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Trento e Bolzano per Venezia capitale Europea della cultura

Costituito il comitato fondatore per la candidatura per il 2019


Nella foto di Antonio Guerra, la foto ricordo dei firmatari.

Questa mattina, nel Salone da ballo del Museo Correr di Venezia, si è tenuta la cerimonia di costituzione del Comitato promotore per la candidatura della Città di Venezia a Capitale Europea della Cultura 2019.
Per la Provincia autonoma di Trento ha partecipato l'assessore alla cultura Franco Panizza. Per la Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder.

La candidatura è appoggiata dalla Provincia autonoma di Trento, da quella di Bolzano, dalle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e dalla Provincia di Venezia.
Sono intervenuti alla cerimonia il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, l'assessore alla cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Elio De Anna, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder e il presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto.

L'assessore Panizza si è dichiarato convinto della necessità di aumentare la competitività del Nordest.
«Progetto importante per collaborare in campo culturale ma anche per consolidare le relazioni istituzionali e trovare sinergie per aumentare la competitività a livello europeo e internazionale di questo territorio.»

Durnwalder ha ricordato le etnie dell'Alto Adige come patrimonio culturale da salvaguardare.
«Noi, come terra di confine, riteniamo questa candidatura significativa per le differenze che abbraccia, e partecipiamo con le nostre particolarità, a cominciare dai tre gruppi linguistici che qui convivono e da un'esperienza di soluzione pacifica della questione delle minoranze.»

«Oggi ripeto l'errore di Auronzo, - ha detto Durnwalder in tedesco rifacendosi all'episodio in occasione della cerimonia per le Dolomiti patrimonio Unesco, strappando un lungo applauso. - Tutti dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia, della nostra lingua, delle nostre tradizioni. Venezia non aveva bisogno di questa candidatura, è già capitale culturale: ma ora possiamo presentare un mosaico di identità e di realtà culturali che fanno la ricchezza di questa macroregione.»

I responsabili politici degli enti coinvolti nel progetto hanno quindi sottoscritto il Protocollo d'intesa per la costituzione e il funzionamento del Comitato fondatore che dovrà gestire la candidatura che ha in Venezia la capofila ma che coinvolge l'area nord orientale d'Italia.

«Voglio rimarcare anche da parte nostra - ha detto l'assessore Panizza - l'assoluto interesse per questo progetto che valorizza la storia e la tradizione mitteleuropea della nostra terra e salda l'asse verso nord con quello verso est e quindi valorizza tutta una serie di connessioni, di rapporti, di legami culturali e storici fra i nostri territori.
«Voglio solo ricordare il periodo della Grande Guerra e il fatto che con le confinanti province venete stiamo portando avanti un progetto di livello europeo, ma anche le Dolomiti Patrimonio dell'Umanità e i numerosi altri progetti come la mostra sul vetro ospitata a Trento e che fra qualche giorno arriverà qui a Venezia.

«Penso inoltre al fatto che nel comitato scientifico del nostro Museo del Buonconsiglio - ha aggiunto Panizza - siede il Direttore Centrale per i Beni e le Attività Culturali del Comune di Venezia Giandomenico Romanelli. Sono tutti rapporti ormai costruiti e consolidati che troveranno nuove opportunità all'interno di questo progetto in cui noi vogliamo mettere tutte le nostre risorse sia culturali che relative al campo della ricerca e dell'università.
«Vorrei citare in questo senso anche un museo come il Mart, che è a livello internazionale, ma anche il nuovo Museo delle Scienze, che tra qualche anno sarà inaugurato a Trento.»

«Credo che questo progetto servirà non solo per collaborare in campo culturale - ha ricordato Franco Panizza - ma anche per consolidare le relazioni istituzionali e trovare sinergie per aumentare la competitività a livello europeo e internazionale di questo territorio.
«Credo che dovremo impegnarci per coinvolgere tutte le istituzioni locali, il mondo dei privati ma sopratutto il mondo dell'economia. Abbiamo bisogno, in questo periodo di crisi, di dare nuovi spunti e riuscire a stimolare la creatività delle persone, dei giovani, degli imprenditori.»

«Questo progetto, che ci proietta in una dimensione molto vasta, - ha concluso l'assessore trentino - servirà sicuramente per consolidare relazioni, per aprire collegamenti, per favorire il dialogo e la collaborazione fra i nostri territori, ma serva anche per farli crescere, per dargli maggiore capacità di competere, per stimolare l'iniziativa e l'inventiva.
«Siamo in questo progetto, assieme agli amici della Provincia di Bolzano, pienamente convinti e disponibili a portare tutto il nostro contributo in termini di multiculturalità, di cultura dell'autonomia e di collegamenti storici che da sempre il nostro territorio ha con l'area della Mitteleuropa».

La «Capitale europea della cultura» è un'iniziativa che vuole valorizzare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche comuni delle culture europee e di contribuire a migliorare la comprensione reciproca tra i cittadini.
In base alla rotazione annuale tra Stati decisa dall'Unione, nel 2019 la Capitale europea spetterà all'Italia.

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