«Da Rovereto a… Vancouver 2010»
Campioni del «Circo bianco» si preparano a Rovereto, grazie a un progetto che prevede la preparazione a secco e i test medico-scientifici per gli atleti che parteciperanno alle olimpiadi di Vancouver
Si è svolta presso l'auditorium del
Mart a Rovereto la tavola rotonda su «Da Rovereto a… Vancouver
2010», il progetto nato nel 2005 tra l'Agenzia per la Promozione
dello Sport della Vallagarina e la Federazione Italiana Sport
Invernali.
Dopo i positivi risultati raccolti alle Olimpiadi di Torino,
preparate anch'esse nella Città della Quercia, il progetto si è
allargato e dalle sole specialità dello sci alpino, del fondo e del
bob, sono state coinvolte altre discipline come snowboard, salto e
combinata nordica, biathlon, slittino, skeleton, freestyle,
chilometro lanciato e sci d'erba. Alla tavola rotonda si è voluto
tracciare lo stato dell'arte del progetto.
All'incontro erano presenti: Roberto Fabbricini, responsabile CONI
per la Preparazione Olimpica, Richard Weissensteiner, vice
presidente FISI, l'Assessore Cristian Sala presidente dell'Agenzia
per la Promozione dello Sport della Vallagarina, Gianni Storti,
coordinatore del Progetto, Federico Schena, direttore sanitario
CEBISM, Holmberg del Comitato Olimpico Svedese, e alcuni atleti: i
fondisti Loris Frasnelli e Andrea Zattoni e i bobbisti Simone
Bertazzo e Samuele Romanini medaglia di bronzo ai Mondiali di St.
Moritz 2007.
L'assessore Cristian Sala si è soffermato sul valore del «sistema
territoriale che unisce e mette in relazione i tanti aspetti del
gesto agonistico».
Gli atleti infatti oltre a prepararsi presso le strutture sportive
della città usufruiscono del supporto specialistico di strutture
medico-scientifiche all'avanguardia.
Proprio questo aspetto medico-scientifico è uno dei punti forti del
ricco pacchetto che Rovereto mette a disposizione della Fisi grazie
a strutture come il Centro Universitario di ricerca in
bioingegneria e scienze motorie, il Centro Trentino di
Riabilitazione e rieducazione fisica e sportiva e l'Ospedale Civile
di Rovereto. Uno staff di specialisti in grado di rispondere a
tutte le esigenze: dal semplice certificato di idoneità sportiva,
alla rieducazione funzionale, da terapie fisiche ad esami
medici.
L'importanza di una simile rete è stata evidenziata da
Weissensteiner della Fisi: «È oramai finito il tempo in cui un
atleta di poteva allenare da solo».
E la riprova è venuta dagli stessi atleti. Frasnelli e Zattoni
hanno parlato dell'estremizzazione del gesto atletico per il quale
occorre una continua ricerca. «Non vediamo l'ora di cominciare i
nuovi test sull'appoggio e sulla spinta».
Schena del Cebism ha tracciato un resoconto di quanto fatto dal
giugno all'ottobre di quest'anno. A Rovereto sono giunti 110
atleti, 6 le squadre di sci alpino coinvolte, 5 quelle del fondo, 2
per lo freestyle e così via. In tutto 419 test di valutazione
funzionale e medico-sportiva e 68 visite mediche.
Insomma la macchina è pronta per preparare gli atleti in vista di
Vancouver che come ha ricordato il presidente Coni trentino Torgler
è oramai al conto alla rovescia per gli atleti. Mancano meno di 800
giorni allo start che per uno sportivo olimpionico non sono
moltissimi.
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