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Bruno Lucchi, «Oltre le mura» – Di Daniela Larentis

Esposte lungo le vie dell’antico borgo di Soave opere del noto scultore trentino. La mostra viene inaugurata il 17 dicembre a Palazzo del Capitano – L’intervista

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Bruno Lucchi, Custode dei sogni, 2013 - Foto di © Bruno Lucchi.
 
Il noto scultore Bruno Lucchi sorprende ancora una volta con una nuova imponente mostra dal titolo «Oltre le mura».
L’inaugurazione ha luogo a Soave (VR) sabato 17 dicembre 2022 alle ore 15.30, presso la Sala Consiliare di Palazzo del Capitano.
Curata da Carmela Perucchetti, sarà visitabile fino al 15 gennaio 2023 nella splendida cittadina che ha conquistato quest’anno il titolo di «Borgo dei Borghi 2022», assegnato dal noto programma televisivo Kilimangiaro di Rai3.
 
Sono una cinquantina le sculture di grandi dimensioni che impreziosiscono le antiche vie del borgo; trentasei quelle di piccolo e medio formato collocate, invece, nella suggestiva location dello Spazio Pieropan.
Quello proposto è un percorso espositivo che invita ad aprirsi a una dimensione dell’ascolto interiore, attraverso la bellezza di opere davvero straordinarie.
Le sculture di Bruno Lucchi sono assolutamente riconoscibili, il suo stile è inconfondibile: figure allungate, capigliature particolari, visi piccoli, corpi asessuati, ma anche figure prosperose e sempre elegantissime, come quelle della serie Perle.
 
Sono figure che nascono dalla terra, materia che con il rito del fuoco egli trasforma sapientemente, nel suo atelier, in terracotta per poi dare vita ai bronzi e alle porcellane.
Da molti anni Bruno Lucchi mostra particolare interesse per le grandi istallazioni da collocare in spazi all’aperto.


Bruno Lucchi, Barca della Naiade, 2018 - Foto di © Bruno Lucchi.

Spiega la curatrice, in un passo del suo contributo in catalogo:
«Nel 2014 Lucchi affronta una importante prova en plein air con la grande mostra Lo spazio abitato a Trento, negli spazi esterni del MUSE e del quartiere Le Albere, dove il dialogo con le architetture di Renzo Piano mostra imprevedibili connubi di eleganza ed armonica coesistenza nel pieno rispetto del contesto di natura circostante; a seguire, nel 2018, l’artista ambienta al Forte Colle delle Benne a Levico Terme la mostra monografica Parole scavate, importante progetto con opere inedite appositamente pensate per il centenario della Grande Guerra; recentemente, nella primavera 2022, con Silenziose presenze abita con le sue sculture il centro storico di Villafranca di Verona.
«Le ultime grandi istallazioni pensate per l’abitato di Soave confermano il crescente interesse di Bruno Lucchi verso una interazione attiva con l’ambiente circostante: non più solo esposizioni di un personale, intenso percorso artistico, ma dialogo aperto di volta in volta con un luogo, emozionante e unico in quanto irripetibile.
«Significativamente lo scultore trentino si avvale, oltre che della fusione in bronzo, di altri materiali derivati dalla natura e pertanto con essa perfettamente compatibili, come la terra, nella veste aggiornata del semirefrattario o semire, e del suo connubio con l’acciaio corten, una lega di metalli con ossidazione molto scenografica che può variare nel tempo in base all’esposizione agli agenti atmosferici.
«Con tali materiali si configurano tipologie di opere diverse ma originate da un’unica idea, che, liberamente raggruppate, danno vita a imprevedibili narrazioni: con Oltre le mura, nel centro storico e in punti strategici dell’antico borgo di Soave si compie una nuova tappa di questo entusiasmante dialogo tra la statuaria fisicità contemporanea e la memoria di luoghi e architetture cariche di storia.»
 

Bruno Lucchi 2021: Perla salta la corda, Perla ballerina, Perla di corsa - Foto di © Bruno Lucchi.
 
Alcune brevi note biografiche prima di passare all’intervista.
Nato nel 1951 a Levico Terme, Trento, dove vive e lavora, Bruno Lucchi è un artista apprezzato sia a livello nazionale che internazionale.
Ha studiato all’Istituto d’Arte di Trento completando gli studi al Magistero delle Belle Arti di Urbino.
Dal 1991 conta al suo attivo più di 200 esposizioni personali e innumerevoli collettive, tutte realizzate nelle più importanti sedi pubbliche e private e in prestigiose gallerie d’arte italiane ed estere.
Per quanto riguarda la stampa, di lui si sono occupate tutte le principali testate critiche nazionali (Arte, Archivio, Arte In, Forum Artis, Images Art & Life, Tema Celeste). Nel mese di dicembre 2000 il mensile Arte Mondadori ha dedicato all’artista trentino un prezioso libro monografico.
 
Opere pubbliche: «Mater Salutis» 2001 Legnago Verona.
Installazioni su navi da crociera: «Tra memoria e visione» e «Dio Poseidone» 2004, «La piscina delle Nereidi» dal titolo «Eden» 2011; «Tenerezza» 2012; «La piscina delle Perle» 2013.
Altre opere: «Unione», e «Attesa» 2013 Cles; «Mons. Santin» 2014 Trieste; «Finestra» 2015 Bondo-TN; «Sinfonia n. 2» 2021 Palazzo Tomelin Pergine Valsugana; «Finestra» 2022 Pordenone, lo stesso anno «Padre Pio» - Passau Germania.
 
Monografie: «Dialogo con l`invisibile» 2013 - Carlo Cambi Editore, Poggibonsi; «Parole scavate» 2014 - edito dal Museo delle Scienze di Trento (MUSE); «I sapori dell’Arte» 2019 - Publistampa Editore, Pergine Valsugana Trento; «Parole scavate» 2018 - Forte delle Benne Levico Terme Trento; Film-documentario «Les Gardiens du Silence» 2005 ripercorre tutta l’opera, le principali mostre personali e l’atelier di Lucchi.
Prodotto dalla troupe parigina Astiko sia in lingua francese che italiana.
 

Bruno Lucchi, Verso Betlemme, 2015, Maria e Giuseppe - Foto di © Bruno Lucchi.
 
Abbiamo avuto il piacere di rivolgergli alcune domande.
 
Quando è nata l’idea di questa mostra?
«Alla mostra itinerante di Pordenone è seguita l’anno successivo prima quella di Jesolo e poi la mostra a Villafranca, fino ad arrivare a questa nuova esposizione allestita nel suggestivo borgo medievale di Soave.
«Da quando ho iniziato a realizzare sculture di grande formato ho intrapreso un cammino mai interrotto, di cui questa mostra è la tappa più recente.
«Quest’anno Soave ha conquistato il titolo Borgo dei Borghi 2022. La mostra è uno fra gli eventi che segnano fra l’altro la ripresa delle attività culturali dopo il difficile momento di isolamento vissuto durante la pandemia.»
 
Quali opere sono state scelte per questa esposizione?
«Ho cercato di inserire in questo incredibile contesto delle sculture che potessero fondersi in maniera naturale con lo spazio circostante, diventandone parte integrante; ho quindi optato per l’inserimento di molte terrecotte e opere in acciaio corten.
«L’intento è stato proprio quello di creare un’armonia d’insieme, scegliendo opere dai colori per lo più caldi. A titolo esemplificativo cito il pensoso Custode dei Sogni, collocato sul balcone del Palazzo di Giustizia, una terracotta che si integra armoniosamente con la facciata realizzata con malta e terracotta.»
 

Bruno Lucchi, Oracoli, 2008 - Foto di © Bruno Lucchi.
 
Chi vi ha collaborato?
«La mostra, curata da Carmela Perucchetti, è stata organizzata dal Comune di Soave in collaborazione con l’associazione SoaveCultura.»
 
Di chi sono i testi e le foto inseriti nel catalogo che documenta la mostra?
«I testi sono di Carmela Perucchetti. In catalogo è inserito anche un testo di Gianni Sicoli inerente al tema del Natale. All’interno della Torre Cangrande della Scala ho collocato la Natività, presentata anche a Trento.
«La serie scultorea in semire a grandezza naturale dà vita alla narrazione sacra dell’Incarnazione, che inizia dall’Annunciazione, seguita da La coppia in cammino, il viaggio verso Betlemme di Giuseppe e Maria in attesa del Figlio, e infine Il Bambino.
«Le foto sono mie, esclusi gli scatti relativi ai miei ritratti che portano la firma di Davide Fazio e Aldo Gabbana.»
 

Foto di © Bruno Lucchi.
 
Come è nato il titolo «Oltre le mura»?
«Il titolo è nato inaspettatamente da una frase pronunciata, parlando della mostra, dal giovanissimo e dinamico sindaco di Soave, il dott. Matteo Pressi.
«L’abbiamo fatta nostra, scegliendola per rappresentare l’evento. Il significato va ricercato nell’idea di apertura, quindi non nello stare dietro le mura, ma nell’ andare idealmente oltre la città.
«Un oltre che segna il ritorno alla vita degli spazi pubblici, luoghi di confronto e relazioni.»
 
Sono opere recenti? A che periodo sono afferenti?
«Sono opere per lo più realizzate a partire dal 2010 fino ad oggi.»
 
Quante sono complessivamente?
«Le opere di grandi dimensioni sono 48. Quelle di piccole e medie dimensioni, collocate nello Spazio Pieropan, sono invece 34.»
 

Foto di © Bruno Lucchi.
 
Può condividere un pensiero riguardo all’imponente istallazione collocata nel cortile del Palazzo del Capitano dal titolo «Foresta degli oracoli»?
«La Foresta degli oracoli è una struttura molto suggestiva: su alti supporti in corten figure androgine dalla fisicità asessuata sembrano proiettate verso il cielo, rinviando al mondo interiore e alla storia dell’uomo.»
 
La mostra fino a quando sarà visitabile?
«Sarà visitabile durante tutto il periodo natalizio fino al 15 gennaio 2023.»
 
Progetti futuri?
«Ho già ricevuto numerose richieste per esposizioni all’aperto da allestire nel 2023.
«Il prossimo anno verrà inoltre inaugurato il Molo51, un importante spazio espositivo pensato anche per la presentazione di eventi culturali.»

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it

Foto di  © Aldo Gabbana.

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