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Palazzo delle Albere, chiusura (2011) e rilancio (2013)

La strategia di Provincia, Mart e Comune. - Il ruolo di Torre Vanga

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Il Consiglio di amministrazione del Mart, in accordo con la Provincia autonoma di Trento, ha deciso di approfittare della presenza del cantiere adiacente e di eseguire alcuni lavori strutturali a Palazzo delle Albere per consentire al prestigioso edificio rinascimentale di riaprire nella sua veste migliore nel 2012 in concomitanza con l'inaugurazione del Muse.
Accanto alle esigenze di adeguare gli impianti, sarà realizzato lo sbarrieramento architettonico per facilitare l'accesso ai disabili.

Palazzo delle Albere chiuderà al pubblico il 1 gennaio 2011.
La Sezione didattica, nel periodo di chiusura di Palazzo delle Albere, troverà posto nella sede del Mart di Rovereto e nelle singole scuole che ne volessero fare richiesta.

Un accordo tra la Provincia autonoma di Trento, Assessorato alla cultura, il Mart e la Sovrintendenza per i Beni Artistici e Storici consentirà comunque di riallestire una sezione espositiva dedicata alle collezioni dell'arte dell'Ottocento trentino, nelle accoglienti sale, recentemente restaurate, di Torre Vanga, a partire dalla primavera 2011.

Oggi, in una conferenza stampa, Provincia, Mart e Comune di Trento hanno fatto il punto sulla situazione.
L'assessore provinciale alla cultura, Franco Panizza, il direttore del Mart, Gabriella Belli e l'assessore comunale alla cultura, Lucia Maestri hanno sottolineato come Palazzo delle Albere tornerà ai cittadini, in concomitanza con l'apertura del Muse, il Museo della scienza, non solo dopo una necessaria «messa a punto» tecnica ma, soprattutto, con un rinnovato e ribadito ruolo culturale.

Nella foto vediamo da sinistra Laura Boschini, dirigente del Dipartimento beni e attività culturale, Laura Dalprà, responsabile della Soprintendenza per i beni storico artistici e Alessandra Tiddia, responsabile Collezioni dell'Ottocento del Palazzo delle Albere, le quali hanno rimarcato come la collaborazione messa in campo permetterà di offrire, anche sul fronte della proposta artistica, una serie di appuntamenti di tutto rispetto, capaci di garantire - anche nel periodo di forzata chiusura delle Albere - quel ruolo di valorizzazione che dello storico palazzo a ridosso dell'Adige è prerogativa.



Ecco, in sintesi, cosa è stato detto durante la conferenza stampa di oggi.
Franco Panizza, assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento.
«Questo necessario passaggio della chiusura di Palazzo delle Albere va colto anche come occasione di valorizzare ancora di più l'importante spazio di Torre Vanga.
«Sarà l'occasione da una parte di far conoscere l'importante patrimonio del Mart e dall'altra ci permetterà di calibrare al meglio quel che dovrà essere Palazzo delle Albere nel contesto del nuovo quartiere, del nuovo spazio urbano sui terreni della ex Michelin.
«Pensiamo ad una Casa della Cultura dove, accanto agli spazi del Mart, all'arte dell'Ottocento e primi novecento, alla didattica ci sia posto anche per presentazioni di libri, per incontri culturali, per iniziative diverse.
«Dunque un ruolo valorizzato e potenziato, ancora più in collegamento con la città, specie con la creazione - anzi, con la riproposta - di un corridoio di passaggio verso i Tre Portoni, che porta al cuore della città di Trento».

Gabriella Belli (nella foto sotto il titolo, insieme a Panizza), direttore del Mart ha commentato così.
«Sta a cuore al nostro Consiglio di amministrazione che Palazzo delle Albere veda ribadito e valorizzato il suo ruolo importante.
«Non dimentichiamo che i successi delle mostre alle Albere, negli anni Novanta - ricordo i 120 mila visitatori alla mostra di Segantini - hanno portato alla nascita del Mart a Rovereto.
«Per il tempo necessario saremo dunque ben lieti di offrire il supporto della nostra collezione, così che le opere delle Albere, a rotazione, possano restare a disposizione della città.
«Senza dimenticare peraltro che proprio il Mart, a Rovereto, proporrà dal prossimo febbraio una mostra sull'Ottocento, curata da Alessandra Tiddia, che avrà necessari e fondati collegamenti con quel che c'è oggi alle Albere».

Lucia Maestri (foto di fianco), assessore alla cultura del Comune di Trento.
«Sono certa che il risultato di questo passaggio sarà quello della definitiva restituzione alla città di un luogo che troppo a lungo è stato vissuto come estraneo e lontano.
«Il nuovo ruolo delle Albere diventa così sfida, condivisa, di urbanistica culturale per fare di Trento, sempre di più, una città culturale nel cuore dell'Europa».

Laura Boschini, dirigente del Dipartimento beni e attività culturali.
«Questo è il momento migliore, vista la presenza del cantiere del Muse, per mettere a punto alcune questioni tecniche (ascensore per continuare lo sbarrieramento di tutti i luoghi della cultura, impianti antincendio, climatitizzazione, sistemazione di bookshop e caffeteria) tenendo conto che le Albere sono comunque, dopo il restauro degli anni Ottanta, in buone condizioni generali.
«Quindi facciamo di necessità, il disagio del cantiere, virtù e lavoriamo per riproporre, insieme al nuovo Muse, il Palazzo delle Albere rinfrescato e, soprattutto, con un ruolo ancora più valorizzato».

Laura Dalprà, responsabile della Soprintendenza per i beni storico artistici.
«Torre Vanga ha una lunga storia dentro la città. E' stata forte, baluardo, carcere, laboratorio di restauro.
«Rimessa a nuovo nel 2007 ha già ospitato importanti mostre e a dicembre presenterà un'esposizione dal titolo «l'arte del Poverello di Assisi».

«La collaborazione con il Mart ci permetterà di proporre appuntamenti importanti. - Ha aggiunto Dalprà. - Stiamo lavorando ad una mostra sui pionieri dell'immagine in Trentino, a metà Ottocento, a partire dallo scultore Basilio Armani e dal fotografo Giovanni Unterveger.
«Poi una proposta sulle collezioni trentine fra Ottocento e Novecento, collegata ad una pubblicazione che ripercorrerà proprio la storia del collezionismo trentino dal Cinquecento ai primi del Novecento.
«Ancora: una mostra sulle sculture di Andrea Malfatti, alcune di provenienza municipale.
«E, infine, una serie di piccole mostre fotografiche che intendono valorizzare l'immenso patrimonio archivistico fotografico della nostra Soprintendenza. Ecco dunque la proposta di immagini (in particolare della prima metà del Novecento) buffe, di locali, di giardini, di notabili, della gente al Giro al Sas».

Alessandra Tiddia, responsabile Collezioni dell'Ottocento del Palazzo delle Albere.
«Si può ben dire la criticità diventa, in questo caso, opportunità. Quello a cui si lavorerà infatti è un percorso di approfondimento sui maestri trentini dell'Ottocento, o che in quel periodo hanno le loro radici: Moggioli, Pancheri, Bezzi e sui collegamenti con movimenti quali la Secessione.
«Queste proposte diventano dunque l'accompagnamento verso la riapertura delle Albere, e l'apertura del Muse: una sorta di countdown durante il quale non verrà mai meno la variegata presenza della didattica, da sempre - alle Albere come al Mart - uno dei nostri ed apprezzati cavalli di battaglia».

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