Riucordato in Provincia l'artista Carlo Belli,originario di Rovereto
Ricorre oggi l'anniversario nei 20 anni dalla morte di Carlo Belli
Ricorre oggi l'anniversario per i 20
anni dalla morte di Carlo Belli (Rovereto, 6 dicembre 1903 - Roma,
16 marzo 1991).
E ieri, nella sala a lui dedicata del palazzo della Provincia, è
stata ricordata la sua figura di giornalista, letterato, critico
d'arte, archeologo, pittore e musicista.
L'appuntamento è stato promosso da Edizioni Pancheri, la casa che
cura la pubblicazione delle opere di Belli e che sta per completare
l'edizione anastatica di «KN».
L'iniziativa ha avuto il sostegno della Provincia autonoma di
Trento che all'artista, originario di Rovereto, ha dedicato una
sala del palazzo di piazza Dante utilizzata a lungo per gli
incontri con la stampa e oggi per appuntamenti e riunioni nel campo
culturale.
All'incontro, intitolato «Vent'anni dopo...ricordando Carlo Belli»
sono intervenuti Mario Cossali che ha tracciato un personale
ricordo dell'eclettica figura di Belli, Diego Mazzonelli, Fabrizio
Franchi e Paola Pettenella che ha ricordato l'archivio delle opere
di Belli presente al Mart di Rovereto.
L'appuntamento, occasione per aprire il palazzo ad una delle
espressioni ed esperienze artistiche più significative del
territorio, era patrocinato dalla Provincia autonoma di Trento, che
nei suoi uffici custodisce ed espone quattro quadri dell'artista
roveretano, e dalla presidenza dell'Ordine regionale dei
giornalisti.
«KN» è uscito nel 1935 per le edizioni del «Milione».
Diede a Carlo Belli notorietà in Italia e all'estero facendogli
conseguire il «Premio internazionale de La Sarraz».
Kandinsky lo definì «l'evangile de l'art dit abstrait», il Vangelo
dell'arte conosciuta come astratta.
Carlo Belli affiancò ad una vivace produzione culturale l'impegno
nel mondo del giornalismo, come redattore ed inviato di vari
quotidiani e come corrispondente del quotidiano «Il Tempo».
Si occupò anche di cronaca politica seguendo da vicino molti dei
fatti che rientrano nella storia della nostra autonomia
speciale.
Si dedicò anche allo studio della musica ed alla critica d'arte,
viaggiò in Europa, a Milano fu tra i fondatori della Galleria del
Milione e della rivista «Quadrante».
Ebbe contatti con i maggiori esponenti della cultura europea,
Gropius, Le Corbusier, Valéry, Stravinskij, Rosenberg.
Altre sue opere sono: «L'Angelo in borghese», saggio sul pittore
Tullio Garbari, «Notizie sul secolo», compendio della cultura
italiana dal '900 al 1907, il romanzo «Anime sbagliate».
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