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Matteo Lorenzi, «Kaeru» – Di Daniela Larentis

Nel suo romanzo di fantascienza, attraverso un racconto incalzante ricco di colpi di scena, l’autore descrive un esperimento sociale senza precedenti – L’intervista

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«Kaeru» è il titolo dell’ultimo romanzo di fantascienza scritto da Matteo Lorenzi (Publistampa Edizioni, 2021), la cui avvincente trama ruota attorno a una vicenda di incredibile portata, ambientata nella cittadina di Corintola Terme: un esperimento sociale estremo e senza precedenti si abbatterà con imprevedibili conseguenze sulla vita di un suo abitante, scelto tra milioni di potenziali «protagonisti» ignari in tutto il mondo, travolgendo come un fiume in piena soprattutto il destino di alcuni personaggi: Marcello, Denny e Ōshima.
L’intreccio sorprendente degli eventi condurrà i tre alla resa dei conti finale, con la consapevolezza che la libertà che noi tutti viviamo è una libertà puramente illusoria.
 
Il libro solleva numerosi interrogativi, invitando a una profonda riflessione sul concetto di libertà: le nostre azioni sono davvero libere?
Un quesito di cui si è occupato per secoli la filosofia, tutti i pensatori hanno a loro modo affrontato la questione, cercando di giustificarla in vari modi.
Quello che è in atto nella nostra epoca, un processo che è sotto gli occhi di tutti, è un cambiamento non solo tecnologico ma soprattutto sociale e culturale.
«Kaeru» affronta il tema del cambiamento, della trasformazione, attraverso un racconto incalzante, ricco di colpi di scena, che tiene in sospeso il lettore fino all’epilogo.
 
Alcune brevi note biografiche prima di passare all’intervista.
Matteo Lorenzi nasce a Trento nel 1979.
Dopo gli studi scientifici e la laurea in scienze dell'architettura comincia a occuparsi di grafica pubblicitaria ed editoriale, trasformando questa passione in lavoro.
Dal 1998 suona nella rock band «Sesto Elemento» (dapprima come tastierista e poi come front man cantante) che propone brani inediti di cui è compositore sia per la parte musicale che per quella testuale.
Autore anche di un musical per ragazzi, di cui ha firmato le canzoni e il copione, dal 2015 ha portato avanti un progetto parallelo di musica cantautoriale, con lo pseudonimo di Kabra, e svariate attività di collaborazione come compositore e collaboratore di rubriche musicali online, in cui si è occupato spesso di recensire uscite discografiche di artisti emergenti.
 
Nel 2019 con alcuni amici storici fonda i «MiSTeRtiC» (band che nasce con l'idea di omaggiare la storia della musica italiana dagli anni '60 agli anni '90 in chiave rock), tornando di fatto al suo primo e indimenticato amore: le tastiere e i sintetizzatori.
Nel settembre 2020 pubblica per Publistampa Edizioni il suo primo romanzo, «Siero Nero», che risente molto della sua esperienza più che ventennale nel mondo della musica. Nell’agosto del 2021, con la stessa casa editrice, pubblica il romanzo sci-fi thriller «Kaeru», dove si misura con tematiche sociali, fornendo una sua particolare prospettiva della vita e restituendo quel senso di impotenza dell’uomo di fronte alle sovrastrutture che ne regolano l’esistenza.
 
Impegnato nella composizione e incisione di nuovi lavori con la sua band, nel dicembre 2021 lancia un nuovo singolo come solista – «'Cause time has come» – tracciando una nuova rotta sulle sue sperimentazioni musicali, rifacendosi a stilemi e sonorità classiche del genere ambient e new wave, ricche di sintetizzatori ed elettronica.
Nel maggio 2022 esce l'EP «Eremo» dei Sesto Elemento, un concept album di 4 canzoni che sonda nella profondità delle angosce dell'uomo, amplificate in questo periodo di pandemia.
Nell'agosto del 2022 viene chiamato dalla storica formazione trentina di rock progressivo, Phaedra, come prima voce per l'incisione del nuovo album in studio.
 
Le registrazioni effettuate tra febbraio e marzo del 2023 porteranno alla stampa del disco in uscita nell'estate. Intanto con la band sta preparando alcuni live per gli eventi di presentazione.
Sempre nel 2023, con i Sesto Elemento, sta prendendo forma uno spettacolo teatrale/musicale da lui composto che esordirà nel novembre per festeggiare i 25 anni di carriera della band levicense.
Curiosi di saperne di più, abbiamo avuto il piacere di rivolgere a Matteo Lorenzi alcune domande.
 

 
Come è nata l’idea di questo appassionante libro?
«Un giorno, improvvisamente, mi è venuto in mente l’incipit della storia, la visione di una persona metodica che rientra a casa e trova totalmente cambiata la realtà a cui è abituata.
«Una suggestione che affonda le radici nella reminiscenza di un episodio di una vecchia serie televisiva intitolata Ai confini della realtà, ma che può per certi versi ricordare anche il film The Truman Show, anche se, naturalmente, trama e contesto sono nel mio libro completamente differenti.
«Ad accomunare queste suggestioni una scintilla inaspettata che sembra mandare in fumo ogni certezza…»
 
Partiamo dal titolo, «Kaeru»: perché lo ha scelto?
«Il libro affronta il tema della trasformazione. Kaeru è una parola giapponese dai molteplici significati, uno di questi è rana, ma significa anche cambiamento, ritorno alle origini, tornare a casa
 
La storia ruota attorno a un incredibile esperimento sociale: senza svelare troppo, può tratteggiarne le coordinate principali?
«Il protagonista della storia è un antieroe, una persona abitudinaria, il ritratto della mediocrità. Lui verrà scelto proprio per questa caratteristica per un esperimento sociale estremo, si ritroverà quindi a vivere una situazione del tutto inaspettata, catapultato in una nuova realtà, a cui poi finirà con l’adeguarsi.»
 
A un certo punto, di fronte alla verità, accetterà di buon grado di vivere una vita di finzione…
«Come accenno in fondo al libro, nella nota dell’autore, Platone, nel suo celebre mito, immagina dei prigionieri che vivono in una caverna, vedendo solo le ombre proiettate dal fuoco sul muro.
«Queste ombre sono la realtà, uno di loro però riesce a uscire, scoprendo la verità.
«Per scelta, al contrario, il protagonista della mia storia a un certo punto decide di voler vivere in una proiezione, sceglie la via più comoda; si sente più protetto nella grotta, rinunciando a confrontarsi con qualcosa di vero e fallace come la vita.»
 
L’intera narrazione richiama un concetto di libertà illusoria: c’è un messaggio che ha voluto veicolare nel libro?
«Nel volume viene evidenziata la debolezza dell’essere umano che non ha possibilità di scelta e anche laddove crede di riuscire a far valere la propria idea, alla fine si trova a fare i conti sempre con qualcosa di più grande, qualcosa di imponderabile.»
 
Potremmo anche dire che il protagonista si trova a vivere in una sorta di Panopticon, la prigione circolare di cui parlava Jeremy Bentham a fine 700, osservato a sua insaputa, almeno fino a un certo punto. Ma non è ciò che in fondo accade a tutti noi, muovendoci nella rete, senza comprenderne totalmente le implicazioni?
«Accade quotidianamente nella vita reale. Spesso, come succede al protagonista, non siamo neppure più padroni delle nostre scelte e ci limitiamo a subire qualcosa di più grande di noi, qualcosa di cui molte volte ignoriamo i contorni.
«Nel libro, tuttavia, io non suggerisco soluzioni, del resto nessuno ha la verità in tasca, semplicemente mi limito a pormi e a porre al lettore delle domande…»
 
Lei è Kabra, cantante della band trentina «Sesto Elemento», a cui accenna nel libro e di cui parla nel suo romanzo d’esordio «Siero Nero»: si tratta di un racconto autobiografico?
«L’idea del romanzo Siero Nero è nata nel 2018. Stavamo festeggiando i 20 anni della band, ho per l’occasione pensato che sarebbe stato bello mettere nero su bianco le avventure vissute insieme, ritrovandoci per ricordarle.
«A un certo punto mi è venuta l’idea di sviluppare parallelamente due storie, una reale e una di fantasia: nella prima parlo al passato del mio rapporto con la musica, partendo dall’infanzia e dall’adolescenza e ripercorrendo le tappe del gruppo. L’altra, narrata al presente, è una storia di finzione, quella di un cantante che travolto dalla fama e dal successo butta all’aria tutto.
«Le due storie confluiscono in un finale unico.»

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it

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