Home | Rubriche | Pensieri, parole, arte | «Il Viaggio», mostra di Matteo Boato – Di Daniela Larentis

«Il Viaggio», mostra di Matteo Boato – Di Daniela Larentis

In corso presso lo Spazio Civico Albano Tomaselli di Castel Ivano (Strigno), resterà aperta al pubblico fino al 28 maggio 2023

image

Matteo Boato.
 
Presso lo Spazio Civico Albano Tomaselli di Castel Ivano (Strigno), è in corso l’interessante mostra di Matteo Boato, noto pittore trentino apprezzato sia in Italia che all’estero, dal titolo «Il Viaggio».
Resterà aperta al pubblico fino al 28 maggio 2023 nei seguenti orari di apertura: tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00 (ingresso libero, chiuso il lunedì).
Le opere esposte, più di una quarantina, tutte di grande formato, rappresentano una sorta di viaggio coloratissimo dalle diverse dimensioni, dove gli incontri, i ricordi dei momenti significativi, le emozioni di un bambino divenuto adulto sono impressi sulla tela.
Ad impreziosire l’evento un esaustivo catalogo, con testi dell’artista.

È lui stesso a raccontare, in quello introduttivo: «Le grandi navi, i bastimenti dell'emigrazione transoceanica della fine Ottocento e prima metà del Novecento mi hanno sempre attratto per quanto rappresentino: il viaggio, ma soprattutto il progetto di vita, con la speranza di un cambio radicale, il sogno di raggiungere una meta dove vivere bene, lavorare, far crescere la propria famiglia in serenità e darle la possibilità di fiorire […].
«Le grandi navi mi ricordano la statua della libertà, mi riportano all'Italia di un secolo fa disperatamente orientata a stare meglio, a non vivere di stenti, ma di possibilità.
«Le navi mi fanno pensare a mio nonno Angelo che parte da Venezia per l'Argentina con la speranza di lavorare e guadagnare per dare respiro alla sua famiglia, salvo poi tornarsene a casa due anni dopo più povero di prima.»
 
Boato inizia a dare vita alla serie delle grandi navi nella primavera del 2022, dopo aver lavorato per un intero anno al tema dell’acqua e alle piccole barche veneziane e lagunari.
Le tecniche utilizzate sono le stesse del precedente ciclo di opere dedicato alle barche «che fluttuano sull'acqua come vascelli volanti sulle montagne e parlano della mia vita», ci aveva raccontato, in occasione della mostra allestita a Trento lo scorso anno, a Palazzo Roccabruna, un omaggio a Venezia e al padre Sandro.
 

Matteo Boato, Barche - Olio e acquerello su tela - 2022.
 
Le grandi navi protagoniste di questa nuova esposizione, eseguite ad acquerello (la chiglia a china o acrilico), sembrano pronte a solcare gli abissi dell’anima, il mare è invece dipinto con colori ad olio.
L’acqua risulta così materica, corposa, mentre le imbarcazioni, a dispetto della loro grandezza, sembrano leggere, trasparenti, eteree.
L’emblematica storia di Odisseo e del suo grande desiderio di viaggiare è il poetico racconto che accompagna il visitatore attraverso il percorso espositivo: il nome del bambino richiama quello dell’eroe mitologico della narrazione omerica, colui che compie un lungo e celeberrimo viaggio in un mare disseminato di innumerevoli avventure, fra difficoltà e prove da superare.
 
Anche il protagonista de «Il tappeto blu» (questo il titolo della storia scritta da Boato) intraprende un viaggio alla ricerca del suo papà, un lungo viaggio interiore.
Matteo Boato lo descrive come un bambino che ama dipingere e che sogna di viaggiare:
«Dipingeva foreste, animali di ogni sorta, dinosauri, draghi, animali fantastici vissuti in tempi remoti. Dipingeva mari profondi e montagne altissime che a lui sembravano oceani in tempesta, pietrificati. E cieli, ricchi di pensieri e di storie.
«Ogni tanto suonava la chitarra, musiche d'oltre oceano che gli aveva insegnato il papà. La sorella diceva che quando suonava era come se dipingesse e quando dipingeva era come se suonasse.
«Un giorno diverso dagli altri, uno di quei giorni dove l'energia dell'etere riempie le narici e tutti gli spazi vuoti della materia, insomma uno di quei giorni che di colori ne ha molti di più, Odisseo decise di lasciare casa sua, la mamma, la sorella, tutti i suoi amici.
«Con il sorriso negli occhi e un abbraccio troppo dolce da dimenticare, disse loro di voler partire, andare lontano […].»
 

Matteo Boato, Barche - Olio e acquerello su tela - 2022.
 
Di viaggi Matteo Boato ne ha fatti tanti; laureato in chitarra classica e in ingegneria civile, nel 1998 consegue il «diploma di architettura bioecologica».
Nel 2001 sceglie la via della pittura come unica professione. Opera sia a livello nazionale che internazionale (in Europa, in Russia, Giappone, Cina, USA, Brasile, Azerbaijan).
Ha al suo attivo diverse attività didattiche (MART, 2010 e 2011; varie università in Russia, 2014 e 2015), scenografie (Tour «Tutti Qui» di Claudio Baglioni, 2006), performance musicali e pittoriche (Galleria Civica di Trento, 2011; MUSE, 2013; Roncegno, 2015), la partecipazione alla Biennale di Venezia 2011. Illustra diversi libri. I suoi lavori vengono inseriti nella scenografia del film «La felicità è un sistema complesso» (2015, reg. Zanasi), nelle serie TV «Tutto può succedere» (2016 - 2017 - 2018, RAI 1), «Nero a Metà 2» (2019, 2021 RAI 1) e «Suburra la serie» terza serie, (Netflix, 2020). Vincitore di diversi concorsi internazionali per la realizzazione di opere d’arte pubbliche.
 
Le opere esposte sono afferenti a un ciclo che scaturisce dal ricordo del padre, un viaggio personale che dura un anno (tanto ci impiegano le tele ad asciugare), fra memorie, obiettivi da raggiungere e sogni da realizzare.
Mette in luce a tale proposito l’artista:
«Il sogno è più forte della realtà, a volte, più lucido. È sempre stato il mio motore, tuttavia ogni sogno ne richiama subito un altro. Il sogno mi dice dove andare, non dove stare.»

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it


Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande