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«Donne, pace e sicurezza» il rapporto di ActionAid e Pangea

Ieri a Montecitorio l'assessore provinciale Lia Giovanazzi Beltrami

«Donne, pace e sicurezza. A dieci anni dalla risoluzione ONU: una prospettiva italiana».
Questo il titolo dell'incontro che si è svolto ieri a Montecitorio, nella Sala del Mappamondo, dove è stato presentato il rapporto di ActionAid e della Fondazione Pangea.

Alla presentazione, che ha visto la presenza fra gli altri del presidente della camera dei deputati Gianfranco Fini, ha preso parte anche l'assessore provinciale alla solidarietà internazionale, Lia Giovanazzi Beltrami.
La Provincia autonoma di Trento, infatti, è stata fra i promotori lo scorso anno delle iniziative per il trentesimo anniversario della Cedaw, la convenzione per eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne.

Hanno partecipato ai lavori, moderati dalla giornalista Carmen Lasorella, anche Margherita Boniver, il generale Vincenzo Camporini, Rosa Villeco Calipari, Simona Lanzoni e Beatrice Costa.
Il 31 ottobre 2000, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione 1.325 su donne, pace e sicurezza che rafforza precedenti impegni giuridici e convenzioni internazionali e regionali su questo tema e istituisce una serie di nuovi principi.

In particolare punta ad un maggiore coinvolgimento delle donne ed individua le donne quali attori importanti nel quadro del rafforzamento della pace e della mediazione dei conflitti.
La risoluzione rappresenta una pietra miliare per il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo attivo delle donne nella prevenzione e risoluzione dei conflitti e nella costruzione di una pace duratura.

Dalla sua adozione ad oggi è stato crescente l'impegno della società civile e delle donne a livello europeo e globale per assicurarne la piena applicazione.

Il rapporto presentato ieri vuole far conoscere e valorizzare il percorso intrapreso da tutte le donne che lavorano a questi obiettivi, ad ogni latitudine, e si propone come momento di riflessione sulle sfide future che devono vivere un ulteriore impulso nel processo di attuazione delle politiche di genere, anche nel nostro Paese.

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