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Terremoto dell’Abruzzo: medaglia alla Protezione Civile trentina

Consegnata dal capo della Protezione Civile nazionale Gabrielli Da giugno alla Provincia il coordinamento della Commissione

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Il Prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile Nazionale, ha incontrato oggi i vertici istituzionali della Provincia autonoma di Trento e le componenti operative della Protezione Civile Trentina.
Tra i vari temi trattati, due aspetti interessano la pubblica opinione trentina.

Il primo riguarda l'onorificenza che il prefetto Gabrielli ha conferito alla Protezione Civile Trentina per l'impegno profuso in occasione del terremoto in Abruzzo.
Il secondo riguarda il Coordinamento della commissione speciale competente in materia di protezione civile all'interno della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome, che da giugno viene affidato alla Provincia autonoma di Trento.

Come si ricorderà (vedi i nostri servizi relativi al terremoto dell'Abruzzo), la Protezione Civile trentina è stata pronta a partire alle 10 di mattina di quel maledetto 6 aprile.
I nostri elicotteri erano già sul posto, dove hanno lavorato per un paio di giorni per trasferire i feriti dall'Abruzzo agli ospedali delle regioni vicine, soprattutto Roma.

Il Trentino ha poi ricostruito interi paesini e strutture civili, regalando non tanto le strutture, quanto piuttosto tutto il lavoro necessario per ricostruirle, fatto da volontari che per questo aiuto non hanno mai chiesto un solo centesimo.

Oggi tutto questo è stato ricompensato, sia in termini istituzionali che operativi.
Una medaglia e l'incarico di coordinare le protezioni civi9li delle varie regioni italiane, che pi sono quelle che formano l'ossatura dell'intero Paese.

Due le domande che, con l'occasione, abbiamo posto al prefetto Franco Gabrielli.

La prima è se il «Sistema trentino» sia esportabile.
Gabrielli, infatti, aveva annunciato di aver aperto un nuovo servizio, quello di informare la popolazione su tutte le problematiche del territorio e di fornire le indicazioni di base sul come comportarsi di fronte a eventi di questa natura.
L'avere una rete di tremila Vigili del Fuoco volontari, di per sé, risponde a questa esigenza, con "esperti" distribuiti in tutto il territorio provinciale.
«Nessun sistema è esportabile. - Ci ha risposto. - Lo ha dimostrato il presidente Bush, che ha provato inutilmente a esportare la democrazia. Ogni area ha la sua storia e le sue tradizioni, che vanno fatte crescere dirigendole verso un medesimo obbiettivo.»

La seconda era più generale, sulla nascita della Protezione Civile nel nostro Paese. Come sappiamo, infatti, non è da molto che il sistema funziona.
«Il Presidente Pertini ha fatto lo starter quando nel 1980 è andato di persona a prendere coscienza del terremoto dell'Irpinia. - Ci ha risposto. - Aveva denunciato l'assenza dello Stato, che non aveva fatto praticamente nulla per soccorrere la popolazione.»
Nel 1976, il Friuli era uscito dalla crisi del terribile terremoto grazie alla presenza radicata e generosa degli alpini. Che in Irpinia non ci sono.
«Il giro di boa - ha continuato - è avvenuto nel 1992, quando è stata approvata la legge che istituiva la Protezione Civile come la intendiamo oggi.»
Un sistema che conta sulle strutture esistenti nel Paese con altre finalità e che in casi di emergenza vengono affidati alla Protezione civile con i poteri concessi dallo stato di calamità.

«Oggi sono qui - aveva detto il prefetto Franco Gabrielli nel suo intervento - memore della mia esperienza all'Aquila che mi ha permesso di toccare con mano l'efficienza di un sistema come il vostro. Nel sostantivo "sistema" si esprime la forza di questa organizzazione. L'interlocuzione con le regioni e le province autonome, a cui mi sto attenendo, è prevista dall'attuale quadro istituzionale che vede nella Protezione Civile una materia a competenza concorrente.
«In questo Paese il giorno in cui si comprenderà che le diversità sono elementi di arricchimento generale si farà un passo avanti. Mai come nel nostro campo le diversità, le varie professionalità acquisite, si rivelano utili. Osservando tutte le componenti che intervengono nel campo della Protezione Civile si ha la plastica raffigurazione della capacità di fare sistema.
«Nel nostro Paese ci sono eccellenze, ci sono storie, tradizioni e culture, ci sono territori che lavorano con impegno, altri che sono sulla buona strada e altri che sono in ritardo. Per questo un'altra parola importante è crescita. Se ognuno fa la sua parte all'interno di un sistema questo aiuta tutti a crescere. Credo che il lavoro che faremo ancora assieme alla Provincia autonoma di Trento sarà molto utile.
«Con questo spirito consegno oggi questa onorificenza che il Ministro dell'Interno ha voluto attribuire a tutte le realtà che si sono impegnate per l'emergenza all'Aquila e in Abruzzo.»

«Nei suoi atteggiamenti concreti, nella sobrietà e nella sua concezione della Protezione Civile - ha risposto il presidente Lorenzo Dellai - abbiamo riconosciuto i tratti del nostro modo di interpretare questa importante funzione. Al Prefetto facciamo molti auguri per il suo lavoro e riconfermiamo tutta la nostra disponibilità per lavorare assieme come già abbiamo fatto in tutti questi anni.
«Questo incontro ha una duplice natura: far conoscere ulteriormente la nostra organizzazione e ribadire ancora che siamo parte di un sistema. I numeri e lo spirito della nostra Protezione Civile sono emersi in modo chiaro dalla rappresentazione che gli abbiamo fatto nel corso dell'incontro con le componenti operative. Essere un sistema, ovvero fare e crescere assieme, il ruolo del volontariato, la cultura collettiva e non la presenza di meri apparati: sono questi gli elementi distintivi della nostra Protezione Civile.
«Vogliamo riconfermare oggi la nostra disponibilità a collaborare al sistema paese. Dal primo giugno assumeremo il coordinamento del lavoro delle regioni in questa materia e oggi dobbiamo iniziare a ragionare su come possiamo essere utili. C'è bisogno, nel campo della Protezione Civile, di un'alleanza molto forte tra Stato, Regioni e Province Autonome.
«Un ringraziamento ulteriore va al Prefetto Gabrielli e ai suoi collaboratori per come stanno gestendo la delicata vicenda dei profughi che vede coinvolti anche noi.»

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