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Altri 2.922.000 della Provincia al S. Chiara. «Ma sono gli ultimi»

Si consolida così una situazione finanziaria che si trascina da anni Ma a condizione che si cambi rotta

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Va detto subito che il finanziamento è stato concesso (e a denti stretti) solo perché il presidente del Centro Santa Chiara, Ivo Gabrielli (nella foto), ha dimostrato che la sua gestione è orientata ai principi dell'economicità propria dell'imprenditoria privata.
«Già il bilancio di previsione del 2011 prevede un pareggio - ha detto Gabrielli in un intervento alla conferenza stampa. - Siamo riusciti a limitare in minima percentuale l'offerta culturale, risparmiando una notevole quantità di costi.»

Anche per questo la Giunta provinciale oggi ha approvato la deliberazione di Franco Panizza, assessore alla cultura, che prevede una assegnazione straordinaria a copertura dei costi di produzione, ammortamenti, per l'integrazione del fondo di dotazione e per interventi da effettuarsi nell'esercizio finanziario 2011 del Centro servizi culturali S. Chiara.
La deliberazione prevede un intervento finanziario complessivo di 2.922.000 euro.

Questo importo è composto da 672mila euro come contributo per i maggiori costi delle produzioni culturali realizzate dal Centro e per l'adeguamento delle quote di ammortamento per alcune tipologie di beni; due milioni di euro per l'aumento del capitale di azione; 250 mila euro per la realizzazione di produzione a valere sul bilancio del 2011.

Questo intervento della Provincia fa parte di una serie di interventi che hanno come obiettivo quello di mettere il Centro nelle condizioni ottimali, sia sul piano finanziario sia organizzativo, per affrontare il nuovo ruolo che gli è stato affidato dalla legge provinciale n. 15 del 2007 (Disciplina delle attività culturali).
Infatti, all'indomani della nomina del nuovo Consiglio di amministrazione del Centro (ottobre 2009) si è avviato di comune accordo un'analisi della situazione finanziaria e organizzativa del Centro stesso.

Questa analisi ha messo in luce come la programmazione del Centro, che tutti considerano sia per la qualità che per la quantità assolutamente rispondente alla domanda crescente di spettacolo espressa dei trentini, ha negli ultimi anni messo a dura prova sia l'equilibrio finanziario dell'ente sia l'organizzazione.
Questa tensione tra programmazione culturale e variabili finanziare e organizzative è peraltro tipica di tutti gli enti e soggetti che operano nel campo dello spettacolo dal vivo ed è soprattutto dettata dalla dinamica dei costi (crescenti) rispetto ai recuperi (quasi nulli) di produttività in questo particolare settore.

La situazione del Centro denota infatti una cronica necessità di accedere al credito per sostenere le attività in attesa di avere la necessaria liquidità per far fronte ai pagamenti. Inoltre, il Centro vanta un credito (circa 700.000 euro) accumulato negli anni, nei confronti dello Stato, non ancora incassato*.
Anche questo contribuisce a creare squilibrio finanziario.

Da ultimo l'ente soffre ancora di una sottocapitalizzazione, e quindi di una insufficiente quota di capitale proprio che rappresenta, per qualsiasi impresa, un punto di criticità e debolezza.
Tutto questo rischia seriamente di mettere l'ente in una condizione di perenne precarietà proprio nel momento in cui è chiamato a ricoprire un ruolo ancora più significativo nel sistema culturale trentino.

È per questo che si è messo a punto un piano di intervento che prevede:
- Il riequilibrio economico finanziario attraverso l'aumento del capitale di dotazione e di risorse per far fronte ai maggiori costi delle produzioni;
- La ridefinizione della programmazione culturale già effettuata con l'approvazione, da parte del CdA, del bilancio di previsione per l'anno 2011 avvenuta in questi giorni e che sarà oggetto di valutazione da parte degli uffici dell'Assessorato alla Cultura per verifica la coerenza con la manovra concordata.
- L'analisi organizzativa, che sarà conclusa entro la fine di febbraio del 2011, per verificare l'impostazione che dovrà avere il Centro e mettere in atto, eventualmente, le opportune iniziative affinché lo stesso operi con efficacia ed efficienza;
- La messa a punto di un sistema di controlli sia interni che esterni, che superino la semplice verifica formale del bilancio, per permettere al Centro e alla Provincia di verificare l'andamento dell'attività e della situazione economico finanziaria dell'ente in modo da intervenire in tempo con i necessari correttivi.

Si ritiene che questa manovra, che implica una più stretta sinergia e collaborazione tra il Centro e la Provincia, sia da considerarsi definitiva rispetto alle problematiche e criticità dell'ente.
Infatti tutte queste attività permetteranno di avere un'organizzazione in grado di tenere sotto controllo le principali variabili economico finanziare e i processi organizzativi in modo tale da non superare sull'equilibrio tra attività e bilancio che sta alla base di una moderna impresa culturale.

Va sottolineato come l'intervento finanziario è una tantum e che dal 2011 il Centro dovrà far fronte alle attività con le risorse previste nel bilancio di previsione.
È da sottolineare inoltre che tutto questo non significa una mero intervento finanziario e organizzativo ma rappresenta il passo necessario proprio per garantire, nel tempo, la qualità e la quantità dell'offerta culturale proposta dal Centro.

* I biglietti sono esenti Iva, quindi ci sarà sempre un credito Iva. I contributi sono soggetti a ritenuta d'acconto in una gestione che per definizione non può avere utile.

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