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A Trento nasce «Portland – nuovi orizzonti teatrali»

Con settembre 2010 «Teatri Possibili Trento» diventa «Portland», associazione culturale

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Nella foto, il Direttore Artistico Andrea Brunello con i suoi collaboratori all'inaugurazione di Portland.

Sarebbe sufficiente visitare il loro nuovo sito internet per avere una chiara dimensione del cambiamento, perché con settembre 2010 Teatri Possibili Trento cambia nome e cambia pelle e diventa «Portland», associazione culturale.
Nuovi progetti, potenziamento delle attività, chiara divisione del lavoro, coinvolgimento delle istituzioni, apertura verso il mondo del non profit ma anche a quello profit.

Il Portland.
Dove prima c'era uno spazio abbandonato nel quartiere di Piedicastello, a due passi dall'Italcementi, adesso c'è un teatro, una scuola di teatro e un centro culturale fra i più dinamici e creativi in città.
I "ragazzi" hanno recuperato uno spazio in disarmo, lo hanno ricostruito e lo hanno consegnato alla città al meglio delle sue possibilità.
Il Portland è un luogo dove tutti possono sentirsene parte, dove progettare una società a propria misura e dimensione, dove la cultura ha un profondo senso sociale.

Puntano a fare diventare il nome Portland, sia in città che in provincia, sinonimo di innovazione, di qualità, di cultura.
Con questo impegno vogliono fare un ulteriore passo in avanti anche rispetto all'ottimo lavoro svolto da "Teatri Possibili Trento" nei suoi sei anni di vita, il progetto si ingrandisce di significato, di idee, di progettualità.
Anche se il rapporto con il circuito Teatri Possibili, con sede a Milano, rimane ancora vivo e costruttivo, è giunto il momento di affrancarsi, di darsi una identità propria.

Per questo nasce Portland, una realtà trentina che guarda sia dentro che fuori della sua regione, e che si misura con la cultura territoriale e nazionale nelle sue massime espressioni, che crea collegamenti con i migliori esponenti del mondo della cultura teatrale.

«Le nostre ambizioni - dicono - vanno supportate da un chiaro senso di appartenenza locale. Le radici sono necessarie. Noi vogliamo porre le nostre radici proprio nel quartiere di Piedicastello di Trento. Il nome stesso che abbiamo scelto, Portland, si rifà chiaramente all'omonimo cemento per così tanti anni prodotto nella fabbrica Italcementi, uno dei riferimenti sociali più evidenti del quartiere.»

«Portland è il nome, precisano - composto da Port (Porto) e Land (Terra). Vogliamo così indicare la nostra voglia di concretezza e di sogno, di viaggio e di certezze.»
Portland, come la città dell'Oregon, da una parte ha l'oceano e dall'altra il grande West americano. «Così ci sentiamo noi. - Dichiarano - Vogliamo essere un porto che unisce ciò che vive distante e separato. Terra e mare, acqua e fuoco. Portland

Il Portland deve diventare uno spazio dove la comunità può operare, sperimentare, crescere, sbagliare e inventare.

Operano su diversi livelli. Con la scuola di teatro, un luogo di incontro e formazione sia per il tempo libero che per i professionisti del teatro futuro.
Con la compagnia Arditodesìo, riconosciuto centro di produzione teatrale.
Con le stagioni TrentOOltre, organizzata in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, e la stagione Materiale non Conforme.
Con i numerosi progetti nelle scuole, nelle biblioteche, nelle aziende private.
Con l'apertura ai nuovi ensemble teatrali nati sul territorio negli ultimi anni.
Con un occhio alle contaminazioni artistiche: musica, video, danza, performance.

Numerose poi sono le collaborazioni con gli Enti pubblici, gli Enti provati non profit e le Società profit.
Un concreto supporto viene dato dalla Provincia di Trento, il Comune di Trento e la Circoscrizione di Piedicastello.
Anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto contribuisce allo svolgimento di diversi progetti in seno a Portland.
Altre importanti collaborazioni sono nate con il Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento e la Fondazione Museo Storico del Trentino.

Una nota particolare va fatta sulle Gallerie di Piedicastello.
La stretta sinergia fra il Portland e le Gallerie è un segnale incoraggiante di riqualificazione del quartiere, dopo gli sfregi degli ultimi decenni: la tangenziale di Trento in primis, «che fino a poco tempo fa passava nel cuore del quartiere, sventrandolo e annichilendolo».
«Con le Gallerie, e quindi con la Fondazione Museo Storico del Trentino, - ricordano - abbiamo in progetto di costruire una chiara relazione di reciproco supporto fatto attraverso eventi congiunti che valorizzino entrambe le iniziative in una maniera di beneficio comune e di valorizzazione della comunità. In progetto ci sono spettacoli e laboratori teatrali nelle gallerie, visibilità agli eventi delle Gallerie e progetti teatrali di reciproco interesse affidati alla compagnia Arditodesìo, ma supportati anche dalla Fondazione Museo Storico del Trentino.»

Sul settore profit il Portland sta giocando gran parte del suo futuro.
Con le sue attività il Portland si autosostiene, ma sono consapevoli che per garantire una vera crescita, fatta di investimenti, ricerca, retribuzioni dignitose per i collaboratori, va anche aumentato il livello di finanziamento.
«Per questo abbiamo investito pesantemente sullo sviluppo di una nostra cultura di fundraising grazie anche all'apporto di consulenti specializzati in questa tematica. Il nostro impegno è concreto: una risorsa interna all'associazione è interamente dedicata alla ricerca di fondi sia da parte di enti non profit che da parte di quelli profit. Crediamo infatti che ci sia uno stretto collegamento fra cultura e lo sviluppo economico della società. Crediamo che il supporto alla cultura sia un tassello fondamentale e imprescindibile per una società che guardi veramente e senza ipocrisie al futuro.»

Con il suo staff di professionisti che lavorano a tempo pieno all'organizzazione della scuola (Giulia Benedetti), al fundraising e comunicazione (Deborah Meneghini), allo sviluppo di progettualità verso l'esterno (Michele Ciardulli), al teatro per i ragazzi e i più giovani (Paolo Vicentini), con il coordinamento di Andrea Brunello, e con il supporto esterno di tanti rinomati professionisti (fra questi Enrico Merlin per la musica, Giorgio Dalpiai per la didattica teatrale, Marco Petrolli per il canto, Renata D'Amico per la drammaturgia), Portland è adesso una realtà culturale e sociale sulla quale il territorio non solo può contare, ma di cui può anche usufruire in maniera completa.

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