impegnata su tutti i fronti, sempre attiva, passionale, innamorata della vita e dell’amore.
Abbiamo avuto occasione di porgerle alcune domande.


 
Quando è nato l’amore per la pittura e la scultura?
«Fin da piccola amavo dipingere, soprattutto paesaggi, la pittura è sempre stato il mio modo di evadere con la mente. Insieme alla pittura la passione del saper fare con le mani mi ha sempre affascinata.
«Racconto brevemente un aneddoto per far capire quanto è radicato in me il piacere per queste attività.
«Durante la mia infanzia, quando andavo in montagna portavo sempre con me un coltellino svizzero in tasca e mentre passeggiavo nel bosco non perdevo occasione per incidere le cortecce dei rametti che trovavo lungo il mio percorso, trasformandoli in piccoli oggetti da regalare.
«Confesso che tuttora il mio coltellino è sempre in borsetta. Solo tre anni fa, grazie ad una cara amica, mi sono avvicinata alla scultura vera e propria, ed è stato un vero piacere vedere trasformati semplici pezzi di legno in figure che rappresentano le mie emozioni.»
 
Che posto occupa la passione per l’arte nella sua vita, cosa rappresenta?
«Io sono innamorata dell’arte quale via d'espressione di ciò che in altro modo non si può dire.
«La passione per l'arte è una parte di me, è un bisogno, come parlare, mangiare, bere, gioire... Credo che sia un modo per comunicare.»
 
Quali sono le tecniche da lei utilizzate?
«Per la pittura uso la tecnica dell'acrilico su tela, è la più rapida nell'essicazione. Mi avvicinerei volentieri all'olio ma per problemi di tempo al momento devo desistere.
«Dipingo nel mio poco tempo libero, spesso la notte. Di giorno sono mamma e imprenditrice: è difficile trovare lo spazio per dedicarsi ad altro. Per quanto riguarda la scultura gli strumenti che utilizzo sono scalpelli, martello in legno e strumenti per levigare in vari modi.»
 

 
Ci sono artisti che hanno in qualche modo influenzato il suo lavoro?
«Sì, ne ammiro molti per le loro capacità di esecuzione ed espressive, in particolare sono affascinata dal contemporaneo Fabian Perez per le sue impeccabili figure, quasi fotografiche. Interessante ed inconfondibile anche Tamara de Lempicka, con i suoi tratti squadrati ma accoglienti.
«Trovo assolutamente meravigliose le rappresentazioni del Caravaggio, il quale introdusse nelle sue opere in modo avveniristico gli stati d’animo, in ogni loro forma, attraverso l’utilizzo del contrasto tra luci ed ombre.»
 
Quali sono i soggetti da cui trae maggior ispirazione?
«I soggetti che preferisco sono le donne, in particolare la sensualità femminile che si può scorgere in alcune immagini di nudo.
«Fondamentale per me è che non siano immagini volgari, perché la vera sensualità non è mai volgare, non ne ha bisogno».
 
Chi è «Lulù» e cosa esprime?
«LuLù rappresenta la sensuale femminilità che c'è in ogni donna, il desiderio di coltivare l'amore passionale che deve essere sempre presente, in quanto è fonte di inesauribile energia.
«Della donna esprime la dimensione più intrigante; è la femminilità matura delle donne che sanno essere mogli e madri, ma che ritornano ad essere anche amanti.
«Lulù è la donna di oggi, la donna che per sua prerogativa non si risparmia mai, in nessun ambito della sua esistenza, e che nonostante tutti gli impegni che si deve accollare non rinuncia alla sua femminilità.»
 
Che messaggio vuole trasmettere attraverso le sue opere?
«Lulù è un personaggio che mi permette di trasmettere la mia idea di donna, di interpretarne la bellezza, l’emotività che le appartiene, la sensibilità che la rende forte e fragile allo stesso tempo.
«Il messaggio principale è quello di usare la sensibilità e la bellezza per costruire un rapporto con il proprio partner appagante ed equilibrato, cercando di valutare le esigenze dell'uomo nel suo ruolo di protettore ed amante, capace di sentire la sua compagna.»
 
È del dicembre scorso la sua ultima mostra tenuta a Maso Franch: fra le varie opere esposte potrebbe commentare quella intitolata «Fili»?
«FILI esprime una donna legata da fili invisibili: i fili dell'amore che la tengono legata alla propria famiglia, ma anche i fili emotivi che la tengono stretta ai propri doveri e a tutto ciò di cui decide di farsi carico.
«Legami ai quali non rinuncerebbe mai, ma che la vincolano in modo irreversibile.
«Questi fili a volte possono pesare, talvolta possono diventare pesanti catene, a ogni modo tutti in maniera differente rappresentano legami d’Amore
 
Fra tutte quelle realizzate, c’è un’opera a cui è affezionata in particolare e perché?
«L'abbraccio. Mi piace perché esprime intensità. E’ l'unica scultura dove la presenza maschile è evidente, altrimenti questa presenza si percepisce solamente attraverso la figura di Lulù. Questa presenza scalda.
«L'abbraccio è una fusione di due anime innamorate che si completano, si consolano, si amano. L'uomo ha la fronte appoggiata nell'incavo della spalla, assorto nella profondità del suo pensiero e nel contempo la stringe forte con mani sicure.»
 
Artisti si nasce o si diventa?
«Le inclinazioni artistiche sono innate, essere artista significa anche offrire spunti di riflessione o creare opere che sappiano trasmettere emozioni. Forse per quello serve anche una certa esperienza di vita, un bagaglio di esperienze da poter e da voler condividere.»
 
Sogni nel cassetto?
«Fare della creatività il mio lavoro.»
 
Un’ultima domanda da donna a donna: lei crede nell’amore?
«Con questa domanda ha centrato nel segno: l’amore è l'oggetto del sogno, il fine di ogni nostra azione.
«Non a caso uno dei miei primi lavori è intitolato Sogno d'Amore; non solo credo fermamente nell'Amore ma sono convinta sia il carburante della vita, ne ho bisogno e lo ricerco in modo costante.
«La sensualità, la bellezza e l'eleganza sono il linguaggio di quella danza che ci conduce nella ricerca e nella conquista dell'Amore.
«Non può essere un semplice appagamento carnale l'incontro con un uomo, è l'Amore l'ingrediente magico che trasforma una femmina in una Donna.»
 
Daniela Larentis - d.larentis@ladigetto.it

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande