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Silvio Lacasella: Intervallum all’Enoteca Grado 12

Sono visibili alcune fotografie scattate nel corso degli anni nel suo percorso

Silvio Lacasella ha presentato di recente presso l'«Enoteca Grado 12» di Trento alcuni nuovi suoi lavori (visibili fino al 15 gennaio 2012, entrata libera) che rielaborano, attraverso il soffio rigeneratore della pittura, alcune fotografie scattate nel corso degli anni nel percorso che lo porta dalla casa, a due passi dalla Villa Rotonda del Palladio, fino in centro a Vicenza e dintorni.
È la prima volta che l'artista mostra in pubblico le sue foto, grazie all’azione del curatore, il professor Nicola Loizzo, che da anni medita e organizza delle preziose esposizioni all’Enoteca, di alcuni tra i più importanti artisti informali e astratti italiani.
Un'ombra: questo il tema dei lavori, la ruota, i raggi, le geometrie della bicicletta e la propria, di ombra, nel gioco delle anamorfosi barocche e la meraviglia di un frammento di realtà che diventa, attraverso la mano-misssione, un inizio di racconto.
 
Da’ un senso alla tua poesia,
Dàlle l'ombra.
Dàlle ombra abbastanza,
tanta che intorno a te
tu la sappia spartita tra
mezzanotte e mezzogiorno e mezzanotte.
Guarda attorno:
Vedi come c'e vita in giro...
Dice il vero chi dice ombra.
 
La foto di solito è un fatto personale, ma la pittura, invece, è dono perché si apre alla con-divisione.
Nel passaggio dal particolare di realtà alla sua trasfigurazione l'artista toglie peso alla pittura ma aggiunge senso perché si lega alla vita nella sua ricchezza e dà fiato alla restituzione mai inerte ma ancora insufficiente della fotografia.
comparso il cielo in senso fisico, ricompare in monocromo a determinare la luce delle stagioni e dell'ora o tramite sgocciolature, impronte, segni.
 
Sotto l'onda dell'emozione l'artista sceglie di volta in volta gli strumenti idonei all'espressione, ma una certa coerenza sembra persistere: un filo rosso lega la sua prima ora (le incisioni degli Anni Ottanta, di cui ci ha dato testimonianza Giulio Carlo Argan) alla pittura della piena maturità (la
partecipazione alla Biennale di Venezia che sta per chiudere i battenti, l'attenzione dei critici più attenti e soprattutto di poeti che lo hanno seguito e presentato) fino a questi fragments assai somiglianti al rimuginìo della lingua che rielabora la perdita di un momento di verità attraverso un di più di traccia e... sempre la stessa voglia di incidere, scalfire, rinominare il dato sensibile.
È di più di una traduzione... e come per la poesia «qualcosa accade nella prossimità. Silenzio-samente».
 
Nella vetrina dell’Enoteca è possibile inoltre ammirare un'autentica rarità premiata dalla Commissione Internazionale di Bratislava sull'arte naif, il volume «LIGABUE, DISEGNI E INCISIONI» edito da Franco Maria Ricci in 100 esemplari che contiene una puntasecca originale con autoritratto di Ligabue.
È presentato da Cesare Zavattini e Mario De Micheli.
Il formato è in folio grande (28 x 42,5) in carta velina bianca di Fabriano e legatura in piena pelle.
La lastra vergine è di Ligabue, incisa negli ultimi anni della sua tormentata vita.

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