Tracce di dinosauri/ 2. – Le orme riprodotte con tecniche digitali
Una scansione con un margine di errore di 0,1mm. verrà sovrapposta ad una ricavata con fotogrammetria digitale ad alta risoluzione
Nello studio delle orme, troppo
fragili per essere riprodotte con gomme siliconiche e troppo
significative nel contesto in cui si trovano per essere asportate,
verrà a breve utilizzata una combinazione di tecniche.
Ai metodi tradizionali, consistenti nel rilievo fotografico e nel
ricalco su telo di pvc trasparente, si affiancheranno a partire
dalla prima metà del mese di ottobre nuove tecnologie di
rilevamento ed elaborazione dati.
Grazie alla collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler di
Trento, tramite due apparecchi laser verrà effettuata una scansione
del tratto di galleria che conserva le tracce.
In tempo reale, le informazioni verranno acquisite su un computer
portatile.
Per affinare la precisione del rilievo (già elevata: il margine di
errore dello scanner è di soli 0.1 mm), questo modello verrà
sovrapposto a un altro, ricavato con fotogrammetria digitale ad
alta risoluzione.
Si otterrà, come già sperimentato in altri siti con orme di
dinosauro studiati dallo stesso gruppo di lavoro, una perfetta
riproduzione virtuale tridimensionale delle orme, che oltre ad
essere salvate dall'inesorabile azione erosiva degli agenti
atmosferici in un archivio digitale potranno essere studiate in
modo più accurato.
A titolo di esempio, le orme poco marcate si possono ombreggiare,
colorare e approfondire artificialmente, rendendo visibili
particolari anatomici altrimenti sfuggenti e permettendo
misurazioni più precise.
La condivisibilità in rete dei modelli 3D favorisce inoltre la
comunicazione tra i diversi ricercatori.
Le orme saranno poi inviate ad una stampante 3D che le scolpirà in
un blocco di poliuretano al fine di ottenere repliche
tridimensionali perfettamente conformi al reale.
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