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Attacco al presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti

Fnsi e Sindacato Giornalisti Trentino Alto Adige sui contributi pubblici a TrentinoTV

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana e il Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige hanno emesso una dura reprimenda nei confronti di Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio provinciale.
La questione è articolata su due direttive.
La prima riguarda gli incarichi che il Consiglio Provinciale ha affidato per concorso all’emittente televisiva locale Trentino TV, il cui direttore responsabile è Marilena Guerra, moglie di Dorigatti.
La seconda riguarda i contributi che la legge sull’editoria trentina ha stabilito di dare alla stampa gratuita, tra cui anche Trentino TV.
Nel riquadro il commento pubblicato su www.fnsi.it.

Il 23 dicembre, il «regalo» dell'editore di TrentinoTV Graziano Angeli di voler licenziare 3 giornalisti. L'annuncio durante l'incontro con Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige e Fistel-CISL.
Alla base del dimezzamento dell'organico dell'emittente gli asseriti 337.029 euro in meno ricevuti dalla Provincia di Trento nel 2016.
Alla vigilia di capodanno, il regalo senza virgolette del presidente PD del consiglio provinciale di Trento Bruno Dorigatti, ex segretario della Cgil del Trentino, marito della direttrice di TrentinoTv Marilena Guerra, della firma dell'autorizzazione di altre cento trasmissioni (mini tribune politiche) per complessivi 80.000 euro.
Cifra che si aggiunge ai circa 36.000 euro della diretta televisiva del consiglio provinciale coperta sempre da TrentinoTV.
A parte il possibile conflitto di interessi del presidente del consiglio provinciale di Trento, FNSI e Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige sottolineano l'incongruenza della decisione.
Ritengono infine che anche la legge provinciale di Trento sull'editoria del 7/12/2016, che prevede provvidenze a chi promuove l'informazione locale salvaguardando i livelli occupazionali, debba armonizzarsi con la legge nazionale, i cui decreti attuativi sono in approvazione dal dipartimento dell'editoria.

La nostra impressione è che – come avevamo annunciato fin dall’inizio – la legge volta ad aiutare finanziariamente la stampa gratuita ha sollevato un polverone. Questo attacco a Dorigatti è solo il primo segno dell’insofferenza che è insorta.
Anche in questo caso però si deve fare chiarezza.
Come si può leggere nel comunicato del presidente Dorigatti (nel riquadro in basso), gli incarichi a Trentino TV sono frutto di regolari concorsi appalti.
In altre parole, non si tratta di contributi, ma di contratti sinallagmatici.
Il sinallagma è rapporto corrispettivo tra prestazione e controprestazione in alcune forme di contratto.
Il contributo invece è qualcosa che spetta ai beneficiari per la semplice ragione che hanno lo status che li rende tali.
.

Nel caso di specie, dunque, i rapporti in essere tra Trentino TV e il Consiglio Provinciale di Trento sono dei sinallagma, mentre i contributi sono i fondi che l’emittente potrà ricevere grazie alla legge sulla stampa gratuita qualora le sue caratteristiche risultassero idonee.
Le cifre citate dal sindacato, quindi, non sono pubblici contributi ma corrispettivi. E mescolare i due concetti è un errore - secondo noi voluto - per gettare discredito su un editore che ha annunciato licenziamenti in un momento così cruciale per l’intero settore.
Non vogliamo mettere in discussione la gestione degli appalti televisivi del Consiglio Provinciale. Non abbiamo motivo di pensare che ci sia qualcosa di illecito, ma comunque non spetta a noi valutare se le prassi siano state rispettate o meno.
 
Tolta la questione appalti, resta la legge che favorisce la stampa gratuita.
Il Consiglio provinciale l’ha votata all’unanimità e, piaccia o non piaccia, dovrà comunque essere rispettata.
L’Esecutivo sta mettendo a punto il regolamento di attuazione e forse questo attacco è volto a fare pressioni affinché sul piatto della bilancia vengano messi anche gli aspetti occupazionali.

Una nota odierna del sindacato nazionale giornalisti – non firmata – formula una serie di valutazioni sulla crisi occupazionale dell’emittente televisiva Trentino Tv di Trento, con affermazioni male informate e incomplete. Il lettore è infatti indotto a credere che – a fronte dell’editore di Trentino Tv che ha lamentato un minore introito di 330 mila euro sul 2016 da parte della Giunta provinciale – il Consiglio sia sostanzialmente andato in soccorso, affidando a fine anno contratti e commesse per produzioni giornalistiche del complessivo valore di circa 80 mila euro.
È indispensabile allora far sapere che il Consiglio provinciale produce da anni una filiera di prodotti informativi, stampa un proprio giornale a diffusione gratuita tra i cittadini e diffonde inoltre notiziari consiliari attraverso tutte le testate giornalistiche televisive trentine, oltre che sulle maggiori radio e sul web.
A fine 2016 si è semplicemente provveduto al rinnovo di tutti i contratti in scadenza annuale e non solo di quelli relativi a una singola testata. Nessun prodotto ulteriore rispetto al 2016 è stato peraltro attivato, nessuna nuova commessa è stata assegnata.
È fuori luogo inoltre il riferimento al contratto Trentino Tv-Consiglio per la diretta delle sedute d’aula, trattandosi in questo caso di contratto biennale, non ancora scaduto e comunque attribuito in seguito a gara d’appalto.
C’è di più: tutti i contratti rinnovati si riferiscono a prodotti giornalistici che il Consiglio provinciale può comunque sospendere in qualsiasi momento a proprio insindacabile giudizio, in forza di una clausola espressa.
È del tutto evidente che – qualora (e solo se) i ventilati licenziamenti di giornalisti dovessero verificarsi – l’ente che presiedo sarà titolato ad assumere tutti i provvedimenti utili a tutelare l’occupazione in questo settore.
Spiace in particolare l’improprio riferimento ai rapporti personali. Assicuro infine la disponibilità a fornire ogni informazione del caso, con quella stessa trasparenza cui mi sono sempre attenuto nel mio agire in questi anni di presidenza.
 
Il presidente del Consiglio provinciale
Bruno Dorigatti

Guido de Mozzi.

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