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Soroptimist: due «Progetti che non tramontano»

Dalla Casa Circondariale di Trento al Convegno «Donne e Sport»

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Il Soroptimist International d’Italia conta ben 163 club: su indicazione della Presidente Nazionale Adriana Macchi, in carica per il 2024 e 2025, si continua a sviluppare progetti portati avanti negli scorsi anni, definiti «progetti che non tramontano», come la formazione e professionalizzazione di detenute delle case circondariali, perché il loro periodo di detenzione sia un aiuto a rientrare nel mondo del lavoro, una volta scarcerate.
Per loro, dunque, perché possano conquistare un attestato che dia possibilità di inserimento nella vita «esterna», molti club italiani hanno attivato e continuano a organizzare corsi di Formazione in più ambiti, perché ciascuna detenuta possa ri-trovare il suo posto nel mondo.
 
Il progetto si chiama «SI sostiene in carcere», e quel «SI» in realtà rappresenta il Soroptimist International.
A Trento le detenute della Casa Circondariale hanno già da alcuni anni frequentato corsi di panetteria e biscotteria, di housekiping, di cucito, di pizzeria e focacceria. Hanno contribuito alla realizzazione di questi corsi tutti i club del Trentino Alto Adige, quindi quelli di Trento, Bolzano, Merano e Val Pusteria.
 
Qualche giorno fa, le presidenti dei club di Trento e Bolzano, insieme ad alcune socie, hanno incontrato le detenute, hanno conversato con il loro maestro Brighenti, proveniente dall’Istituto Alberghiero di Levico, e hanno assistito alla consegna degli attestati alle dieci donne che si sono impegnate nel produrre ottime pizze e gustose focacce.
Trentino Tv ha realizzato un bel reportage, trasmesso in Trentino, ma visibile on demand in ogni luogo.
 
Il Soroptimist fa anche altro, guarda alle donne che si impegnano nello sport, conoscono le diseguaglianze che separano gli atleti dalle atlete – dal diverso ingaggio alla scarsa attenzione dei media – ricordano le coraggiose sportive come la prima ciclista che gareggiò nel Giro d’Italia del 1924, Alfonsina Strada.
A Trento, seguendo le indicazioni in tal senso della Presidente Nazionale Adriana Macchi, il club ha organizzato un incontro fra Dirigenti e Atlete per sentire dalla viva voce di tutti loro motivazioni e delusioni, esperienze positive e necessità di abbandono.
 
Nella bella Sala di rappresentanza di Palazzo Geremia, concessa al Soroptimist club Trento dal Comune di Trento, nel pomeriggio del 17 maggio si sono confrontati Paola Mora, Presidente del CONI, comitato Trentino Alto Adige, Karol Pescosta, Giudice di pattinaggio artistico, Luca Maurina, Presidente del Trento Calcio Femminile e Nina Stefenelli, giornalista sportiva che si dedica in particolare all’automobilismo.
 
Dopo il benvenuto della Presidente del Soroptimist Roberta Galli, Marilena Guerra, socia del club e nota telegiornalista trentina, ha dato la parola all’Assessora allo Sport della PAT Francesca Gerosa e all’Assessore allo Sport del Comune di Trento Salvatore Panetta.
Gerosa ha riconosciuto i problemi dello sport al femminile e si è ripromessa di organizzare un tavolo per discutere delle difficoltà e trovare insieme delle soluzioni.
 

 
Anche Panetta, già Presidente di società sportive femminili, ha ammesso la necessità di regolarizzare le posizioni delle sportive, per rendere meno difficoltoso il loro impegno.
È stata poi la volta di Paola Mora, prima Dirigente donna nel CONI dopo 102 anni: se anche il numero delle sportive aumenta, è indispensabile che cresca il numero delle dirigenti e che cambi la mentalità degli allenatori; per la giudice di pattinaggio artistico Pescosta, il panorama cambia di poco: la percentuale di pattinatori e pattinatrici è simile, ma al vertice permane la prevalenza dei maschi.
 
Maurina, a proposito del calcio femminile, riconosce che il numero delle calciatrici è aumentato a livello nazionale, ma la scarsa attenzione di media e tv provoca disinteresse negli eventuali sponsor.
[L’Adigetto.it è uno dei pochissimi mezzi di comunicazione che ne danno notizia alla pari del calcio maschile . NdR]
Lamenta anche il fatto che il Trentino sia il fanalino di coda in Italia.

Nina Stefenelli, da giornalista, non ha avvertito gender gap né discriminazioni in quanto donna.
Si occupa di grandi marchi automobilistici, di Formula 1 e di altre Formule emergenti.
È quello dell’automobilismo un mondo che lei ha frequentato fin da bambina con suo padre, sa che è prettamente maschile, non ci sono infatti donne che corrono ad alto livello, ma solo un buon numero di giornaliste.
 
Marilena Guerra ha passato la parola alle giovani atlete presenti, e la prima è stata Anna Bruschetti, una giovane e brillante amazzone che ama i cavalli fin dall’infanzia, che ha partecipato (e vinto) in corse a ostacoli, che ha conseguito la Laurea Triennale in Scienze Motorie con specializzazione in Equitazione a Roma e la Laurea Magistrale a Milano, diventando anche Istruttrice federale.
 
Arianna Sighel, atleta dello Short Track, ha raccontato di aver cominciato a pattinare da piccola sul ghiaccio del lago di Pinè, mentre suo padre gareggiava e vinceva medaglie.
Dunque, insieme al fratello, ha ereditato questa passione e ora fa parte del Gruppo Sportivo della Polizia di Stato – Fiamme Oro – così da potersi allenare senza pesare sulla famiglia.
Carlotta Baldo, calciatrice, racconta la necessità di saper gestire il tempo per non sovrapporre impegni di studio e lavoro con gli allenamenti. Le piace parlare del suo sport ed è felice per l’aumento delle tesserate.
 
Elisa Roner, campionessa di tiro con l’arco, ha ricordato che aveva sette anni quando è stata iniziata a questa disciplina dalla nonna, che la allena ancora con rigore. Come tutte le altre, sottolinea che sono necessari sacrifici e impegno quotidiano.
Francesca Dallapè è ben nota per i suoi magnifici tuffi dai trampolini di tutto il mondo.
Ha iniziato a tuffarsi da quando aveva sei anni ed è stata allenata da due esperte allenatrici, prima la madre, poi la figlia, che le hanno insegnato disciplina e tecnica. Appartiene al Gruppo Sportivo dell’Esercito, che le garantisce una indipendenza economica.
Non ha avuto problemi di discriminazione di genere, ma l’essere donna comporta comunque delle difficoltà – pensa al ciclo mestruale e al controllo che si deve operare perché si sia libere durante le gare – e la maternità, in alcuni casi, rischia di essere un freno per l’attività sportiva.
 

 
Gabriella Pedroni è una ingegnera pilota, ha corso in tutta Europa, muovendosi con la sua auto caricata sul tir, condotto da lei stessa. Confessa che l’automobilismo è uno sport molto costoso, per cui bisogna darsi da fare per avere introiti sicuri: è formatrice di autisti di camion, tiene corsi di guida sicura, ha creato un suo team, ha subito in quanto donna alcune discriminazioni e sorride dicendo che «automobile è una parola femminile, ma comunemente si pensa che i maschi siano vocati alla guida».
Silvia Fondriest è una forte pallavolista, che ha cominciato a giocare fin da piccola grazie all’impegno dei suoi genitori. Sottolinea che oggi la maternità non è più un ostacolo, mentre negli anni scorsi il contratto era automaticamente annullato se l’atleta avesse comunicato la sua gravidanza.
 
Il confronto è continuato con un secondo giro: Bruschetti ha evidenziato i costi notevoli dell’equitazione; Roner, che fa parte del Gruppo Sportivo della Finanza – Fiamme Gialle – ha dichiarato di sentirsi economicamente garantita; Baldo fa notare che le calciatrici di serie A sono professioniste, mentre non lo sono quelle delle serie B e C e comunque la disparità di trattamento fra giocatori e giocatrici è macroscopica; Dallapè riconosce il trattamento economico diverso per le atlete individuali, rispetto agli sport di squadra; Pedroni dice che se sei donna, sei osservata con maggiore attenzione; Fondriest accenna agli abusi, ma conclude che purtroppo essi sono frequenti in tutti gli ambienti.
 
Mentre l’incontro si avvia alla conclusione, intervengono Carla Zanfrà, già Direttrice dell’Ippodromo di Merano e Sergio Anesi, che ha ricoperto molte cariche apicali nel CONI, nella F.I.S.G., nell’ISU (International Skating Union) e nella FISO (Federazione italiana Orienteering).
Zanfrà, socia del Soroptimist club Merania, accenna al suo lavoro in un ambiente maschile e annunzia che il suo club – nell’ambito del Progetto Nazionale Donne e Sport – ha deciso di sostenere la squadra di calcio femminile.
Anesi ringrazia il club di Trento per aver organizzato un convegno che mette in evidenza la presenza femminile nello sport, tanto spesso trascurata o addirittura ignorata dai mezzi di comunicazione locali e nazionali.
 
In un clima sereno, con tanta soddisfazione per l’affluenza del pubblico e l’attenzione dimostrata, Marilena Guerra saluta gli ospiti e la Presidente Galli ringrazia tutti gli intervenuti e offre in dono ai partecipanti un folder predisposto dal Soroptimist club Cremona in cui sono inserite notizie su Alfonsina Strada nonché il francobollo con annullo che le è stato dedicato.
Ancora una volta, le socie del Soroptimist hanno offerto alla cittadinanza trentina un’occasione di incontro e conoscenza, insieme al suggerimento di sostenere gli sport praticati dalle donne.

Luciana Grillo – l.grillo@ladigetto.it


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