Serata conclusiva dell'edizione 2010 di «Palcoscenico Trentino»
Sabato 27, con la rappresentazione di «Föch» da parte del gruppo teatrale bergamasco «Araucaìma Teater»la premiazione
Serata finale, sabato 27 novembre al
Teatro Cuminetti del Centro Servizi Culturali Santa Chiara
di Trento, per la quattordicesima edizione della Rassegna
«Palcoscenico Tentino», organizzata dalla CoFAs.
La cerimonia di premiazione del Concorso, al quale hanno
partecipato cinque filodrammatiche trentine, culminerà nella
consegna del Premio Mario Roat e sarà preceduta dalla
rappresentazione dello spettacolo di teatro popolare «Föch»,
allestito dalla Compagnia «Araucaìma Teater» di Bergamo.
Presentata nel settembre dello scorso anno a Lucca, all'interno
della Festival dei Teatri del Sacro, Föch è l'ultima produzione
della compagnia.
Scrive al riguardo il regista e autore Andrea Salvi: «Quando hai
paura, quando sei spaventato, quando ti sembra di avere solo male
ulta n'dre i maneghe e và a laurà.
Questo faceva ol Carmelì de la luce, mio nonno, e pure mio
padre, ü brinat.
Lo seguivo, il nonno, che saliva nella conigliera, percepivo la
fatica, la tensione, i pensieri.
Eppure c'era solo silenzio. Un pudore, oggi incomprensibile, che
non permetteva spiegazioni, delucidazioni, esplicitazioni. Poche,
pochissime parole e tanto lavoro, sudore, fatica.
Meno tempo e meno energie per pensare. Grande rispetto per se
stessi e per gli altri, per il proprio sentire e per quello
altrui.
La capacità di accettare il destino, qualunque esso sia, e la
consapevolezza che i cambiamenti vengono dal «fare», solo da lì.
Non so se questo sia giusto o sbagliato, non esprimo giudizi, ma
con questo sono cresciuto, di questo sono fatto.
Da qui l'urgenza, la necessità di dare forma. Quella di Föch è una
famiglia che lotta. Contro il freddo, la fame, la morte. E «quando
la lotta per la sopravvivenza sembra l'unico punto di vista
accettabile, tutto è comico» (Elémire Zolla).
Fame, freddo e lavoro. Pance vuote che urlano polenta, facce
tagliate dal vento e segnate dal sudore, mani gonfie di zappa,
badile e falce.
Con l'energia che fa di tutto questo non annichilimento,
autocommiserazione, ma forza esplosiva e convulsiva, puro istinto
di sopravvivenza.
La vita non la si guarda, né la si commenta e analizza, non la si
vive semplicemente e serenamente, noi la si mangia, la si sbrana.
Sennò è lei a ingoiarci. Senza appelli.»
La Compagnia bergamasca sarà in scena con Elena Borsato, Pietro
Bailo, Miriam Gotti, Marco Robecchi e Alberto Salvi.
Un'ora teatralmente intensa, dove la coralità dell'azione scenica e
la ricchezza della componente musicale permettono al pubblico di
godere a pieno dello spettacolo, superando così la barriera della
non facile comprensibilità della parlata bergamasca.
Al termine, la premiazione. I cinque spettacoli a concorso sono
stati presentati da: Gruppo teatrale Gianni Corradini di
Villazzano; Filodrammatica Bastìa di Preore; Compagnia di
Lizzana; Associazione Culturale Libero Teatro di Grumes e
Gruppo Amici del Teatro di Serravalle all'Adige.
Compongono la Giuria degli esperti, che si è riunita nei giorni
scorsi per l'attribuzione dei vari riconoscimenti previsti dal
bando di Concorso: Romeo Liccardo (presidente - docente presso
l'Accademia dei Filodrammatici di Milano), Giovanni Garau
(componente giunta esecutiva Co.F.As.), Fabio Lucchi (giornalista),
Ermenegildo Perdrini (componente giunta esecutiva Co.F.As.), Silvio
Ravagni (esperto di teatro locale).
Sabato 27 novembre il sipario del Teatro Cuminetti si
alzerà, per la serata finale di Palcoscenico Trentino,
alle 20,45.
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