Trentino: il futuro con la «Rete ferroviaria Diffusa» / 1
Entro una generazione il Trentino sarà collegato da una «Rete ferroviaria diffusa»
Il presidente della Giunta
provinciale Lorenzo Dellai e l'assessore all'urbanistica e ambiente
Mauro Gilmozzi hanno presentato l'ipotesi di fattibilità di un
progetto che prevede una «Rete Ferroviaria
Diffusa».
La chiameremo in codice
«Metrolandia».
Va detto subito che sono diversi gli obiettivi che il Piano
Urbanistico Provinciale intende perseguire con questo progetto.
Anzitutto vuole fornire un'alternativa sostitutiva al trasporto su
gomma per la mobilità delle persone, nei collegamenti
centro/periferia di tipo intervallivo. Parallelamente punta alla
realizzazione di nuovi canali di trasporto su rotaia per prodotti
di nicchia o approvvigionamenti che non necessitino di treni merci
di alta portata. Infine intende garantire i collegamenti con le
principali località turistiche in modo da ridurre sensibilmente i
flussi di traffico, attraverso l'offerta di collegamenti
rapidi.
«Non intendiamo calare nulla dall'alto. - ha precisato Dellai,
assieme all'assessore Gilmozzi. - Questa proposta è un'occasione
per una riflessione partecipata. E non
solo in termini di mobilità ma anche da un punto di vista della
qualità, sulla scorta di un metodo che in questi anni ha
caratterizzato l'iter per la definizione del PUP.»
Ci è stato peraltro precisato che quella illustrata alla stampa è
una prima elaborazione di un percorso che necessita di una serie di
approfondite verifiche di natura tecnica e finanziaria ma anche
ambientale. La sua sostenibilità è stata comunque confermata dal
presidente Dellai che ha ricordato come sia «compito della politica
pensare al futuro e, nel caso specifico, con un progetto che abbia
come obiettivo un sistema di trasporti efficienti, ecocompatibili,
ma al tempo stesso funga da laboratorio entro il quale costruire un
territorio davvero policentrico».
170 Km di gallerie.
Il punto principale è che i percorsi sono stati ipotizzati quasi
completamente in galleria naturale, escludendo la realizzazione di
grandi tratte all'aperto, per limitare il più possibile gli impatti
diretti dell'opera. Il sistema si basa sull'individuazione di punti
nodali di valle sui quali garantire l'attestamento della mobilità
locale in valle. Per garantire rapidità negli spostamenti sono
previsti limitati punti di fermata e di stazione. I collegamenti
intervallivi così concepiti consentono quindi di ridurre i tempi
di percorrenza rispetto ai principali corridoi di transito
esistenti, facendo assumere a questi ultimi una rilevanza di valle
e turistica.
Non si toccano le strutture esistenti.
La nuova rete tuttavia prevede l'individuazione di momenti di
interconnessione funzionale e strutturale con le reti ferroviarie
esistenti come illustrato stamani dal dirigente del Dipartimento
lavori pubblici Raffaele De Col presente all'incontro assieme al
responsabile del progetto coordinamento attività ferrovie Brennero
e intermodale, Claudio Tiso, al dirigente del Dipartimento Affari
Finanziari, Ivano Dalmonego ed ai responsabili locali di Trenitalia
e RFI, Mario Pettenella e Alberto Ciaravolo. Questo vale in
particolar modo per la linea del Brennero, e per quella della
Valsugana; la rete della ferrovia Trento Malè, invece, per
oggettivi problemi strutturali, va mantenuta con la configurazione
attuale.
Tre interconnessioni con le Ferrovia del
Brennero.
Partendo da questo concetto sono stati individuati tre punti
funzionali di interconnessione con la linea del Brennero: Mori -
Rovereto,Trento e Mezzocorona. Per quanto riguarda la Ferrovia
della Valsugana non si ritiene fondamentale l'utilizzo della linea
esistente ma solo l'identificazione di un punto di interscambio
identificato ad Est di Pergine.
I vincoli, di carattere planimetrico e altimetrico, collegati ai
punti di connessione sopra citati, di fatto condizionano il
servizio di questa nuova infrastruttura, consentendo comunque di
servire più dell'80% della popolazione residente sul territorio
della Provincia autonoma di Trento.
Ma ecco lo schema dei collegamenti.
La rete ferroviaria del Trentino si articola in quattro linee
ferroviarie che nello studio sono state indicate con altrettanti
colori.
LINEA AZZURRA
Prevede il collegamento tra le giudicarie, il Basso Sarca, la
Vallagarina e Trento. Nello specifico si ipotizzano 4 tratte:
Tione-Arco, Arco-Mori, Mori-Rovereto, Rovereto-Trento. La Stazione
periferica sarà collocata a Tione mentre ad Arco e Mori si
realizzeranno delle stazioni intermedie. In pratica, da Mori a
Trento si transiterà sulla linea ferroviaria esistente con fermata
a Rovereto mentre sarà realizzata una nuova linea Tione-Mori dello
sviluppo di 28,250 km. Il tempo di viaggio Tione e Trento sarà di
29,3 + 6 minuti.
LINEA GIALLA
E' quella relativa al collegamento
Valle di Sole, Valle di Non, Valle dell'Adige e Trento. Si
prevedono 3 tratte: Malè-Dermulo, Dermulo-Mezzocorona,
Mezzocorona-Trento. Stazione periferica: Malè. Stazioni intermedie:
Dermulo, Mezzocorona. Da Mezzocorona a Trento si transiterà sulla
linea ferroviaria esistente. Lo sviluppo complessivo della nuova
linea Malè-Mezzocorona è di 28,500 km. Si calcola un tempo di
viaggio Malè-Trento di 23,4 + 4 minuti.
LINEA BIANCA
Si tratta del collegamento Valle di Fassa, Valle di Fiemme,
Primiero-Valsugana. L'ipotesi è quella di realizzare un doppio
collegamento con base a Borgo Valsugana e 3 tratte:
Soraga-Cavalese, Cavalese-Borgo Valsugana e Imer-Borgo Valsugana.
Si prevedono due stazioni periferiche una Soraga l'altra a Imer, ed
una stazione intermedia a Cavalese. circa l'itinerario, da Borgo
Valsugana si prosegue per Trento sulla linea verde con fermata a
Pergine lo sviluppo complessivo della nuova linea Soraga-Borgo
Valsugana è di 48,600 km, quello della nuova linea Imer-Borgo
Valsugana è di 34,150 km. Il tempo di viaggio Soraga-Borgo
Valsugana è stimato in 19,4 + 2 minuti mentre quello fra Imer e
Borgo Valsugana è di 13,7 minuti.
LINEA VERDE
Prevede il collegamento Valsugana-Trento mediante 2 tratte: una fra
Borgo Valsugana e Pergine, l'altra fra Pergine e Trento. Ci saranno
due stazioni intermedie, a Borgo Valsugana e a Pergine. Lo sviluppo
complessivo della nuova linea Borgo Valsugana-Trento si attesta sui
30,500 km. Il tempo di viaggio fra Borgo Valsugana e Trento sarà di
12,2 + 4 minuti.
Nel complesso, la rete ferroviaria del Trentino avrà uno sviluppo
complessivo di circa 170 km ed uno sviluppo in lotti funzionali di
circa 216 km.
Principali dati tecnici.
La velocità di tracciato sarà attorno ai 150/160 Km/h.
La Pendenza massima longitudinale in linea è del 2,95% (tratta
Pergine-Trento).
In linea generale, ecco altri dati tecnici che caratterizzeranno il
nuovo sistema: capacità di 25 treni/giorno nella prima fase
funzionale; sistema di Esercizio:DOC/ SCC; sistema di
distanziamento BAB cc/ ERMTS; armamento 60 UNI; trazione elettrica
(25 kV ca / 3 kV cc)
I treni saranno dei Minuetto LOCOMOTORE ELETTRICO (ALe501-Le220-ALe
502).
Grandezza degli interventi.
Quanto ai costi, al momento è stata elaborata una stima massima che
si aggira sui 4.800 milioni di euro,
cifra per la cui copertura si sta studiando una strategia basata
sia sulla riprogrammazione degli investimenti dedicati alle
infrastrutture per la mobilità, sia sull'utilizzo di nuove entrate
aggiuntive. Una percentuale potrà essere coperta infine attraverso
progetti di finanziamento straordinario a lungo periodo garantiti
dall'eccellente rating della Provincia autonoma di Trento.
Il margine di accuratezza sull'investimento complessivo si valuta
sul 30% e questo poiché sono necessari di rilievi dettagliati del
territorio e della geologia. Tuttavia i costi parametri adottati,
propri di uno studio di fattibilità, basati sui costi sostenuti per
le infrastrutture già realizzate consento di ritenere attendibile
la percentuale di variabilità sopra indicata. Maggiore dettaglio si
avrà in sede di progettazione preliminare e negli studi ambientali
necessari per avviare le successive fasi di progettazione.
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