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Concorso Pedrotti: i dettagli dell’XI premiazione

L'edizione 2010 si chiude senza un vincitore assoluto, ma i premi sono stati assegnati a tutti i finalisti, segno di un livello molto alto

Come abbiamo scritto nell'articolo precedente, Ieri sera la giuria internazionale, al termine del concerto pubblico all'Auditorium Santa Chiara, ha assegnato il secondo premio ex aequo all'italoamericana Annunziata Tomaro, 36 anni, e all'olandese Pieter De Boer, 32 anni, che ha conquistato anche il premio speciale dei Soci dell'Associazione Pedrotti.

Il terzo premio è andato sempre ex aequo all'israeliana nata in Brasile, Debora Waldman (33 anni), e al giapponese Hideaki Matsumura (30 anni); infine la giuria ha conferito un premio speciale all'altro giapponese Hikaru Hebihara (36 anni).

Tutti e cinque i finalisti portano dunque a casa qualcosa, e per decisione del direttivo dell'Associazione i premi in denaro non saranno divisi fra gli ex aequo, ma ciascuno riceverà l'intero ammontare: 5.000 euro i secondi, 3.000 i terzi, 2.000 il premio speciale della Giuria, 1.600 il premio dei Soci.

Soprattutto i premiati potranno entrare in contatto con importanti istituzioni musicali e orchestre, come ha spiegato varie volte il maestro Gustav Kuhn, direttore artistico della manifestazione e dell'Orchestra Haydn, orchestra che in questi giorni è stata banco di prova per i giovani direttori, prima nelle prove e poi ieri sera con il concerto finale.

Il concerto è stato aperto dalla Sinfonia n. 5 di Beethoven, di cui Hebihara ha diretto i primi due movimenti e Matsumura i successivi.
È toccato poi alla Tomaro dirigere il «Prélude à l'aprés-midi d'un faune» di Debussy.
Infine la sinfonia n. 2 di Brahms: alla Waldman i primi due movimenti, a De Boer il 3 e il 4.

La giuria, ieri sera presieduta da Bernd Loebe, sovrintendente dell'Opera di Francoforte, ci ha messo circa tre quarti d'ora per deliberare.
Insieme a Loebe c'erano Kathleen Kelly (USA), Studienleiterin della Wiener Staatsoper; Gustav Kuhn (Austria), direttore d'orchestra, direttore artistico della Haydn e del Concorso Pedrotti. Piero Rattalino (Italia), pianista, saggista e critico musicale. Wolfgang Danzmayr (Austria), direttore d'orchestra e compositore. Ivan Fedele (Italia), pianista e compositore, membro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Enrico Girardi (Italia) docente di materie musicologiche, studioso e critico musicale. Andreas Leisner (Austria), regista teatrale e direttore d'orchestra. Jeanpierre Faber (Lussemburgo), pianista e direttore d'orchestra.
Mancava invece Dominique Meyer, a causa di un impegno dell'ultima ora.

Il maestro Kuhn ha poi spiegato che tutti i concorrenti erano stati molto bravi, ma che qualcosa era mancato nelle prove sul repertorio lirico, tenutesi nelle prime giornate e questo aveva impedito alla giuria di individuare un vincitore assoluto.
«Sono comunque contento - ha spiegato Kuhn - perché questa è la prima volta che il Concorso prevede il repertorio lirico ed è anche l'unico. D'altra parte è importante, perché l'80 per cento del lavoro per un direttore viene dalla musica lirica.»

Infine il maestro Kuhn ha ringraziato la sua orchestra, la Haydn, per la qualità e per l'impegno dimostrato nel seguire con attenzione tanti diversi e giovani direttori.
La premiazione si è svolta subito dopo la proclamazione e i premi sono stati consegnati dagli assessori alla Cultura della Provincia e del Comune di Trento, Franco Panizza e Lucia Maestri.

Visibilmente emozionati i concorrenti, tutti soddisfatti del premio ricevuto.
Nessuno pensava, o almeno lo ha confessato, di poter arrivare primo.
In apertura aveva salutato il pubblico in sala il presidente dell'Associazione Pedrotti, Lucio Chiricozzi, ringraziando tutti e auspicando una presenza ancor più numerosa per le prossime edizioni, dato che, ha ricordato, si tratta di un evento internazionale, di alto livello musicale.

Cala così il sipario sull'XI edizione del Pedrotti, iniziata con oltre 130 iscritti da tutti i continenti, diventati in finale cinque dopo una settimana di dure selezioni.
Da quest'anno il concorso ha visto una stretta alleanza e compartecipazione della Fondazione Haydn, che ha messo a disposizione la sua orchestra e il suo direttore artistico, Gustav Kuhn.

Il prossimo appuntamento con il Pedrotti è fra due anni.

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