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«Muyeye», plausibile storia di «bianchi matti» e di «neri poveri»

Giovedì 8 ottobre, il film sarà proiettato in Sala della Cooperazione

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Sulla terra rossa di Muyeye, in Kenia, si sono incontrati due mondi, i bianchi «matti» e i neri poveri.
Entrambi emarginati. Gli uni a causa della malattia mentale, gli altri perché tagliati fuori dalle risorse.
Li ha uniti il sogno di costruire qui tra la polvere una scuola professionale, simbolo di riscatto e di futuro.

È questo il messaggio iniziale del film documentario, prodotto da «Kuraj film» insieme a Format, il Centro audiovisivi della Provincia autonoma di Trento e presentato oggi alla stampa.
«Muyeye», sequel ideale di «Oceano dentro», verrà proiettato in anteprima nazionale a Trento giovedì 7 ottobre ad ore 21, presso la sala della Cooperazione di via Segantini, nel corso di una serata presentata da Lorenzo Hendel, regista e curatore del programma Doc 3 di Rai Tre.

Per Sergio Damiani, regista insieme a Juliane R. Biasi, «Muyeye» ha rappresentato una grande opportunità di «Tracciare un filo fra le storie dei centri di salute mentale e le storie d'Africa, un modo per unire questi due mondi di "esclusi" in un progetto di solidarietà in grado di offrire un futuro a tanti ragazzi del Kenia».

Un progetto che punta a far conoscere all'esterno gli utenti dei centri di salute mentale per capirne la normalità e la positività.
«Credo che a Trento stia ormai cambiando la cultura di riferimento - ha commentato Renzo De Stefani, responsabile del Servizio di salute mentale di Trento - e questo grazie a percorsi importanti come Oceano dentro, che hanno avvicinato i nostri utenti alla realtà esterna, proponendo immagini positive, facendo capire che il mondo del disagio può fare.»

Progetti come la scuola professionale, già funzionante, che permetteranno a molti ragazzi africani di trovare un'occupazione.
«Abbiamo costruito un ponte fra Trento e il villaggio che ci ha ospitati - sono state le parole di Juliane Biasi - è stato difficile e complesso ma ci siamo riusciti e abbiamo scoperto che questi due mondi in fondo sono molto vicini.»

«Muyeye» è dunque un documentario sulla follia e sull'Africa che dimostra come anche i «matti» possano fare cose straordinarie.
Ideale sequel di «Oceano dentro» (che raccontava l'avventura della «barca dei folli» attraverso l'Atlantico) il film è stato girato a Muyeye, un povero villaggio sulla costa del Kenya.
È qui che una variopinta staffetta fatta da gruppi provenienti da molti centri di salute mentale sparsi per l'Italia ha realizzato una scuola professionale.
Il progetto, che ha visto Trento nel ruolo di capofila, è nato dal movimento «Le parole ritrovate» che unisce appunto diversi servizi di salute mentale in tutt'Italia.

Il film racconta l'incontro tra due mondi diversi, eppure accomunati dall'essere esclusi, i «matti» bianchi e i neri «poveri».
Mentre, mattone dopo mattone la scuola lentamente prende forma, lo spettatore entra nella vita di un abitante del villaggio.
Nebat, padre di quattro figli che mantiene spaccando sassi.
La sua seconda moglie e madre dei bambini soffre di gravi disturbi mentali.
I bianchi, ricchi ma portatori di dolorose storie personali, dimostrano alla famiglia di Nebat come dalla malattia mentale si possa uscire.

Fabio e Mirella, presenti oggi all'incontro di Trento, ma anche Giuseppe, Ugo, Valeria, Marco e tanti altri sotto il grande baobab del villaggio hanno raccontato le loro storie: chi è perseguitato dalle voci, chi ha fatto i conti con la depressione, chi fuggiva dalla vita pensando al suicidio.
Storie difficili, narrate a viso aperto anche nel film perché la malattia mentale non è qualcosa di cui vergognarsi.

Come detto, il documentario sarà presentato in anteprima nazionale a Trento domani sera, alle 21, presso la sala della Cooperazione di via Segantini, ingresso libero.
La serata, a cui parteciperanno anche molti dei protagonisti del film, sarà presentata dal regista Lorenzo Hendel, curatore del programma «Doc 3» in onda su Rai Tre.

Quella di Trento sarà solo la prima tappa di un lungo viaggio. «Muyeye», come il suo predecessore «Oceano dentro» proiettato perfino in Armenia e in India, girerà poi l'Italia e il mondo attraverso il circuito dei festival e delle rassegne dedicate ai documentari. L'obiettivo è diffondere il più possibile i messaggio del film, una produzione girata in Africa ma interamente «made in Trentino».
E, come ultima tappa, Muyeye tornerà nel villaggio, per una grande proiezione collettiva.

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