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«Museo geologico delle Dolomiti», firmata la convenzione

Ieri l'accordo fra Comune di Predazzo e Museo Tridentino di Scienze Naturali

E' stata sottoscritta ieri nel tardo pomeriggio a Predazzo, una convenzione fra il Comune di Predazzo e il Museo Tridentino di Scienze Naturali per la gestione del museo geologico delle Dolomiti.
Una convenzione importante che coinvolge, a vari livelli, tutti i soggetti del territorio, dalle scuole, alle istituzioni e alle categorie economiche.
 
Molti i rappresentanti delle istituzioni e delle categorie presenti.
Due gli assessori provinciali competenti che sono intervenuti all'incontro: l'assessore all'urbanistica, enti locali e personale Mauro Gilmozzi (referente per la Provincia del progetto Dolomiti Unesco) e l'assessore alla cultura Franco Panizza.
 
Fra le autorità anche il presidente della Comunità della Val di Fiemme, Raffaele Zancanella e il presidente dell'Azienda per il Turismo della Val di Fiemme, Piero De Godenz.
A firmare la convenzione il sindaco di Predazzo, Maria Bosin e il presidente del Museo di Scienze naturali, Marco Andreatta.
 
Con loro anche il direttore Michele Lanzinger che, con il sindaco, ha illustrato brevemente la convenzione. La durata è quinquiennale; impegna il Comune di Predazzo e il Museo ad una stretta collaborazione volta alla valorizzazione del patrimonio geologico in generale e delle Dolomiti patrimonio dell'Umanità, in particolare.
«Predazzo è l’elemento cuore della geologia, il motore della valorizzazione», ha detto l'assessore Gilmozzi.
 
Il Museo di Scienze naturali, fra l'altro, è già il punto di riferimento per le connessioni dei musei geologici, questa convenzione rafforza ancora di più questa metodologia.
«Il Museo di Predazzo ha le potenzialità più elevate», ha sottolineato il paleontologo Marco Avanzini illustrando ai presenti la sintesi dell'operato del Museo di Scienze naturali e il Museo geologico locale.
 
«Questa è una convenzione che noi abbiamo voluto condividere con voi perché riguarda tutto il nostro territorio e siamo contenti di aver qui i rappresentanti delle istituzioni, di tutte le categorie economiche e della scuola. La Provincia ha creduto in questo: quello di oggi è un punto di partenza, ci sarà ancora tanto da lavorare e da fare. Questa cosa è partita molto da lontano, già 12 anni fa», ha esordito così il sindaco di Predazzo Maria Bosin ,ieri nel tardo pomeriggio, in occasione della firma della convenzione fra Comune e Museo geologico delle Dolomiti.
Il presidente del Museo di Scienze Naturali Marco Andreatta intervenendo subito dopo ha detto si essere «ben felice di questa convenzione che è passata nel cda del Museo poche settimane fa; vi porto un breve saluto e l’impegno del Museo a collaborare in modo efficace.»
 
Anche il direttore Michele Lanzinger è intervenuto dicendo che «per noi è un grande piacere perché la convenzione ci convince molto specie in un contesto come quello attuale in cui i musei hanno un ruolo sociale fondamentale e mettono in evidenza le risorse umane. Siamo molto contenti di chi finora ha portato avanti il Museo geologico di Predazzo, il direttore e tutti i suoi collaboratori. Siamo convinti che le risorse umane servono a dare ancor più valore a questa realtà.»
Il direttore Lanzinger ha portato l’esperienza del museo delle Palafitte di Ledro dove è stato fatto un percorso molto forte con la comunità locale – due anni alla ricerca di documenti e storie raccontate – «così dovremmo fare anche qui a Predazzo e, indubitabilmente, il museo avrà il compito del confronto fra pubblico e privato. Questo è il punto d’inizio. Noi abbiamo già collaborato per tanti anni avviando rapporti con le scuole e con il territorio e questa è stata la premessa chiara della capacità di tessere relazioni.»
 
Il sindaco Bosin ha evidenziato la vicinanza della Fondazione Unesco e «questo – ha detto – è  molto importante, un’apertura fondamentale per non sottovalutare l’aspetto geologico delle Dolomiti.»
Sono stati poi illustrati i termini della convenzione che ha durata quinquennale.
«La collaborazione fra Comune e Museo continuerà – ha detto il sindaco – il Comune non vuole andarsene ma rimanerci a pieno titolo con una collaborazione più efficace possibile per valorizzare il patrimonio fossile e minerario e le risorse umane che sono interne del Museo. Il Comune lo farà anche occupandosi della struttura, comprese le spese di gestione e mettendo a disposizione una persona che si occupi della custodia e delle pulizie.»
Altre spese di gestione saranno sostenute dal Museo di Scienze.
 
Nel Comitato di gestione saranno presenti i rappresentanti di tutte le associazioni del territorio.
Il Museo si impegna a mettere a disposizione le competenze scientifiche riconoscendo intrinsecamente il valore storico e scientifico dell’istituzione.
 
Il direttore Lanzinger ha ringraziato tutto il team dei geologi e tecnici che collaborano per il Museo, organizzando alta formazione geologica, mediazione culturale e lavorano all’ideazione nonché realizzazione dei laboratori didattici.
Il Museo di Scienze naturali si impegnerà a promuovere il museo geologico di Predazzo in tutte le sedi opportune.
 
Il sindaco Bosin ha anche ricordato che gli aspetti fondamentali della convenzione sono stati illustrati al Consiglio comunale di Predazzo che ha approvato a grande maggioranza la convenzione, suggerendo alcune clausole che sono state integrate nella convenzione e «questo è stato molto importante per partire con il piede giusto».
Marco Avanzini paleontologo del Museo di Scienze naturali, ha illustrato brevemente l’operato del museo geologico e il progetto Dolomiti Unesco mettendo in rilievo il fatto che la Provincia autonoma di Trento ha in capo la filiera del patrimonio geologico delle Dolomiti e quello della ricerca, e sottolineando che entrambi questi argomenti sono di competenza del Museo geologico.
 
L’assessore Panizza ha espresso la soddisfazione per questo percorso «dopo che da qualche anno ragioniamo attorno a questo museo; l’importante era riuscire a trovare la modalità giusta per valorizzare tuttte le caratteristiche e le risorse presenti nella comunità locale. Sono felice di questa sinergia volta alla valorizzazione e vedere che la comunità di Predazzo lo vive come una risorsa non può che far piacere. Essere riusciti a trovare il modo giusto per una gestione unitaria e coordinata mi pare una cosa molto importante, sempre con la Provincia al fianco. Far crescere la percezione dell’identità e della nostra storia è il nostro obiettivo e il metodo è quello giusto, la rete che si sta costruendo riuscirà a dialogare con tutte le risorse del territorio per arricchire l’intero sistema museale.»
 
E’ intervenuto poi l’assessore Gilmozzi.
«Sottolineo anch’io con grande soddisfazione questo momento che dà linfa nuova alla collaborazione fra Comune e Museo e che trova un’idea di rilancio, di comunità, di maggior vigore. Ho aiutato questo percorso in alcuni modi, nella veste di referente per la Provincia autonoma di Trento per Dolomiti Unesco. Ricordo che il riconoscimento si è basato su due criteri: geologia e paesaggio”. L’assessore ha ricordato che le Dolomiti sono il libro di storia della Terra, a cielo aperto, più importante del mondo. “Una grande soddisfazione è stata far riconoscere all’Unesco il fatto che le persone che vivono nei territori dolomitici coniugano l’idea di sviluppo con tutela. E’ importante l’impulso che il Museo, la comunità e le potenzialità delle Dolomiti posso dare in questo contesto.»
 
L’assessore ha illustrato brevemente il ruolo della Fondazione che altro non è «che il coordinatore delle reti delle cinque province su cui insistono i beni dolomitici, per fare una regia unica e forte. 
«Costruire le reti è stato uno sforzo importante; per costruire reti bisogna abbandonare le gelosie, le invidie, e mettere a disposizioni le proprie competenze e conoscenze per il bene comune» L’assessore ha anticipato che è in programma la firma di una convenzione fra l’Università di Trento e la Sorbona per l’alta formazione per i soggetti dei siti naturali Unesco.
 
«Dal punto di vista operativo abbiamo dato una mano, in questa convenzione, nella redazione del protocollo ma soprattutto, voglio sottolineare, che quello che il protocollo dispone è già una realtà: il personale è in comando alla Provincia e il Comune non deve più farsene carico. Il gioiellino non è solo il Museo ma, evidentemente, le persone che ci lavorano. Proprio oggi in Giunta provinciale abbiamo deliberato un finanziamento di poco meno di un milione di euro per completare le ultime sale espositive del Museo, questo per dire quanto ci abbiamo creduto.» 
 
«Che si riparta da qui per valorizzare nuovamente le Dolomiti – ha concluso l’assessore Gilmozzi – proprio qui dove era arrivato Deodat de Dolomieu, è molto importante. Un’occasione significativa non solo nell’aspetto scientifico e sono convinto che, anche attraverso questo, riusciremo a dare impulso anche all’attività economica di questo territorio. Qui non si è firmato solo una convenzione, si è sottoscritto un impegno che va avanti da anni e che impegnerà molti soggetti a collaborare attivamente per il territorio.»
 
In chiusura il presidente della Comunità di Fiemme Raffaele Zancanella ha detto che questa «è musica celestiale per le mie orecchie e ringrazio tutti gli operatori che si sono adoperati perché ciò avvenga. Predazzo, per me, è il centro del mondo dal punto di vista geologico. Qui sono passati tutti coloro che, dal punto di vista geologico, hanno contato in maniera fondamentale. Ringrazio personalmente gli assessori provinciali che ci hanno creduto e si sono impegnati per questo. Per me oggi è un felice Natale, ancora più felice per ciò che si è fatto.»
Dal sindaco Bosin sono stati portati anche i saluti della Procuradora che crede molto in questo progetto ma che non ha potuto raggiungere il Museo per intervenire alla firma della convenzione.

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