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Richiedenti asilo: nuove direttive per l’accoglienza nei Comuni

L’assessora della Provincia di Bolzano Martha Stocker ha illustrato oggi pomeriggio ai presidenti dei Comprensori le linee guida per l’accoglienza dei richiedenti asilo

La Giunta provinciale nel corso di una sua recente seduta ha definito le linee guida per l’accoglienza dei richiedenti asilo nei Comprensori e nei Comuni ed oggi pomeriggio (15 dicembre) l’assessora competente, Martha Stocker, le ha illustrate al Consorzio dei Comuni ed ai presidenti dei Comprensori.
«Non affrontare il problema non è una soluzione ed è responsabilità di tutti quella di dare una sistemazione e la relativa assistenza ai richiedenti asilo che vengono assegnati dallo Stato alla Provincia, – ha affermato l’assessora Stocker nel corso dell’incontro. È quindi necessario avviare per tempo le procedure per realizzare i necessari centri di accoglienza per non dover fare ricorso a soluzioni improvvisate.»
 
«Abbiamo più volte espresso allo Stato le nostre critiche all’attuale sistema di asilo che evidenzia vari aspetti contraddittori e punti critici e ribadiremo questa nostra posizione, – ha proseguito. – Ciononostante lo Stato prosegue le proprie assegnazioni alle varie Regioni e la Provincia non può certo scegliersi le persone da accogliere.
«È quindi nostro dovere essere preparati nel quadro delle quote che ci vengono assegnate, fermo restando il fatto che, con la sistemazione di circa 1470 richiedenti asilo, l’attuale quota può considerarsi completata.
«Inoltre grazie alla costante apertura di nuove strutture anche il capoluogo può essere alleggerito di parte del proprio onere.»
 
In base alle linee guida approvate dalla Giunta in futuro oltre ad una struttura per la prima accoglienza a Bolzano verranno considerati i distretti come bacino d’utenza per il calcolo dei posti di accoglienza, con un parametro di 3,5 richiedenti asilo ogni 1.000 abitanti. In questo modo, tra l’altro, anche vari Comuni di piccole dimensioni possono riunirsi e fare riferimento ad una struttura comune.
Nel caso in cui non venisse raggiunto il contingente di accoglienza per un determinato distretto la Provincia cercherà di reperire tali strutture di accoglienza per i richiedenti asilo preferibilmente in Comuni a partire da 4.000 abitanti.
Questi Comuni contribuiranno in questo modo prioritariamente al completamento del contingente a livello di distretto, nel caso di strutture adeguate possono essere comunque coinvolti anche altri Comuni nell’area di competenza del distretto.
 
Vi sono due diverse possibilità per la sistemazione dei richiedenti asilo nei distretti: i Comuni possono prendere parte, com’è avvenuto sinora, al cosiddetto sistema SPRAR oppure accogliere le persone sulla base dell’accordo raggiunto tra la Provincia ed il Commissariato del Governo.
Il sistema SPRAR dello Stato prevede che i Comuni (singolarmente o in associazione) prendano l’iniziativa di trovare un edificio adeguato per l’accoglienza dei richiedenti asilo e che presentino un progetto direttamente allo Stato unitamente ad un’apposita organizzazione che si occupa della gestione.
Questa partecipazione volontaria viene finanziata dallo Stato con un importo massimo di 35 euro a testa al giorno. Il sistema SPRAR prevede che i Comuni possano anche dare sistemazione ed accogliere gruppi più piccoli di richiedenti asilo (da 5 sino a 15 persone).
 
Quest’opportunità è particolarmente interessante per comuni di piccole e  medie dimensioni. Nel caso in cui in Comune altoatesino prenda parte a questo programma nella misura prevista dalle nuove linee guida della Provincia, esso viene escluso da ulteriori assegnazioni previste nell’ambito dell’accordo tra Provincia e Commissariato del Governo.
Resta inoltre in vigore la possibilità di accogliere richiedenti asilo sulla base dell’accordo raggiunto tra la Provincia ed il Commissariato del Governo.
In base a quest’ accordo una struttura deve essere dotata di almeno 25 posti ed è la Provincia che deve mettere a disposizione l’immobile, tenere il rapporto con l’associazione che lo gestisce, mentre è lo Stato che finanzia la sistemazione dei richiedenti asilo con 28 euro a persona al giorno.
 
È questa la formula adottata per la maggior parte delle strutture attualmente esistenti e rimarrà in vigore sinché non verranno proposte, approvate e realizzate alternative equipollenti utilizzando il sistema SPRAR.
Questa forma organizzativa viene mantenuta anche allo scopo di coprire quelle aree che sinora non hanno dato accoglienza attraverso il sistema SPRAR al numero di richiedenti asilo previsto, fermo restando il fatto che deve essere comunque garantito a livello provinciale il necessario numero di posti di accoglienza previsti.
Appartamenti vuoti di proprietà dei Comuni, delle Parrocchie o di altri enti pubblici, così come di famiglie interessate, che non sono stati considerati idonei per l’accoglienza di richiedenti asilo potranno essere utilizzati in una fase successiva.
Questa disponibilità da parte di privati potrà essere rilevante soprattutto nell’ulteriore assistenza di quelle persone alle quali viene assegnata una tutela di carattere umanitario.

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