Nella «Vetrina del Teatro Co.F.As., la donna è… mobile
Domenica 30, il testo dialettale di Gianni Facchin «La credenza» Domenica scorsa, tutto esaurito
Terzo appuntamento al Teatro
Cuminetti di Trento con la «Vetrina del teatro Co.F.As.»,
passerella domenicale delle compagnie filodrammatiche
provinciali.
Dopo il tutto
esaurito fatto registrare una settimana fa dalla
compagnia di Dro e Ceniga con la divertente commedia di Loredana
Cont «Pareva 'na bela idea», è ora la Filodrammatica
Toblino di Sarche a chiamare a raccolta gli appassionati della
prosa dialettale con «La credenza», due atti brillanti del
valsuganotto Gianni Facchin.
In una località turistica trentina troviamo Lisetta, una ragazza in
età da marito (Loretta Tasin), e… una credenza (intesa nel
senso di credenziera, il mobile della cucina che, un tempo, si
trovava in tutte le case).
Entrambe sono in cerca di adeguata sistemazione.
Solo che per poco va a finire che il mobile venga regalato e la
ragazza… venduta.
L'intera vicenda si svolge nella piazza del paese dove tutti si
stanno preparando a una festa mascherata, compresi gli zii di
Lisetta, Evaristo e Mariotta (Francesco e Aldina Pisoni) e un
antiquario (Marco Inama).
L'occasione viene colta al volo da Teresa, un'esuberante turista
(Daniela Paissan), il cui entusiasmo non manca di mietere qualche
vittima illustre; tra queste un'ignara suora (Ilda
Sommadossi) che rimane… senza vestito.
Ma, come spesso accade, c'è sempre chi riesce a sistemare le cose
con un po' di astuzia e di fortuna e chi, suo malgrado, deve infine
pagare… il pranzo di nozze.
Sono in scena, diretti dal regista Dario Zanlucchi, anche Alberto
Paissan, Sergio Poli, Renzo Bressan, Remo Zanlucchi, Lara Angeli,
Emma Dallapè e lo stesso Dario Zanlucchi.
La scenografia è stata curata da Ermenegildo Pedrini.
Domenica 30 gennaio il sipario del Teatro Cuminetti di
Trento si alzerà, come sempre, alle ore 16,00.
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