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«La struttura del DNA: il codice decodificato» – Di D. Larentis

La mostra ideata dal CIBIO, in collaborazione con il noto artista trentino Fulvio Bernardini, in arte Fulber, rimarrà aperta a Povo fino al 31/05/2024

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Quando la scienza e l'arte convergono, si creano esperienze uniche e stimolanti.
È quanto ha voluto indagare il Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata - CIBIO - dell’Università di Trento, dando vita a un evento straordinario.
«La struttura del DNA: il codice decodificato», mostra ideata dal CIBIO con il contributo essenziale dello spirito visionario dell'artista trentino Fulvio Bernardini, in arte Fulber, si inserisce nell'ambito della celebrazione dei 70 anni dalla scoperta della struttura del DNA, la doppia elica della vita. Inaugurata nell'atrio del Dipartimento a Povo lo scorso 11 novembre, rimarrà aperta al pubblico fino al 31 maggio 2024.
 
Ma quale è il motivo di unire scienza e arte per celebrare il DNA? La prof. Marta Biagioli evidenzia che una delle missioni socio-culturali dell’Università, la cosiddetta «terza missione», mira a creare occasioni di confronto e comunicazione che stimolino la consapevolezza sociale nel campo scientifico, attraverso dibattiti, tavole rotonde e eventi.
«Con questa iniziativa – spiega - vogliamo dare spazio alla comunicazione, al dialogo, con un coinvolgimento attivo del pubblico. Per questo c’è stata una ricerca specifica di un linguaggio semplice, accessibile, fruibile a tutti, con il prezioso contributo di Fulvio Bernardini, FULBER, una lettura diversa tra scienza e arte.»
 

L'artista Fulber e il direttore del CIBIO Paolo Macchi.
 
La scoperta della struttura della doppia elica del DNA rappresenta una pietra miliare nella ricerca scientifica, con impatti tangibili ancora oggi. Il DNA è il codice della vita in ogni organismo vivente.
L'iniziativa, mirata a creare un'occasione privilegiata per riflettere sulla scienza e sottolineare l'importanza della ricerca scientifica, si propone di esplorare un processo fatto di tappe, tentativi e, talvolta, insuccessi.
Sottolinea la prof. Denti a tale proposito:
«La struttura della doppia elica del DNA presentata da James Watson e Francis Crick in un breve articolo pubblicato su Nature nell’aprile del 1953 è un’iconica conquista scientifica, resa possibile solo grazie al lavoro di diverse/i scienziate/i di talento, non ultima la cristallografa a raggi X Rosalind Franklin.
«Sotto molti aspetti la storia di questa scoperta è paradigmatica: la ricerca scientifica è un’impresa collettiva, multidisciplinare, internazionale, che procede a piccoli passi.»
 
La mostra, pertanto, non intende solamente celebrare la singola scoperta o singoli individui, bensì mette in luce il contributo di tutte le scienziate e gli scienziati che nel corso del tempo hanno contribuito con esperimenti e deduzioni alla comprensione del DNA.
Per i ricercatori è fondamentale approfondire le basi dei processi biologici. L'effetto di tali processi non è noto in anticipo; l'indagine richiede uno studio approfondito e analitico. Questo costituisce il cuore del metodo scientifico, senza conoscenza di base non c’è ricerca traslazionale e applicata.
 

 
La scoperta della struttura specifica del DNA ha consentito di comprendere come essa codifica le informazioni e coordina il funzionamento cellulare attraverso il codice genetico.
La struttura a doppia elica ha rivelato anche il meccanismo di trasmissione dell'informazione alle cellule figlie, dando origine a nuove discipline come la biologia molecolare e l’ingegneria genetica fino ad arrivare al progetto genoma, con ricadute importanti nella ricerca biomedica.
Ma come spiegare la struttura di questa molecola lunghissima, quanto nanoscopica?
Ecco dunque che il CIBIO ha scelto di unire scienza e arte per renderla accessibile e interessante a ogni cittadino, compresi i più giovani, ragazzi e bambini.
 
La mostra «La struttura del DNA: il codice decodificato» si compone di 4 grandi pannelli, creati da FULBER, che narrano le tappe della scoperta del DNA, descrivono la sua compattazione nelle cellule animali, vegetali e batteriche, spiegano il significato del «codice genetico» e illustrano l'effetto funzionale dei cambiamenti alla base delle malattie genetiche.
Inoltre, FULBER ha creato due tavole a fumetti, ricche di colore, in cui i personaggi della sua fantasia, Gary e Spike, spiegano in modo accessibile e coinvolgente cos'è il DNA, come funziona e perché è così importante, rivolgendosi sia ai grandi che ai piccoli curiosi.
 
Due parole su Fulber, artista dalla personalità eclettica, il quale nella sua lunga carriera ha sperimentato diversi generi, dal fumetto alla pittura a olio, all’editoria fino al linguaggio multimediale.
In un'era in cui la tecnologia digitale e la realtà aumentata si fondono con l'arte tradizionale, Fulber rivela il suo approccio innovativo nell'esplorare nuove dimensioni interattive con il pubblico.
Egli adotta la Realtà Aumentata (AR) per arricchire le sue opere espositive. Come ci ha in altre occasioni ricordato, la tecnologia AR, diversamente dalla Realtà Virtuale, aggiunge dinamismo, azione e sonorità alle opere senza compromettere l'emozione di contemplare l'opera tradizionale.
 

 
Il neologismo ART-E-MOTION© definisce il suo progetto orientato verso l'Art Motion, unendo digitalizzazione e montaggio video per animare le opere e coinvolgere il pubblico in un'esperienza suggestiva e innovativa.
Cartoonist professionista, classe 1959, Fulvio Bernardini dal 1977 ha scritto, disegnato e pubblicato centinaia di strisce a fumetti, inventato decine di importanti mascotte istituzionali e fondato collane a fumetti per sensibilizzare i giovani e le famiglie su temi come identità territoriale, disagio sociale, storia, costumi e tradizioni, racconti popolari, educazione alla salute, prevenzione dei pericoli, stili di vita sostenibili, prevenzione dei pericoli e scienze del corpo umano.
 
Al suo attivo oltre 170 pubblicazioni editoriali. In parallelo ha sviluppato alcuni format televisivi per ragazzi, sigle animate con i suoi caratteri a fumetti e mostre di pittura in stile Pop Art inaugurate con importanti patrocini e istituzioni d’arte nelle principali capitali europee.
Dal 2022 ha iniziato a collaborare per il quotidiano il T con Situation Comedy pubblicate il sabato, e ha varato la collana a fumetti CRI Magazine promossa da Croce Rossa Italiana, Comitato Provinciale di Trento per raccontare con gli storici personaggi Gary e Spike, la storia, i principi e i valori della più grande organizzazione umanitaria del mondo.
 
L’esposizione «La struttura del DNA: il codice decodificato» rivela la potente fusione tra la creatività artistica e la conoscenza scientifica, evidenziando il magnifico intreccio tra queste due discipline.
Il Dipartimento CIBIO ha deciso pertanto di riservare momenti speciali per le scuole, invitandole a contattare l'indirizzo comunicazione.cibio@unitn.it per prenotare una visita guidata e partecipare a semplici attività sperimentali, come l'isolamento e l'osservazione del DNA, la doppia elica della vita.

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it

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Fulber 10/02/2024
Ottima recensione e chiara panoramica sul progetto DNA. Grazie a Daniela Larentis per la segnalazione, anche a nome dei ricercatori del CIBIO che hanno contribuito al progetto di divulgazione scientifica.
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