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La Manifattura Tabacchi potrà far rinascere Rovereto

Presentato il progetto da Gianluca Salvatori presso Trentino Sviluppo

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È stato presentato questo pomeriggio a Rovereto, presso la sede di Trentino Sviluppo, il progetto per quella che è stata chiamata «la rinascita» della Manifattura Tabacchi, storica sede produttiva, oggi chiusa e in futuro destinata nelle intenzioni a essere polo di produzione ma anche innovazione e ricerca.

L'appuntamento ha offerto l'occasione per una riflessione sul destino urbanistico, industriale ed economico di un compendio produttivo ritenuto molto importante per Rovereto e per tutto il territorio provinciale.

«La fabbrica - ha detto il presidente di Manifattura Domani Gianluca Salvatori - era un tempo un oggetto costruito per durare negli anni, come le piramidi. La Manifattura ne è un esempio con i suoi 150 anni di vita. Oggi le fabbriche sono più simili alle tende dei nomadi, sono fatte anche per spostarsi.
«Sullo sfondo di questa trasformazione ci sono i territori e le persone, - ha continuato. - Con cosa possiamo sostituire una fabbrica costruita come una piramide in una realtà che non è più la stessa? Non si può che sostituirla con un sistema che metta in rete tanti soggetti. Un sistema di relazioni tra imprese ed altre realtà che si ancorino al territorio.»

L'obbiettivo, ha detto, è lo stesso di un tempo ma con altre forme, quelle che anche noi conosciamo grazie ai distretti industriali.
Vogliamo creare, ha detto, una rete di collaborazioni e sinergie che superino il limite del destino della singola fabbrica, che può spostarsi o chiudere.
In Trentino si è fatta la scelta di investire sul tema dell'energia, della green economy, ha spiegato ancora Salvatori, e in questo ambito si possono trovare vocazioni e specializzazioni come le costruzioni a basso impatto e le energie rinnovabili.

«Si parla di prodotti che non appartengono al futuro, - ha sottolineato, - ma fanno già parte del nostro quotidiano. Manifattura ospiterà anche formati nuovi di industria, imprese manifatturiere, di servizi, laboratori, luoghi per la formazione. Troveranno posto università e ricerca ma anche funzioni pubbliche e servizi per la comunità e la città.
«Tra aprile e maggio - ha assicurato Salvatori, - sarà presentato il master plan, a giugno ci saranno i primi insediamenti. Il 24 aprile è previsto un incontro con i progettisti che stanno lavorando al ridisegno degli spazi.»

L'assessore provinciale all'industria Alessandro Olivi ha inquadrato il progetto di rilancio nell'ambito della politica di sostegno al tessuto produttivo provinciale.
La tenuta complessiva dei rapporti economici e sociali, ha detto, è uno dei punti di forza del nostro sistema produttivo. La conoscenza, il capitale sociale, la ricerca, saranno, secondo l'assessore Olivi, importanti fattori di competitività.
«La ristrutturazione del sistema produttivo - ha sottolineato, - si snoda attraverso le traiettorie del sapere, della multisettorialità, dell'innovazione, della ricerca, dell'efficienza della pubblica amministrazione, del consenso sociale.»

La scommessa, che sta alla base anche di Manifattura Domani, è secondo Olivi, valorizzare il capitale umano saldando innovazione e identità.
«Sono tre le idee chiave, - ha detto l'assessore Olivi. - La prima è che il più potente generatore dell'innovazione sta all'interno dell'impresa e della sua capacità produttiva; la seconda è che le politiche di incentivo devono suscitare processi compatibili con le attitudini industriali del territorio senza far prevalere logiche dirigiste; la terza è che i poli di eccellenza devono essere interpretati come tiranti che tengono in tensione il sistema delle imprese.»
In questo senso Manifattura domani avrà un ruolo propulsivo.
«La Manifattura - ha concluso, - è stata capace in passato di produrre una grande innovazione sociale, in particolare per le donne. Oggi l'augurio è che possa fare altrettanto soprattutto per i giovani.»

Il vice presidente della Provincia Alberto Pacher è intervenuto sui temi della mobilità e dei trasporti.
«Il progetto che sta prendendo forma, - ha detto, - interesserà scenari più vasti rispetto a quelli locali. L'organizzazione attraverso distretti funzionali del territorio provinciale e la dimensione di sistema sono elementi fondamentali per lo sviluppo. Anche la mobilità dovrà quindi essere di tipo distrettuale, dovrà accorciare le distanze.
«Questa area del Trentino - ha spiegato il vicepresidente, - è e sarà nei prossimi anni interessata da grandi interventi infrastrutturali di interesse nazionale che a cascata porteranno interventi sulla mobilità locale. Così come avvenuto in tanti altri territori, Rovereto e il Trentino saranno chiamati a sperimentare modelli innovativi di mobilità, anche come conseguenza del progetto di rilancio dell'area della Manifattura e dell'avvio delle attività che vi prenderanno posto.

«La città di Rovereto - ha detto il sindaco Guglielmo Valduga, - si aspetta di essere ancora parte della storia e di vedere un progetto di alto profilo che sia coerente con la sua grande tradizione industriale che ha avuto proprio nella Manifattura Tabacchi un'espressione importante.
«La Manifattura - ha concluso, - dovrà essere ancora un volano per tutta la comunità e uno strumento di apertura al mondo.»

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