Trentino e Salisburgo collaborano nel segno di Mozart
Da ieri al Mozarteum l'assessore Franco Panizza e il presidente dell'Associazione Mozart
C'era anche l'Associazione Mozart
Italia, ieri, presso la Wiener Saal al Mozarteum di Salisburgo, in
occasione del tradizionale incontro che si tiene durante la
Mozartwoche e che riunisce nella città austriaca tutte le
associazioni europee intitolate al grande musicista.
Ad affiancare il presidente dell'AMI, Arnaldo Volani, l'assessore
alla cultura, rapporti europei e cooperazione della Provincia
autonoma di Trento, Franco Panizza.
L'occasione è stata utile per consolidare i rapporti fra il
Trentino, l'Austria e altre realtà europee, ma anche per rafforzare
quella rete di collaborazione, sotto il profilo culturale e
musicale, già molto vivace che unisce nel segno di Mozart il
Trentino e il salisburghese.
«Un pomeriggio intenso - ha commentato l'assessore provinciale
Franco Panizza - che ci ha permesso di consolidare i rapporti di
collaborazione che già ci legano alle altre associazioni intitolate
alla memoria di questo straordinario musicista. Attraverso il
tradizionale appuntamento di Salisburgo è stato possibile
pianificare alcuni appuntamenti musicali dei prossimi mesi e
fornire alle nostre iniziative un respiro internazionale,
costruendo sempre più una rete europea.»
Già predisposto il programma di settembre della settimana
mozartiana, che vedrà l'apporto di molte associazioni presenti ieri
a Salisburgo, nonché l'attivazione di progetti di formazione
rivolti in particolare ai giovani, al di qua e al di là delle
Alpi.
Il presidente dell'Associazione Mozart Italia ha poi ripercorsi i
legami stretti fra Mozart e il Trentino.
Rovereto fu infatti la prima tappa del viaggio in Italia che il
giovane Mozart tenne con il padre nel 1769 e proprio a Palazzo
Todeschi, a Natale, il musicista salisburghese tenne il suo primo
concerto al di qua dell'arco alpino, poi replicato il 26 dicembre
nella chiesa di San Marco.
Di Rovereto il musicista scriveva in una lettera: «Questa cittadina
non è grande, ma la diligenza degli abitanti l'ha resa accogliente.
Vi sono molte case spaziose e v'è molta gentilezza con gli
estranei».
Successivamente i conti de Pizzini di Ala lo ospitarono tutte le
volte che egli venne in Italia e lui ricambiò l'ospitalità tenendo
diversi concerti a palazzo.
A Nogaredo, infine, sono ancora vivi i ricordi della famiglia
Lodron, che diede a Salisburgo personaggi illustri, tra i quali il
principe vescovo Paride, a cui Mozart dedicò tre composizioni.
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento